Capsulite adesiva della spalla: perché sparisce in gravidanza?

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Durante la gravidanza il dolore alla spalla che a volte diventa un macigno per il movimento del braccio anche solo per prendere il portafoglio dalla borsetta e che costringe a limitare le torsioni dell'articolazione, rovinando anche il sonno, sembra passare. Da questo punto di partenza ha preso il via una possibile risposta al problema della “spalla congelata”, o se preferite capsulite adesiva, disturbo molto diffuso che si mantiene nel tempo e interessa soprattutto le donne. Sia chiaro: nelle forme più leggere i farmaci di automedicazione, primi tra tutti gli antinfiammatori non steroidei o FANS, sono sicuramente utili per tenere sotto controllo il dolore e l'infiammazione. Ma non bisogna mai sottovalutare il problema, la cui risoluzione passa quasi sempre attraverso il medico e una valida riabilitazione, sotto forma di fisioterapia mirata. Di certo c'è che la scienza va avanti. Ed ora, proprio partendo dall'osservazione che nelle donne in dolce attesa i fastidi si affievoliscono, prende il via una speranza che nasce dalle ricerche degli studiosi del Beth Israel Diaconess Center. Gli esperti hanno visto gli effetti di una sostanza, chiamata relaxina. Così, combinando la competenza medica con quella degli ingegneri dell'Università di Boston, si è provveduto a testare questo originale approccio “rubato” alla natura femminile. I risultati sono stati sicuramente interessanti, pur se per ora si tratta solamente di osservazioni. Con le iniezioni di relaxina con capsulite adesiva si è riusciti a ridare movimento all'articolazione. Il motivo? C'è ancora molto da capire, anche se si sa che la relaxina ha due funzioni: da un lato rende i tessuti maggiormente elastici, come del resto è necessario alla donna in gravidanza, dall'altro contribuisce a dilatare i vasi sanguigni, senza “stancare” il cuore.