La stanchezza e la spossatezza rappresentano sensazioni comuni ma debilitanti, capaci di influenzare significativamente la qualità della vita. Questa persistente mancanza di energia, che spesso si manifesta come difficoltà a svolgere le normali attività quotidiane, può essere accompagnata da una generale sensazione di malessere.
Sebbene in primavera si tenda ad attribuire facilmente questi sintomi al cambio di stagione, etichettandoli come la classica “astenia primaverile”, è fondamentale considerare che la stanchezza può avere molteplici origini.
Mentre una transitoria sonnolenza o debolezza stagionale può essere fisiologica e gestibile con accorgimenti semplici, una stanchezza prolungata e ingiustificata non va sottovalutata. In questi casi, un consulto medico e indagini specifiche possono rivelare cause sottostanti più complesse, aprendo la strada a un trattamento mirato ed efficace.
Le possibili cause della spossatezza
Sono tante le persone che vanno dal medico e dicono di sentirsi sempre stanche. Ma da cosa può dipendere la stanchezza?
In termini generali, la stanchezza si manifesta quando i muscoli non riescono a sostenere il normale livello di attività quotidiana. Alla base di questa sensazione può esserci sia un eccessivo e prolungato sforzo fisico, sia una carenza di energia a livello dei tessuti muscolari, legata a diversi fattori, tra cui, come vedremo nel dettaglio più avanti, la mancanza di un sonno ristoratore o una alimentazione errata.
Alimentazione errata
Tra le cause principali della stanchezza, un ruolo cruciale è giocato dall’apporto energetico all’organismo. Una nutrizione insufficiente o inadeguata per periodi prolungati può indurre stanchezza a causa della mancanza di elementi essenziali per la produzione di adenosin trifosfato (ATP), la principale fonte di energia cellulare.
Carenza di ferro
Un altro fattore determinante è la carenza di ferro. Questo minerale è fondamentale per la normale formazione dell’emoglobina, la molecola che trasporta l’ossigeno nel corpo. Un deficit di ferro può rallentare l’attività dei citocromi, riducendo la produzione di energia cellulare e causando anemia, una delle cause più comuni di stanchezza sia fisica che mentale.
Infezioni
Inoltre, la stanchezza può derivare da un generale “stato tossico” che interessa l’intero organismo, riducendo l’efficienza nella produzione di energia cellulare. Un esempio tipico è rappresentato dalle infezioni. Durante la febbre, un meccanismo di difesa dell’organismo, aumentano la frequenza cardiaca e respiratoria, ma al contempo cresce la produzione di sostanze infiammatorie come le citochine, che contribuiscono all’affaticamento. Anche le tossine prodotte da batteri, come lo streptococco, possono interferire con i citocromi nei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule muscolari, portando a spossatezza. Proprio per questo, dopo un’infezione come l’influenza o la tonsillite, è fondamentale un periodo di convalescenza per permettere al corpo di recuperare pienamente le proprie energie.
Cosa succede quando siamo stanchi: i sintomi
La stanchezza eccessiva ci fa sentire “giù di tono” determinando una serie di disturbi molto vari, anche in base all’origine del quadro. Tra i fastidi che più si possono presentare, specie durante un periodo scolastico o lavorativo particolarmente intenso, ci sono mal di testa occasionale, sonnolenza diurna, e spossatezza con difficoltà a svolgere la consueta attività fisica.
La difficoltà maggiore rimane legata alla sonnolenza che amplifica l’ansia e la tensione emotiva, determinate dallo stress. La sonnolenza non deriva unicamente dal fatto che non si dorme a sufficienza. A volte, specie in caso di momenti di vita più impegnativi o stressanti, il sonno, per quanto prolungato, non riposa.
Il problema del sonno leggero e agitato
Il meccanismo che toglie la stanchezza, quando si dorme, si basa sulla completa risoluzione del tono muscolare e cioè sul completo rilassamento dei muscoli. Il problema è che i muscoli si de-tendono completamente solo nel corso della fase REM, quella caratterizzata da movimenti oculari, da un incremento dei battiti cardiaci e del ritmo del respiro. Questa fase, in cui si sogna, si ripete mediamente ogni ora e mezza, e dura solo pochi secondi. Chi ha il sonno agitato e si sveglia spesso, rischia di non riposare bene, indipendentemente dal tempo in cui rimane a letto. Per questo, se non ci sono sufficienti fasi REM, si rischia di rimanere comunque stanchi e quindi di soffrire di sonnolenza diurna.
Quando si parla di stanchezza cronica?
Anche se il fastidio può mantenersi per un tempo prolungato, per parlare di stanchezza cronica, una vera e propria sindrome, occorre una diagnosi medica basata su precisi criteri.
Ad esempio, la fatica persistente deve essere presente da almeno 6 mesi, non ridursi con il riposo ed essere esacerbata anche da sforzi minimi. Inoltre, nella sindrome della stanchezza cronica ci sono disturbi della memoria e della concentrazione, insieme a faringite, dolori ai linfonodi del collo, dolori muscolari e articolari diffusi senza causa, sonno non ristoratore, debolezza dopo esercizio fisico che rimane per almeno 24 ore.
Restando in ambito delle patologie vere e proprie, va ricordato che la depressione può determinare uno stato di stanchezza e sonnolenza. Questo perché in caso di depressione, particolari neurotrasmettitori, cioè sostanze che facilitano il passaggio degli stimoli nervosi tra i neuroni, possono essere carenti. Queste carenze che si osservano, ad esempio, per la serotonina e la noradrenalina, potrebbero portare ad una sorta di “alterazione” nella trasmissione degli stimoli nervosi con difficoltà del cervello a mantenere i normali ritmi e determinando una la sensazione di stanchezza.
I rimedi per combattere e superare la stanchezza
Mangiare bene e sano bevendo molta acqua per essere idratati, rispettando il ritmo dei pasti secondo le indicazioni dell’alimentazione mediterranea. Cercare di combattere lo stress ritagliandosi dei momenti di relax e di stacco. Riposare, non solo rimanendo per tante ore a letto ma cercando di rispettare sempre le porte del sonno, andando cioè sotto le lenzuola sempre alla stessa ora, per dare modo “all’orologio dell’organismo” di farci avere valido riposo. Fare una valida e regolare attività fisica anche se ci si sente stanchi perché il movimento, favorendo la produzione di endorfine, aiuta a sentirsi meglio. I vecchi e sani rimedi dalla nonna sono fondamentali anche per combattere la stanchezza, sempre tenendo presente che se i problemi si mantengono e la spossatezza non si risolve occorre parlarne con il medico.
Domande e risposte veloci sulla stanchezza persistente
1. Quali sono le cause principali della stanchezza e spossatezza persistente?
Le cause principali della stanchezza e spossatezza persistente possono essere diverse. L’articolo evidenzia un’alimentazione errata, con una carenza di elementi essenziali per la produzione di energia (ATP). Anche la carenza di ferro, fondamentale per il trasporto di ossigeno nel corpo, è una causa comune che porta all’anemia e alla stanchezza. Inoltre, le infezioni possono indurre uno “stato tossico” nell’organismo, riducendo la produzione di energia a livello cellulare.
2. Quali sono i sintomi associati alla stanchezza eccessiva?
La stanchezza eccessiva può manifestarsi con diversi sintomi, tra cui una sensazione generale di essere “giù di tono”. Altri fastidi comuni includono mal di testa occasionale, sonnolenza diurna e spossatezza con difficoltà nello svolgimento della consueta attività fisica. La sonnolenza può anche amplificare l’ansia e la tensione emotiva.
3. Quando la stanchezza può essere considerata cronica e quali sono i sintomi specifici?
Per parlare di stanchezza cronica, è necessaria una diagnosi medica basata su criteri precisi. La fatica persistente deve essere presente da almeno 6 mesi, non migliorare con il riposo ed essere esacerbata anche da sforzi minimi. Inoltre, nella sindrome della stanchezza cronica si possono riscontrare disturbi della memoria e della concentrazione, faringite, dolori ai linfonodi del collo, dolori muscolari e articolari diffusi senza causa, sonno non ristoratore e debolezza prolungata dopo l’esercizio fisico.

Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.