Quegli invisibili nemici dei più piccoli nascosti tra le palline!
Sono una sorta di sogno per i bambini e un fattore di grande relax per i genitori. Si arriva in un grande centro commerciale per fare acquisti, o magari si va a visitare una mostra, o ancora si affronta un lungo viaggio in nave. Per il bimbo, è già pronta la “piscina” piena non d’acqua, ma di palline multicolori in cui muoversi e sguazzare felici. Bellissimo: il piccolo si diverte e i genitori sono tranquilli e hanno tempo per i loro impegni. Attenzione però: in qualche caso la commistione di respiri, saliva e magari germi presenti sulla pelle dei più piccoli che si avventurano tra le palline può diventare uno strumento per la diffusione di batteri che magari, visto il frequente contatto mani-bocca per i bimbi, possono dar luogo a piccoli disturbi intestinali oppure a infezioni superficiali della pelle come l’impetigine. A segnalare questo potenziale rischio è una ricerca condotta negli Usa e pubblicata su American Journal of Infection Control, che ha esaminato proprio la superficie delle palline. Sono risultati una trentina i ceppi batterici presenti, alcuni dei quali in grado di causare mal di pancia ma anche altri che possono determinare infezioni della pelle come lo Stafilococco. I rischi per la pelle, che ovviamente sono ben più elevati quando ci si muove nella sabbia, sono legati soprattutto, come detto, all’impetigine, che a volte crea vesciche con liquido dentro di dimensioni varie e che si rompono facilmente. L’impetigine è, infatti, un’infezione della pelle causata solitamente da streptococchi o da stafilococchi. L’insorgenza è favorita dal clima caldo e umido e d’estate non è raro che in stazioni climatiche marine avvengono delle vere e proprie epidemie. Si tratta infatti di una patologia non grave ma contagiosa. Il contagio è favorito dalla promiscuità e l’infezione si può diffondere diffonde anche solo attraverso l’utilizzo degli stessi asciugamani. L’impetigine esordisce con bolle con liquido sieroso a livello della pelle, associate ad eritema e a vescicole che diffondono sul volto (in particolare, intaccano in primis naso e mento) e poi su tutte le zone del corpo: le bolle, durante i primissimi stadi della malattia, appaiono pressoché limpide, per poi opacizzare gradualmente, sino a scoppiare ed evolvere in vere e proprie abrasioni e croste gialle. Le bolle e le croste giallastre si diffondono rapidamente e creano prurito. Per la gestione dei primi sintomi, in caso di lesione iniziale e come coadiuvanti alla terapia, i farmaci di automedicazione ad azione antipruriginosa e antisettica possono essere di grande aiuto per lenire il prurito e disinfettare la pelle. Tuttavia, proprio perché l’impetigine è contagiosa è necessario recarsi dal medico – e il pediatra è l’interlocutore d’elezione poiché la patologia colpisce prevalentemente i bambini– affinché possa prescrivere la terapia più adeguata al caso, solitamente a base di antibiotici e disinfettanti per uso topico.
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