Reflusso gastrico: i sintomi, le cause e l’alimentazione corretta
a firma di Federico Mereta, giornalista scientifico
Il reflusso gastroesofageo è una condizione patologica caratterizzata dalla risalita involontaria del contenuto gastrico nell’esofago. Questo fenomeno può provocare sintomi tipici, come bruciore dietro lo sterno e rigurgito.
L’esofago, entro cui passa il cibo, è rivestito di un sottile strato di mucosa. Quando i succhi gastrici risalgono dallo stomaco verso l’esofago, generano fastidi quali acidità e bruciore e tendono, con il passare del tempo, a danneggiare la mucosa esofagea.
Oltre al bruciore che sale di colpo dietro lo sterno, il più classico sintomo del cosiddetto reflusso gastroesofageo, a volte ci sono anche sintomi che non interessano direttamente l’esofago, come mal di gola, raucedine e addirittura fastidi alle orecchie. Sono i cosiddetti sintomi extra esofagei del reflusso.
Insomma, delle volte, la risalita dell’acido dallo stomaco provoca sintomi difficili da collegare alla causa. Come capire allora che si tratta di reflusso? E come comportarsi in presenza di questo disturbo? Ecco qualche consiglio.
Reflusso: quali sono le cause?
Il reflusso gastroesofageo si verifica quando l’acido presente nello stomaco risale verso l’esofago, provocando fastidio e bruciore. Questo fenomeno può manifestarsi occasionalmente, ad esempio in seguito a sforzi digestivi eccessivi che portano lo stomaco a produrre una quantità maggiore di succhi gastrici. Tuttavia, esistono anche cause più strutturali o specifiche che possono favorirne l’insorgenza, rendendo il disturbo più frequente o cronico.
Quando sottoponiamo lo stomaco a un “extra lavoro”, esso produce succhi gastrici in eccesso. Ciò può avvenire quando si modificano molto le abitudini alimentari, ad esempio dopo una cena particolarmente abbondante e ricca di grassi, oltre che dopo il consumo di alcolici.
Tra le cause strutturali ci sono le situazioni anatomiche, che possono determinare la comparsa del disturbo. In genere, nelle persone che soffrono di reflusso, il cardias, vale a dire la valvola che ha il compito di chiudersi per evitare la risalita degli acidi dallo stomaco, non “tiene” come dovrebbe. Questa condizione si può presentare ad esempio in caso di ernia iatale, con la risalita di una porzione dello stomaco sopra il diaframma. Questa alterazione anatomica può portare a “cronicizzare” i disturbi rendendo meno efficaci i medicinali e richiedere un intervento chirurgico, specie se sono presenti infiammazioni della mucosa, le cosiddette esofagiti.
Infine non bisogna dimenticare che in una minima percentuale di persone il reflusso non è di natura acida ma alcalina. In queste circostanze esami specifici possono rivelarne la genesi. A rischiare di più il reflusso acido, ovvero la forma più diffusa, sono soprattutto le persone che eccedono a tavola, chi è sovrappeso, le donne in gravidanza, chi assume da tempo gli antinfiammatori per ridurre il dolore delle articolazioni.
In sintesi, possiamo schematizzare le cause del reflusso gastroesofageo come segue:
- Cattive abitudini alimentari:
- Pasti abbondanti e ricchi di grassi.
- Consumo eccessivo di alcolici.
- Modifiche improvvise nelle abitudini alimentari.
- Alterazioni anatomiche:
- Malfunzionamento del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago.
- Presenza di ernia iatale, con risalita di una parte dello stomaco sopra il diaframma.
- Condizioni specifiche:
- Sovrappeso o obesità.
- Gravidanza, per l’aumento della pressione addominale.
- Uso prolungato di farmaci antinfiammatori (ad esempio per il trattamento di dolori articolari).
- Cause meno comuni:
- Reflusso non acido ma alcalino, legato alla risalita di bile invece che di acido gastrico (da diagnosticare con esami specifici).
Questi fattori possono agire singolarmente o combinarsi, aumentando il rischio di sviluppare il disturbo.
I sintomi associati al reflusso
Sul fronte dei disturbi la malattia da reflusso gastroesofageo può avere sintomi tipici come il bruciore o il rigurgito, ma in certi casi si manifesta diversamente, con i già menzionati sintomi extra esofagei.
Quindi il reflusso può portare con sé dolore toracico, mentre in alcuni casi si manifesta con alterazioni della voce, con la produzione di elevate quantità di saliva (scialorrea), con mal di gola, raucedine, tosse secca e talvolta mal d’orecchio.
Schematizzando, ecco i principali sintomi associati al reflusso:
- Sintomi tipici:
- Bruciore retrosternale (pirosi).
- Rigurgito acido.
- Sintomi atipici o extra-esofagei:
- Dolore toracico non cardiaco.
- Alterazioni della voce, come raucedine.
- Produzione eccessiva di saliva (scialorrea).
- Mal di gola persistente.
- Tosse secca cronica.
- Mal d’orecchio occasionale.
Questi sintomi possono variare per intensità e frequenza, e in alcuni casi essere difficili da ricondurre immediatamente al reflusso.
Alimentazione consigliata in caso di reflusso
Prevenire il reflusso è possibile soprattutto a tavola. Sedentarietà, fumo, alcool, cibi grassi, pasti ricchi e ravvicinati, costituiscono una costante aggressione alle capacità digestive di tutti, per cui spesso portano a difficoltà dello stomaco, con conseguente aumento di acidità percepita, digestione lenta e a volte bruciore.
È importante innanzitutto adottare accorgimenti durante i pasti più ricchi, essere contenuti nelle porzioni, preferire cibi vegetali, ridurre il consumo di carni soprattutto cucinate con molto condimento, limitare cibi speziati e molto piccanti e fare attività fisica. Inoltre, conviene evitare le fritture e più in generale i piatti eccessivamente elaborati, soprattutto se grassi. Più in generale, il consiglio sempre valido è quello di seguire una dieta equilibrata ancor più tenendo conto che in inverno si tende a mangiare di più, con cibi più grassi, maggior consumo di alcool, associazioni di più porzioni.
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Per chi soffre di reflusso, tra gli alimenti da evitare occorre ricordare la lista dei cibi “reflussogeni”: si parte da ortaggi come il pomodoro o gli agrumi per arrivare al cioccolato. Meglio anche non abbondare con le spezie, dalla noce moscata al peperoncino e al curry, e più in generale con gli alimenti che hanno un gusto acido.
Infine, oltre a limitare gli alcolici e le bevande addizionate di acido carbonico, come cola o gazzosa, chi soffre di reflusso dovrebbe dimenticare il tè anche se resta basilare idratarsi.
Ecco una tabella da seguire in caso si soffra di reflusso gastroesofageo:
Cibi consigliati
- Verdure non acide: zucchine, carote, patate, finocchi, cavolfiori.
- Frutta non acida: mele, pere, banane mature.
- Cereali e derivati: riso, pasta, pane integrale o bianco con poco condimento.
- Proteine magre: carne bianca (pollo, tacchino) e pesce magro cucinati in modo leggero (alla griglia, al vapore).
- Latticini leggeri: yogurt magro, formaggi freschi non fermentati.
- Condimenti: olio extravergine di oliva usato con moderazione, preferendo cotture semplici.
- Bevande: acqua naturale a temperatura ambiente, tisane non acide (come camomilla).
Cibi da evitare
- Ortaggi e frutta acidi: pomodori, agrumi (arance, limoni, pompelmi).
- Cibi grassi e fritti: patatine, cibi impanati, fritture di ogni tipo.
- Spezie e condimenti forti: peperoncino, curry, noce moscata, salse piccanti.
- Dolci ricchi di grassi: cioccolato, dolci con panna o burro.
- Bevande irritanti: alcolici, bibite gassate (cola, gazzosa), tè e caffè in eccesso.
- Alimenti acidi o fermentati: aceto, sottaceti, salumi, cibi marinati.
Consigli generali
- Preferire porzioni moderate e pasti regolari, evitando di mangiare troppo tardi la sera.
- Bere a piccoli sorsi, evitando liquidi eccessivamente caldi o freddi.
- Mantenere uno stile di vita attivo e ridurre il sovrappeso, se presente.
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Come curare il reflusso gastroesofageo
Se il reflusso è occasionale
Se il reflusso è solo occasionale, si può puntare sui farmaci di automedicazione.
La scelta dei rimedi è guidata dai sintomi. Se si soffre di disturbi come bruciore, acidità, dolore alla bocca dello stomaco, sensazione di pienezza, si può ricorrere anche agli antiacidi che tamponano l’acido in eccesso oppure agli inibitori della pompa protonica che invece lo riducono. Possono poi essere utili, specie in caso di difficoltà digestive, gli antigas contro il gonfiore e i procinetici che aiutano lo svuotamento gastrico.
Se il reflusso è cronico
Nei casi in cui il reflusso è cronico, a volte, per risolverlo, il rimedio passa attraverso il bisturi. Nella maggior parte dei casi, comunque, possono essere indicati dallo specialista i più adeguati caso per caso.
Rimedi e prevenzione contro il reflusso
Tra i rimedi per il reflusso gastroesofageo, infine, è meglio tenere presente qualche semplice consiglio.
È importante evitare di sdraiarsi appena dopo un pasto ma prendersi almeno due ore prima di andare a letto. In questo modo si contrasta il reflusso acido che risale dallo stomaco, favorito invece dalla posizione supina. È utile anche elevare la testiera del letto, almeno di una decina di centimetri. Così si combatte meglio un eventuale rigurgito grazie alla gravità che evita la risalita di acido.
Sul fronte dell’abbigliamento, conviene evitare cinture e indumenti troppo stretti sull’addome, che possono comprimere i visceri e quindi facilitare l’insorgenza di reflusso per un’azione di “spinta” dal basso. Infine, è importante tenere controllo il peso. L’eccesso di tessuto adiposo nell’addome va considerato uno degli elementi che più facilitano il reflusso gastroesofageo.
Giornalista scientifico