Sesta malattia: cos’è, quanto dura, i sintomi e come si cura
Tre giorni di febbre. Poi compaiono le macchie. Il protagonista è un bimbo, che ha meno di 3 anni, in buona salute. Se l’identikit del bambino che stiamo descrivendo si rivela quello che state osservando a casa (la diagnosi dei problemi va ovviamente sempre posta dal pediatra) è possibile che si tratti di una delle patologie esantematiche più comuni dell’infanzia. Il suo nome? Dipende. I termini sono diversi, più o meno scientifici. Si parla di “Sesta malattia” (perché un tempo si usava numerare le malattie esantematiche dei bimbi) o “Febbre dei 3 giorni”. Ma c’è anche chi, andando a recuperare termini latini, la definisce “Exantema subitum” poiché le macchie compaiono improvvisamente. A prescindere dai nomi, è meglio fare chiarezza su quadro. Ricordando che trattandosi di una patologia di natura virale non esistono trattamenti specifici, ma piuttosto cure dei sintomi, soprattutto della febbre, che possono essere affrontata, se il pediatra lo ritiene, anche con farmaci di automedicazione ad azione antipiretica. In attesa che la sesta malattia passi.
Cause, decorso e durata della sesta malattia
La malattia è causata da un virus della famiglia degli herpes, il tipo 6 (più recentemente è stato isolato anche il tipo 7) di cui molti adulti possono essere portatori. Ed è nei bambini piccoli, solitamente tra i 6 mesi e 3 anni che la sesta malattia provoca i disturbi maggiori (nei bimbi più grandicelli può essere asintomatica o portare solo stanchezza, inappetenza o qualche macchia) che, tuttavia, non devono preoccupare in quanto la sesta malattia è breve e ha un decorso benigno. Classicamente i sintomi della sesta malattia, che interessa soprattutto i bambini che vivono in comunità come negli asili nido, si manifestano in due tempi. All’inizio compare la febbre, che in media non supera i tre giorni di durata. Il rialzo termico, che può arrivare a superare i 39 gradi, non appare legato ad altri sintomi respiratori o addominali, e soprattutto non incide molto sul benessere del piccolo: il bimbo insomma appare normale, al massimo un po’ sottotono per la febbre alta. In genere, dopo circa 3 giorni, il bimbo di sfebbra e compaiono, di solito a partire dal tronco per poi estendersi, a volte a braccia e gambe, le macchie che tendono a scomparire comunque nel giro di 2/3 giorni. Per le chiazze cutanee che sono piatte e non pruriginose, non servono farmaci specifici proprio perché non danno particolare fastidio e scompaiono senza lasciare traccia. Complessivamente, quindi, la sesta malattia, dopo una incubazione media di circa 10 giorni, ha una durata massima tra la comparsa della febbre e la scomparsa delle macchie di circa una settimana. Non serve isolamento e una volta che compare l’esantema il bimbo può considerarsi guarito.
Sesta malattia: cure e rimedi per i sintomi
La sesta malattia tende ad avere un decorso rapido e benigno che non coinvolge altri apparati oltre alla pelle. Ci sono però condizioni che possono segnalare un particolare aggravamento della sesta malattia, legato alla presenza di altri sintomi sia a carico dell’apparato respiratorio (tosse, raffreddore) che di quello gastrointestinale (mal di pancia, diarrea, inappetenza). Il tutto, va detto, sempre prima che compaiano le classiche lesioni cutanee. Per pensare alla sesta malattia, in questi casi, occorre cercare segni di interessamento delle mucose all’interno del cavo orale, in concomitanza, spesso, con dolore alla deglutizione. Si tratta di piccole chiazze arrossate, leggermente rigonfie, nella parte posteriore dal palato e verso la gola.
Ricordato una volta di più che la diagnosi va fatta dal pediatra, ecco qualche consiglio generale per aiutare il bambino. È importante che il piccolo si nutra e soprattutto sia ben idratato, con alimenti liquidi o comunque poco densi e facili da deglutire per limitare l’eventuale dolore presente. Se il pediatra lo consiglia, si può procedere con un trattamento medicinali sintomatici di automedicazione per la loro capacità di abbassare la febbre e combattere l’infiammazione, soprattutto a carico della gola. L’importante è valutare giorno per giorno la situazione e lo stato di benessere del bimbo, grazie al rapporto con il pediatra. Dopo qualche giorno, i problemi passano quasi d’incanto, così come sono venuti. La sesta malattia è un nemico che si affronta e che poi, una volta vinto, non ritorna.
Come prevenire la sesta malattia
Prevenire la sesta malattia è molto difficile poiché la malattia si trasmette attraverso il naso, la bocca (starnuti, colpi di tosse) e le mani dopo aver toccato oggetti contaminati. Poiché riguarda soprattutto i più piccoli che vivono in comunità, si comprende come sia complicato impedire che i bimbi non mettano le mani in bocca o non si scambino gli oggetti gli uni con gli altri.
Tuttavia, una buona igiene dei bambini, tramite lavaggio frequente di mani e viso può essere una buona norma per limitare il contagio, tenendo presente soprattutto l’esigenza di proteggere persone gravemente malate e immunocompromesse eventualmente presenti in famiglia.
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