Sintomi, cause e tipologie dell’ernia iatale

Redazione Semplicemente Salute
Tempo di lettura: 8 MIN
Sintomi, cause e tipologie dell’ernia iatale

L’ernia iatale è una condizione in cui una parte più o meno grande dello stomaco si trova sopra il diaframma. In pratica, quindi, l’ernia iatale è una sorta di ernia “interna” dello stomaco, che, ovviamente, non traspare sulla pelle ma può farsi sentire attraverso sintomi fastidiosi.

Per alcune persone questa condizione è asintomatica e passa inosservata, mentre per altre può provocare disturbi fastidiosi, come bruciore di stomaco, reflusso gastroesofageo, digestione lenta e acidità postprandiale. L’ernia iatale è tra le cause principali dei sintomi del reflusso gastroesofageo, poiché altera la normale chiusura dello sfintere esofageo inferiore, facilitando la risalita dei succhi gastrici nell’esofago.

Sebbene non sia visibile esternamente, l’ernia iatale può influenzare la qualità della vita a causa dei suoi sintomi, che possono peggiorare dopo i pasti abbondanti, con il consumo di cibi acidi o speziati, e in posizione sdraiata.

Ernia iatale, tipologie e sintomi annessi

Lo stomaco è un organo addominale mentre l’esofago scende lungo il torace. Quando questa condizione anatomica si altera, come accade in caso di ernia iatale da scivolamento, la forma più comune della modificazione anatomica generata dall’ernia iatale, una parte di stomaco si trova più in alto, nel torace. Tuttavia, l’ernia da scivolamento non è l’unico tipo di ernia iatale, pur se è la forma più frequente. In alcuni casi può esserci la migrazione di una porzione dello stomaco che si pone lateralmente all’esofago. In questo caso, si parla di ernia para esofagea. Infine, possono esserci ernie che presentano entrambe le caratteristiche, uno stomaco spostato in alto e di lato rispetto all’esofago, in quella che viene definita tecnicamente ernia iatale mista. 

Sul fronte dei disturbi che l’ernia iatale può creare, questi possono essere molto diversi sia in termini di serietà che di frequenza. In termini generali, quando l’ernia è molto piccola può anche non essere percepita. Viceversa, si possono avere problemi come digestione lenta ed eruttazioni frequenti. Più in generale, comunque, l’alterazione anatomica conduce a una minor “tenuta” del contenuto gastrico, con la presenza di reflusso acido che risale verso l’esofago e può arrivare anche fino alla bocca, generando, addirittura, un coinvolgimento del cuore tramite la comparsa di palpitazioni dopo i pasti.  

Oltre ai disturbi sopra descritti, esistono anche sintomi extra esofagei di reflusso che possono essere collegati anche ad un’ernia iatale.  Per qualcuno si può manifestare infatti, la tosse con voce roca, o in altri sono presenti fastidi respiratori che ricordano l’asma o addirittura, seppur più raramente, dolori alle orecchie che fanno pensare all’otite. 

Da cosa è causata l’ernia iatale

La comparsa di una ernia iatale è determinata, delle volte, dalla lassità dei tessuti, a sua volta legata a una componente genetica. Ma, più spesso, i rischi della comparsa dell’ernia iatale sono maggiori nelle persone in sovrappeso e nelle donne dopo una gravidanza.

Inoltre, anche le abitudini a tavola possono influire sulla sua genesi. Questo vale non solo per gli alimenti ma anche e sul modo di ingerirli: consumare pasti veloci, senza masticare bene i cibi, può nel tempo influire sulla motilità intestinale. Inoltre, anche le libagioni eccessive, se ripetute, possono avere un impatto negativo sulle dinamiche del processo digestivo.

In chiave preventiva, quindi, è importante tentare di non “sovraccaricare” eccessivamente l’apparato digerente per cui può essere utile frazionare i pasti. Allo stesso modo, anche il fumo, col tempo, può favorire l’insorgenza del quadro, così come l’abitudine di indossare indumenti che stringono la parte bassa dell’addome.

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Cosa fare se si soffre di ernia iatale: il percorso di cura

La diagnosi di ernia iatale va sempre fatta dal medico attraverso esami specifici che consentono di misurare anche la pressione che grava sulla valvola che regola il flusso tra esofago e stomaco. Per il resto, in presenza di sintomi, si può ricorrere a farmaci di automedicazione mirati, a partire da quelli riducono o azzerano la produzione di acido da parte dello stomaco, i cosiddetti anti-H2 o inibitori di pompa protonica, che dovrebbero comunque non essere assunti per periodi prolungati senza precise indicazioni del curante.

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Anche altri farmaci possono essere utile, dagli antiacidi che tamponano l’eccesso di acidità, fino ai medicinali ad azione procinetica che favoriscono il processo digestivo e lo svuotamento dello stomaco, contrastando il meteorismo, spesso presente in chi soffre di reflusso. Le terapie farmacologiche, tuttavia, nulla possono sull’anatomia delle vie digestive. A volte quindi, oltre alle abitudini di vita e a un’alimentazione attenta, il medico può programmare l’intervento chirurgico per risolvere il quadro. Questo va valutato caso per caso considerando che l’alterazione anatomica può portare a “cronicizzare” i disturbi rendendo meno efficaci i medicinali, che a volte è possibile che il medico ritenga che l’ernia possa “strozzarsi” e che in certi casi intervenire chirurgicamente è necessario per la sofferenza della mucosa. 

L’intervento più classico prevede di confezionare una sorta di “sciarpa” intorno alla giunzione tra esofago e stomaco e a riportare quindi in sede, cioè nell’addome, la valvola che li separa. L’operazione viene eseguita, quasi sempre, in laparoscopia, cioè senza il ricorso alla classica incisione ma operando con sonde che vengono inserite attraverso piccoli fori sulla pelle. In genere l’approccio chirurgico consente di risolvere la situazione, anche se in presenza di sintomi extra esofagei, ad esempio al carico del cuore, gli esiti possono risultare meno prevedibili.

Domande frequenti e risposte sull’ernia iatale

1. Quali sono i sintomi più comuni dell’ernia iatale?

L’ernia iatale può essere asintomatica, ma quando provoca disturbi, i sintomi più comuni includono reflusso gastroesofageo, bruciore di stomaco, digestione lenta, acidità dopo i pasti ed eruttazioni frequenti. In alcuni casi, possono comparire anche sintomi extra esofagei, come tosse persistente, voce roca e difficoltà respiratorie.

2. Quali sono le principali cause dell’ernia iatale?

Le cause dell’ernia iatale possono includere la lassità dei tessuti dovuta a fattori genetici, il sovrappeso, la gravidanza e cattive abitudini alimentari, come mangiare velocemente senza masticare bene. Anche il fumo e l’uso di indumenti troppo stretti sull’addome possono aumentare il rischio di sviluppare questa condizione.

3. Quali sono le opzioni di trattamento per l’ernia iatale?

Il trattamento dell’ernia iatale dipende dalla gravità dei sintomi. Nei casi lievi, si possono adottare modifiche dello stile di vita e dell’alimentazione, mentre nei casi più fastidiosi si può ricorrere a farmaci antiacidi, inibitori di pompa protonica o procinetici. Nei casi più gravi o complicati, il medico può valutare l’intervento chirurgico, solitamente eseguito in laparoscopia, per riposizionare lo stomaco e rafforzare la valvola tra esofago e stomaco.

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