Allergie: perché nascono e come gestirle
C’è chi si ritrova con il naso che cola oppure con le narici completamente “tappate”. C’è chi fa fatica a respirare, come ci sono persone che starnutiscono di continuo. In qualche caso, invece, le vie respiratorie sono “libere” ma compaiono macchioline con prurito sulla pelle oppure arrivano dolori di pancia con l’intestino che altera i suoi ritmi. Difficile pensare che dietro tutti questi possibili sintomi ci sia un unico “colpevole”. Eppure, in qualche caso, i problemi nascono attraverso un unico meccanismo, che si chiama allergia. Quasi una persona su quattro, magari solo in qualche periodo dell’anno o in corrispondenza a esposizioni occasionali, deve fare i conti con questa “reazione sbagliata” dell’organismo, che scatena il proprio sistema difensivo quando entra in contatto con sostanze estranee, i cosiddetti allergeni, normalmente innocue se non si è allergici. Nelle forme più gravi è sempre necessario il coinvolgimento del medico, che può indicare terapie mirate da prescrizione oltre che, quando possibile, tentare un trattamento desensibilizzante attraverso il vaccino che mira a ridurre nel tempo l’intensità della reazione allergica. Nei casi in cui i sintomi siano invece occasionali e di breve durata, per controllarli efficacemente si può anche puntare sui farmaci di automedicazione ad azione antiallergica e antistaminica
Cos’è l’allergia
L’allergia è un errore del sistema immunitario che reagisce in maniera “sbagliata” ed eccessiva, fino a provocare disturbi, nei confronti di sostanze innocue per le persone normali. Queste sostanze si chiamano allergeni e sono in grado di stimolare la reazione allergica. Possono essere inalati con il respiro, come avviene per i pollini, la forfora dei peli di animale e gli acari; ingeriti, come accade con i farmaci e gli alimenti, entrare con punture come il veleno di insetti oppure scatenare i fastidi semplicemente entrando in contatto con la pelle e le mucose, come accade ad esempio per alcuni metalli.
Ma come nasce un fenomeno allergico? Proviamo a ripercorrerlo per tappe: innanzitutto è necessario che la persona sia “sensibilizzata”, cioè occorre che l’organismo entri in contatto almeno una volta con l’allergene e lo riconosca come “estraneo”. L’allergene è dotato di un antigene esterno, cioè la molecola in grado di essere “individuata” dall’apparato difensivo. Quando entra nell’organismo l’antigene viene “riconosciuto” da particolari cellule del sistema immunitario, i mastociti, che operano come “spazzini”, inglobando ed espellendo le sostanze riconosciute come estranee. Una volta che l’allergene (chimicamente, si tratta si polisaccaridi, cioè zuccheri complessi, oppure di proteine) è stato fagocitato dalla cellula viene rotto in piccoli pezzi. È a questo punto che alcuni frammenti dotati di capacità antigenica, cioè potenzialmente riconoscibili dall’organismo, vengono portati all’esterno delle cellule, dove vengono legati dai linfociti T. Questa “unione” stimola la produzione dell’interleuchina 4, una sostanza che favorisce la trasformazione dei precursori delle immunoglobuline, i linfociti B, in anticorpi. Nascono così le immunoglobuline E specifiche (IgE), una particolare classe di anticorpi prodotta in risposta al contatto con l’allergene, i cui valori nel sangue aumentano nelle persone allergiche. Queste si legano ai linfociti e ai mastociti, sensibilizzandoli definitivamente. Al successivo contatto con l’allergene, sia esso un polline o un composto chimico o piuttosto una forfora di animale, potranno partire le manifestazioni allergiche.
Quanti tipi di allergie esistono? Una sintesi
Le reazioni allergiche possono essere di diversi tipi e determinate da differenti tipologie di allergeni:
- Allergie da inalazione – allergie ai pollini, acari, forfora di animali, muffe
- Allergie da ingestione – allergie ad alimenti, farmaci e sostanze chimiche più in generale
- Allergie da puntura di insetti, come api e vespe
- Allergie da contatto – metalli, cosmetici, etc.
In tutti i casi, queste situazioni generano sintomi a carico dell’apparato respiratorio, gastrointestinale o a livello della pelle. Con l’avvicinarsi della bella stagione particolarmente diffusa è, a carico dell’apparato respiratorio, la rinite allergica, che si manifesta a causa della presenza nell’aria di numerosi pollini legati alla fioritura, più abbondante in primavera, delle diverse piante che poi, spinti dal vento, si possono ritrovare anche a distanza di chilometri dal punto di partenza. Le manifestazioni allergiche di questo tipo possono essere legate anche ad acari della polvere, a muffe o ad altri possibili incolpevoli stimolatori del sistema immunitario presenti nell’ambiente. In questo caso si parla di allergie “perenni”, che quindi si presentano indifferentemente in tutti i periodi dell’anno quando si entra a contatto con l’allergene incriminato.
Come si manifesta una allergia? I sintomi tipici
Come abbiamo detto, i sintomi legati a questa situazione possono essere molto diversi, in base al tipo di apparato che viene coinvolto dal processo patologico, pur senza dimenticare che spesso il sistema immunitario non è così “preciso” nel selezionare la sede della reazione e i sintomi possono sovrapporsi in una stessa persona.
Nelle forme più semplici di rinite allergica, volgarmente nota come “raffreddore da fieno”, si va incontro a starnuti a ripetizione, naso chiuso e gocciolante con produzione di muco biancastro e rinorrea acquosa, e può essere a volte associata tosse secca.
Molto spesso sono coinvolti anche gli occhi che manifestano i sintomi di una congiuntivite allergica con arrossamenti, bruciori, lacrimazione incontrollata, maggiore sensibilità alla luce.
Se viene interessata la pelle, si possono avere prurito e la comparsa di macchioline simili a quelle dell’orticaria.
Nel caso di coinvolgimento dei bronchi, la sensazione di non poter respirare liberamente e la “fame d’aria” sono i classici segni del restringimento delle vie del respiro.
Infine, mal di pancia, diarrea e altri problemi gastrointestinali possono indicare che si è sviluppata un’allergia di tipo alimentare.
Prevenzione e buone regole contro le allergie
Per affrontare al meglio le allergie, anche a casa qualche cautela è d’obbligo e non solo perché, se si è affetti da rinite allergica, spalancando le finestre si può far entrare i pollini che poi si depositano su divani, lenzuola e simili. È, infatti importare far fronte anche ai potenziali allergeni e composti irritanti che magari inaliamo, oppure con cui entriamo in contatto, in camera o in cucina.
Ecco a voi le 8 mosse (+1) per controllare l’allergia.
- Per chi soffre di rinite allergica, è importante conoscere il calendario pollinico proprio perché i disturbi tendono a manifestarsi nel periodo di fioritura di determinate piante, tenendo presente che a volte il vento e le condizioni meteorologiche (attenzione ai temporali) possono far giungere anche a distanza i pollini “colpevoli”, dando luogo a manifestazioni patologiche anche se non ci sono piante a rischio nelle vicinanze.
- Fate attenzione alle muffe. Gli elementi che provocano la muffa sui muri e l’umidità delle pareti possono anche favorire l’insorgenza di sintomi legati a quadri allergici. Per questo, occorre asciugare le pareti della doccia dopo il bagno e togliere quanto prima gli indumenti bagnati dalla lavatrice. Ricordate che le muffe attecchiscono in luoghi bui e umidi, per cui occorre mantenere la casa asciutta, riducendo l’accumulo di umidità, per esempio usando un deumidificatore.
- La polvere è un nemico. Avete mai sentito parlare degli acari della polvere? Sono tra i principali “nemici” per chi è allergico e possono scatenare vere e proprie crisi di rinite e asma. Si riproducono in punti in cui la polvere tende naturalmente ad accumularsi per cui è sempre meglio ricoprire i materassi e i cuscini con fodere anallergiche e scegliere mobili in materiali che non attirano la polvere (come vinile, legno, metallo o pelle), evitando moquette e tappeti, tappezzerie e peluche. Se si è allergici, non usare l’aspirapolvere a meno che non sia dotata di specifici filtri.
- Occhio all’ordine. Bisogna avere cura della gestione e manutenzione dell’arredamento assicurandosi che venga effettuata una regolare pulizia delle superfici su cui possono depositarsi acari e allergeni (divani, librerie, pavimenti, mobili e elementi di arredo.), oltre ad evitare accumulo di carta e a fare attenzione a non ostruire le grate dei condizionatori.. Importante è anche cambiare spesso le lenzuola oltre a evitare il contatto con tappeti, moquette,
- Carezze agli amici pelosi, ma con cautela. Per chi è allergico ma non riesce a stare senza il proprio amico a quattro zampe, cane o gatto che sia, è fondamentale avere particolare cura nella gestione degli animali domestici che debbono rimanere puliti per far sì che si possano rimuovere gli allergeni dal loro pelo. E non dimenticate che a volte è la loro forfora a scatenare i sintomi. Se possibile pulite e spazzolate gli animali almeno una volta alla settimana al fine di rimuovere il più possibile gli allergeni dal loro pelo e tenerli lontano dai mobili imbottiti, che possono trattenere gli allergeni.
- Controllate gli scarafaggi. Gli scarafaggi depositano le uova e lasciano dietro di sé escrementi che possono scatenare l’insorgenza di allergie. Per prevenire il problema bisogna eliminare regolarmente i residui alimentari in cucina e conservare gli alimenti in contenitori ermetici.
- Verificare i filtri dei condizionatori e deumidificatori: nei condotti degli apparecchi possono annidarsi acari, muffe e allergeni di varia origine, potenzialmente responsabili di numerose allergie e problemi respiratori.
- Fate attenzione ai prodotti per la pulizia e ricordate di ventilare gli ambienti in cui sono stati utilizzati perché possono influenzare la qualità dell’aria indoor e creare qualche problema di irritazione nelle persone predisposte.
È possibile trattare le allergie con i farmaci da banco?
In caso di sintomi di rinite allergica o altre allergie, è possibile usare con responsabilità i farmaci di automedicazione. Tra i più comuni ci sono gli antistaminici e gli antiallergici a uso topico, come spray nasali, pomate e colliri, o da assumere per via orale, che possono aiutare a gestire i sintomi. In caso di problemi alle alte vie respiratorie si può ricorrere anche ai decongestionanti nasali e vasocostrittori.
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