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Vermi intestinali: bambini (e non solo) a rischio 

Vermi intestinali: bambini (e non solo) a rischio
Tempo di lettura: 2 minuti

Avete mai sentito parlare di ossiuri? Si tratta di piccoli vermi intestinali che possono provocare disturbi sicuramente non proprio imponenti, ma comunque fastidiosi all’apparato gastrointestinale. A farci i conti sono i bambini, anche e soprattutto in questo periodo di ripresa della vita di comunità, in particolare negli asili nido.

Ossiuri nei bambini: sono pericolosi?

Gli ossiuri non danno seri problemi di salute. Il sintomo più comune è il prurito nella zona perianale, causa di grattamento e fastidio, che tuttavia potrebbe anche non essere presente.

L’ossiuriasi, così si chiama tecnicamente questa parassitosi, è sicuramente molto diffusa. Inoltre, frenarne la diffusione è difficile, vista la facilità con cui le uova degli ossiuri passano dalle superfici su cui sono presenti alla bocca dei più piccoli

Tuttavia, ci sono alcune regole da rispettare per limitare i rischi di contagio, così come sono disponibili farmaci di automedicazione potenzialmente molto utili per contrastare i sintomi dell’infestazione. 

Ossiuri: cosa sono, come riconoscerli, come si trasmettono

Gli ossiuri, definiti anche vermi dei bambini, sono parassiti che arrivano all’interno dell’organismo in seguito al passaggio delle loro uova dalle superfici in cui si trovano direttamente alla bocca dei piccoli. Le uova sono particolarmente resistenti e si schiudono nell’intestino. I neonati vermi scendono fino al retto. In genere, infatti si localizzano nell’intestino crasso e nell’ampolla rettale. Essi appaiono come piccoli filamenti bianchi o grigio chiaro lunghi fino a 1 centimetro, sottili, mobili. Si possono vedere nella zona anale o tra le natiche; nelle bambine si possono trovare anche nella zona vulvare, tra le piccole e grandi labbra. Raramente si ritrovano nelle scariche di feci o diarrea. 

Le uova si infilano sotto le unghie delle mani e da qui si diffondono soprattutto se non si lavano adeguatamente le mani. Per questo le ricadute sono possibili. Anche in caso di provvedimenti idonei a prevenire i vermi, la possibilità che compaiono o ricompaiano è frequente, sia per la difficoltà di una sterilizzazione ambientale completa, sia per la facilità con cui si può contrarre nuovamente l’infestazione.

Prevenire e trattare i vermi intestinali nei bambini

L’igiene ambientale è un punto fermo per l’infestazione da ossiuri, come del resto è importante per il controllo delle micosi cutanee. Biancheria da letto, giocattoli e asciugamani vanno attentamente lavati e disinfettati, anche nell’ottica di evitare la propagazione degli ossiuri ad altri bambini e per limitare i rischi di reinfezione. 

Sul fronte delle cure, se per i sintomi come il prurito un aiuto può venire dai farmaci di automedicazione applicabili localmente, è fondamentale che il piccolo e anche il nucleo familiare assumano un trattamento vermifugo su indicazione del pediatra. In questo modo si riduce anche il rischio di ricadute, potenzialmente presente. 

Per gli adulti, il rischio si chiama Tenia (verme solitario)

Se gli ossiuri “amano” prevalentemente i bambini, gli adulti non sono immuni da infestazioni parassitarie similari. Il pericolo maggiore per gli adulti (e non solo) deriva dalla tenia, quello che viene volgarmente chiamato “verme solitario”. Si tratta, infatti, di uno dei più comuni “ospiti” sgraditi dell’apparato digerente. 

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