Quando i capelli si diradano, subito si pensa – specie se si è uomini – alla cosiddetta alopecia androgenetica, che rappresenta la più comune causa di calvizie. Ma non è l’unica. Esiste anche il telogen effluvium, e cioè una diffusa caduta di capelli per il passaggio simultaneo di moltissimi follicoli dalla fase anagen (crescita) alla fase telogen (riposo). Dopo circa tre mesi da questo fenomeno, quasi mai identificato, si verifica una profusa perdita di capelli, soprattutto nelle zone delle tempie e del vertice del capo. Tuttavia, anche se si può rimanere “calvi” per qualche mese quando la perdita è importante, il problema non è cronico. In genere legato a situazioni di particolare ansia e stress, tende a risolversi spontaneamente senza generare calvizie.
La situazione cambia quando si parla di alopecia areata, una patologia autoimmune che può insorgere a qualsiasi età, ma spesso compare in giovane età, talvolta anche prima dell’alopecia androgenetica. Questa condizione si caratterizza per una perdita improvvisa di capelli in aree circoscritte e porta alla perdita di chiazze di capelli, soprattutto nella zona della fronte. Negli anziani tende a interessare i capelli grigi, portando quindi ad un più rapido incanutimento. L’alopecia areata è causata da un’errata risposta del sistema immunitario, che attacca i follicoli piliferi, impedendo la crescita dei capelli. A differenza di altre forme di alopecia, non sempre segue un pattern prevedibile e può variare in gravità, da episodi temporanei e limitati a forme più estese. Sebbene in alcuni casi i capelli possano ricrescere spontaneamente, è importante rivolgersi a uno specialista per valutare il trattamento più adatto.
Come capire se si soffre di alopecia areata
La volpe, durante il periodo della muta che avviene tra la fine dell’inverno e la fine della primavera, perde moltissimo pelo. Non è quindi per caso che quando una persona perde molti capelli si parla di alopecia: in greco, infatti, volpe si traduce con la parola alopex. Il termine alopecia, quindi, si usa comunemente per definire la calvizie. La forma areata può comparire, sia per gli uomini che per le donne, senza particolari differenziazioni di sesso, sin dall’infanzia, quindi ben prima dell’alopecia androgenetica, termine che qualifica la classica calvizie, condizione che interessa prevalentemente (anche se non esclusivamente) gli uomini e che ha un esordio, in termini generali, solitamente ben più tardivo.
L’alopecia areata è una malattia autoimmune caratterizzata dall’attacco da parte del sistema immunitario dei follicoli piliferi, con perdita di capelli e con decorso imprevedibile. La caduta può limitarsi al cuoio capelluto, ove può essere parziale con chiazze tondeggianti, o totale (alopecia totalis), o interessare tutte le aree pilifere del corpo (alopecia universalis). La patologia può avere un impatto drammatico su chi ne è affetto, con ripercussioni negative sulla qualità di vita e sulla salute mentale, tra cui perdita di produttività lavorativa o scolastica, che si aggiungono ai costi diretti dell’assistenza sanitaria. La caduta dei capelli mette certamente in allarme ma a determinarne la ragione deve essere lo specialista dermatologo.
Le possibili cause di alopecia areata
Il meccanismo di insorgenza dell’alopecia areata non è ancora ben definito, per quanto numerosissime osservazioni cliniche e molteplici studi ne indicano la natura autoimmune in soggetti già predisposti geneticamente. Come in ogni malattia autoimmune, l’organismo non riconosce come propri i follicoli piliferi e inizia a produrre anticorpi per eliminarli. In tal modo la replicazione dei follicoli piliferi viene bloccata e si verifica, anche molto velocemente, la caduta dei capelli. L’infiammazione di natura autoimmune progressivamente, attacca i follicoli piliferi determinando la caduta dei capelli a piccole chiazze circolari fino, in taluni casi, quelli più severi, alla loro perdita completa. Visto che il processo può interessare diversi follicoli piliferi, la pelle può diventare completamente glabra, in zone circoscritte del cuoio capelluto o più raramente del corpo, quando l’alopecia areata è di tipo assoluto o universale.
Tra le cause dell’alopecia areata c’è però un elemento cui prestare attenzione. Si sa che lo stress cronico, soprattutto in giovane età, così come la carenza di ferro, in alcune persone predisposte possono contribuire a far sviluppare il quadro. In tal senso, è evidente che una maggior attenzione alle abitudini di vita può essere d’aiuto.
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È quindi evidente che, oltre ai trattamenti specifici per gestire l’alopecia e promuovere la ricrescita dei capelli, adottare stili di vita sani – riducendo lo stress, seguendo un’alimentazione equilibrata e affrontando eventuali carenze nutrizionali – può essere un valido supporto nel controllo della patologia.
Come e quando si guarisce dall’alopecia areata
L’alopecia areata va riconosciuta e trattata dal dermatologo. La diagnosi corretta è fondamentale anche per pensare alla terapia, che negli ultimi tempi si giova di ritrovati sempre più efficaci. La buona notizia è che ci sono farmaci approvati anche per le forme gravi di malattia. Inoltre, caso per caso, la situazione cambia, anche perché, come visto, esistono diverse forme della malattia.
Se è vero che il trattamento dell’alopecia areata, nelle forme diverse, va fatto seguendo i dettami del dermatologo, occorre ricordare che bisogna essere sempre attenti al benessere psicofisico dell’organismo proprio perché lo stress può essere il fattore scatenante di questa condizione. Inoltre, non abbiate paura, in caso di alopecia areata, a lavare i capelli: lo shampoo non è un elemento che può favorirne la caduta. Per il resto, possono avere influssi negativi sulla capigliatura le diete dimagranti eccessivamente strette in termini calorici, il fumo di sigaretta, l’esposizione al sole e l’impiego eccessivo di lampade abbronzanti.
FAQ – DOMANDE E RISPOSTE SULL’ALOPECIA AREATA
1. Cosa causa l’alopecia areata e quali sono i fattori scatenanti?
L’alopecia areata è una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, causando una caduta dei capelli a chiazze. La predisposizione genetica è un fattore determinante, ma altre cause come stress cronico, carenze nutrizionali (ad esempio di ferro) e, in alcuni casi, infezioni, possono contribuire a scatenare la patologia. La malattia può manifestarsi a qualsiasi età, spesso in giovane età.
2. Come si manifesta l’alopecia areata e quali sono i sintomi?
L’alopecia areata si presenta con una perdita improvvisa di capelli a chiazze tondeggianti sul cuoio capelluto o, più raramente, su altre parti del corpo. Nei casi più gravi, può evolvere in alopecia totale (perdita di tutti i capelli) o universale (perdita di tutti i peli corporei). La condizione non segue un pattern prevedibile e può variare da episodi temporanei a forme croniche.
3. Si può guarire dall’alopecia areata?
L’alopecia areata può essere riconosciuta e trattata efficacemente dal dermatologo. La diagnosi corretta è fondamentale per individuare il trattamento più adatto, considerando che esistono diverse forme della malattia. Anche nelle forme gravi, ci sono farmaci approvati che possono aiutare a gestire la condizione. È importante inoltre prestare attenzione al benessere psicofisico, poiché lo stress può essere un fattore scatenante della patologia.

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