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Donna e uomo pari non sono: i piccoli disturbi visti da lei

Donna e uomo pari non sono: i piccoli disturbi visti da lei

Differenze che balzano agli occhi

Presentano meno dei maschi il dolore tipico dell’infarto, ed arrivano più tardi alle cure. Nelle donne, infatti, spesso i primi fastidi legati all’attacco di cuore sono il dolore irradiato alle spalle, al dorso, al collo, la mancanza di fiato, nausea persistente, sudori freddi, vomito, spossatezza, ansia e debolezza. Dopo la pubertà, soffrono di asma più dei coetanei maschi.  I calcoli alla colecisti sono circa tre volte più frequenti nel gentil sesso rispetto agli uomini. I disturbi legati all’ansia e allo stress sono più comuni nel sesso femminile, con un’incidenza praticamente doppia rispetto ai maschi. Bastano questi dati, che derivano da studi scientifici condotti in tutto il mondo, per capire quanto siano differenti le malattie nei due sessi e come sia sempre necessario puntare ad un approccio su misura, anche quando occorre fare i conti con disturbi molto comuni che interessano più frequentemente le donne: ad esempio il mal di testa, lo stress o l’insonnia, oltre ovviamente ai dolori mestruali e alla ritenzione di liquidi. Per questo, anche i farmaci di automedicazione, che possono aiutare a risolvere i fastidi consentendo di recuperare il benessere, vanno selezionati caso per caso, non solo in base al sintomo, ma anche alla sua frequenza e alla risposta che può dare il corpo femminile. Una risposta che non è sempre uguale a quella del maschio. Ecco perché.

Un equilibrio da preservare

Il corpo femminile, rispetto a quello del maschile, vede il suo benessere più spesso segnato da passaggi che possono modificare la percezione stessa dell’intensità di un sintomo, oltre che la sua frequenza. Le trasformazioni, e quindi anche le differenze con il coetaneo, iniziano fin dalla nascita, ma diventano ben più significative dopo la pubertà. Per la giovane inizia un periodo segnato dal flusso degli ormoni che si alternano e che proseguirà fin dopo la menopausa, mentre per l’uomo i mutamenti ormonali sono molto meno percettibili. Per questo, vista la situazione, occorre un approccio su misura ai piccoli disturbi coniugati al femminile. Il benessere psico-fisico della donna è frutto di un equilibrio meraviglioso ma complesso, che coinvolge la sfera ormonale della donna con sintomi ciclici e ricorrenti di natura fisica, come gonfiore, sintomi dolorosi come cefalee e dolori muscolari , comportamentali come impulsività, senso di perdita di controllo e affaticamento, ed emozionali come irritabilità, labilità emotiva, ansia, cattivo umore che spesso si amplificano a causa dello stress, frutto dei ritmi frenetici di vita e nemico numero uno della regolarità del ciclo mestruale. Per questo sempre più donne hanno problemi dovuti proprio ad un’alterazione di questo delicato equilibrio, con sintomi che meritano di essere trattati poiché causano disagio e interferiscono con la loro vita di tutti giorni.

La soluzione a portata di mano

Fortunatamente la donna di oggi è molto attenta alla salute e per questo, da un lato, sempre alla ricerca di rimedi che preservino il benessere nella speranza di tenere il più possibile lontano le malattie vere e proprie e, dall’altro, anche ben disposta ad assumere i farmaci se si rendono necessari in alcune occasioni. Fra questi, i farmaci di automedicazione, quelli riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride apposto sulla confezione e acquistabili senza obbligo di ricetta medica, sono i primi rimedi cui le donne ricorrono senza dimenticare il riposo e i classici rimedi della nonna. L’automedicazione è di grande utilità per le donne perché esistono numerosi principi attivi di efficacia scientificamente provata, in grado di alleviare tempestivamente i tipici disturbi che colpiscono l’universo femminile. Nel kit di automedicazione “in rosa” non dovrebbero mai mancare antinfiammatori non steroidei (FANS) per mal di testa, tensioni muscolari, dolori mestruali e sindrome premestruale, protettori dei capillari per il gonfiore delle gambe, sedativi leggeri per l’insonnia, enzimi digestivi, procinetici e antiacidi per i più comuni disturbi della digestione, probiotici per riequilibrare la flora batterica, vitamine e sali minerali per combattere lo stress.

La donna, l’uomo e il dolore

Maschio e femmine “sentono” e soprattutto affrontano il dolore in modo diverso. In presenza di uno stimolo doloroso, il cervello di un uomo si attiva infatti differentemente da quello di una donna: quest’ultimo mostra un’attività principale nelle regioni limbiche, dove sono elaborate le emozioni, mentre in quello maschile si attivano di più le regioni cognitive. Sebbene le donne provino più dolore degli uomini e lo incontrino più spesso nella loro vita (o forse proprio per questo motivo, essendo abituate a mestruazioni dolorose, travaglio e parto) hanno imparato meglio a farvi fronte con strategie preventive, cercando più degli uomini, nel caso di dolore frequente, il supporto sociale, mettendo maggiormente in atto comportamenti palliativi per gestire la sintomatologia. Le ragioni di queste differenze vanno cercate in un complesso di fattori. Dal punto di vista anatomico, utero e vagina sono una via di accesso per gli agenti patogeni in grado di provocare infezioni che possono rendere più sensibile l’intero organismo agli stimoli dolorosi. Sono soprattutto gli ormoni a determinare la differenza: la maggiore sensibilità delle donne al dolore è dovuta alla presenza degli estrogeni, che influiscono sul sistema nervoso rendendolo più reattivo agli stimoli, e dunque anche a quelli dolorosi. Analogamente, la minore sensibilità degli uomini sarebbe merito del testosterone, che ha un effetto analgesico.

Come affrontare i dolori mestruali

Con l’avvicinarsi delle perdite mestruali gli ormoni predispongono la donna alla “sindrome della luna”, ossia la sindrome premestruale. In modo lieve questa situazione interessa quasi otto donne su dieci, ma solo in un numero limitato di casi il quadro diventa davvero difficile da sopportare. I sintomi possono iniziare fin dai primi cicli mestruali, ma di regola la massima intensità della sintomatologia viene segnalata nella fascia di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, soprattutto nei periodi di stress più intenso. I fastidi di regola iniziano la settimana prima della mestruazione (nella fase luteinica del ciclo, caratterizzata dalla elevata produzione dell’ormone progesterone) e si risolvono con l’arrivo del ciclo. I disturbi possono interessare la sfera fisica e quella emotiva. Tra i primi i più frequenti sono cefalea, ritenzione idrica e gonfiore di mani e piedi, tensione mammaria, gonfiore addominale ed alterazioni del transito intestinale, aumento ed alterazioni dell’appetito e del gusto, senso di stanchezza e fatica, problemi cutanei. I più lamentati sintomi “psicologici” includono l’umore cupo, gli accessi di irritabilità o aggressività o di pianto ingiustificato, l’ansia, la difficoltà di concentrazione, l’insonnia. Nei casi più gravi, per contrastare poi i sintomi specifici si possono impiegare, su indicazione del medico, ansiolitici e diuretici (per combattere la ritenzione idrica). Nella stragrande maggioranza delle situazioni, l’automedicazione è in quest’ambito di grande utilità nell’alleviare significativamente alcuni disturbi dolorosi. Importante è anche puntare sulla prevenzione della sindrome premestruale, attraverso l’impiego di farmaci di automedicazione che possono offrire a base di sali minerali, primo tra tutti il magnesio, di grande aiuto per ridurre l’intensità dei problemi.

Quando il nemico si chiama stress

Stanchezza, digestione lenta, bruciori di stomaco, a volte anche battiti cardiaci che sembrano impazzire quando ci si trova di fronte al capoufficio o di fronte ad un professore per una interrogazione. Per non farsi mancare nulla, ricordiamo che qualsiasi virus, magari responsabile di un banale raffreddore o di qualche linea di febbre, sembra trovare “alloggio” con maggiore facilità all’interno del nostro organismo. Tante situazioni diverse, in ogni caso, sembrano legate da un “filo rosso” che lega questi sintomi, apparentemente così lontani tra loro. Si chiama stress. Con questo termine si può definire uno stato di tensione cronica capace di colpire quelli che sono riconosciuti come organi bersaglio, come il cuore, lo stomaco o l’intestino e non solo. Una risposta esagerata, insomma, di un organismo che viene sollecitato troppo a lungo.  In commercio sono disponibili, in automedicazione, sedativi leggeri per favorire il riposo (passiflora, melatonina, valeriana), antivirali per uso topico quando compare l’herpes labiale, e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) per combattere la tensione muscolare e la cefalea tensiva. Ma la prima arma contro lo stress è sempre cercare di non “perdersi di vista”:  ritagliarsi piccoli spazi di libertà, per svolgere attività fisica, dedicarsi a un hobby o alla cura di sé, non rinunciare alla vita sociale rappresentano un incredibili antidoti antistress.

L’automedicazione per la vita di ogni giorno

Disturbi intimi

provocano bruciore, prurito e a volte dolore generando una sensazione di disagio difficile da affrontare quando si è in giro tutto il giorno. E’ consigliabile l’uso di biancheria di cotone per aiutare la traspirazione e di detergenti delicati a base di composti antibatterici e antifungini. Antimicotici e antisettici (creme o lavande) sono di aiuto nei casi più fastidiosi. Se i sintomi persistono meglio consultare il proprio ginecologo.
Potenziare la flora batterica naturale a tutti i livelli (intestinale, vaginale) con sostanze probiotiche può essere utile per ottenere un valido aiuto di barriera verso le più comuni infezioni.

Cefalea

il mal di testa è soprattutto femminile. Con la comparsa della mestruazione, le fluttuazioni ormonali cicliche favoriscono la vulnerabilità del cervello femminile e lo fanno adattare meno bene a tutti quegli stimoli che possono favorire la cefalea (stress, alterazioni del ritmo sonno/veglia, condizioni meteo, ipoglicemia, ecc.). Gli antidolorifici come il paracetamolo e gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono alleviare il fastidio. Il ricorso agli analgesici tuttavia non deve diventare abituale: se si superano gli otto/dieci analgesici al mese è sempre bene consultare il proprio medico di fiducia, per valutare un approfondimento con lo specialista.

Disturbi gastrointestinali: per molti motivi le donne sono in generale più predisposte a soffrire di problemi digestivi e gastrointestinali (cattiva digestione, bruciore di stomaco, stipsi, diarrea). Acquistabili senza ricetta medica, fermenti lattici o probiotici, lassativi e antidiarroici, enzimi digestivi, farmaci procinetici e antiacidi non possono mai mancare nel kit di automedicazione al femminile.

Dove (purtroppo!) vince la donna

Asma

Tra le donne adulte l’asma è più frequente che negli uomini, probabilmente per l’azione degli estrogeni che regolano il rilascio di diverse sostanze  che favoriscono l’infiammazione. Anche la menopausa è un periodo a rischio, sempre per lo stesso meccanismo.

Ulcera

L’ulcera gastrica è più frequente nelle donne, mentre gli uomini soffrono di più di ulcera duodenale. Oggi stanno calando soprattutto i casi nei giovani maschi, mentre sono aumentati quelli fra le donne anziane.

Calcoli della colecisti

Nel sesso femminile questa patologia si sviluppa tre volte più spesso che in quello maschile. Il rischio di sviluppare questo disturbo è collegato al numero di gravidanze: le donne che hanno due o più figli hanno un’incidenza della patologia tre volte superiore a quelle che non hanno mai partorito.

Depressione

La depressione colpisce le donne due volte più degli uomini. Prima della pubertà il rapporto tra maschi e femmine è praticamente identico e comincia a salire tra queste ultime nei primi anni dell’età riproduttiva.

Ansia

I disturbi d’ansia colpiscono le donne due volte più degli uomini. Gli attacchi di panico, invece, si manifestano in egual misura donne e uomini (con una leggera prevalenza tra le prime), ma si manifestano con sintomi diversi.

Dolore

Sindromi dolorose

Alcune patologie dolorose (per esempio l’emicrania, la cefalea muscolo-tensiva, l’artrite reumatoide, la fibromialgia) sono molto più frequenti nella donna che nell’uomo.