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A luglio gran calura, a gennaio gran freddura

A luglio gran calura, a gennaio gran freddura

Quando fa caldo, il corpo ha bisogno di mantenere il benessere. E lo fa adattandosi anche in queste giornate di gran calura, ricordate dal proverbio popolare di oggi che offre lo spunto per questo approfondimento. 

Teniamo presente che il corpo sa difendersi e che per mantenere la temperatura dell’organismo intorno ai 37 gradi mette in moto particolari meccanismi. Il centro di controllo e coordinamento della temperatura corporea si trova nell’ipotalamo, che integra le reazioni di altre strutture che controllano l’innalzamento della temperatura corporea localizzate nel tronco encefalico – la porzione cerebrale che collega l’encefalo con il midollo spinale – e nel midollo spinale stesso. Nella parte anteriore dell’ipotalamo ci sono, infatti, alcuni neuroni che formano il centro del raffreddamento, deputato alla dispersione del calore quando la temperatura del corpo tende a innalzarsi. Non appena si presenta il rischio di ipertermia, ad esempio per un’esposizione prolungata ad alte temperature, il centro del raffreddamento reagisce aumentando la perdita di calore. Per prima cosa, quindi, vengono messe in azione i sistemi di rilevazione: nei centri nervosi disposti lungo le arterie ci sono dei termocettori, cioè dei rilevatori della temperatura del sangue, e lungo la pelle ci sono “termometri” efficacissimi. Quando la temperatura esterna è troppo elevata, cominciano le contromisure. La pelle comincia a perdere calore perché le piccole arterie si allargano, poi si comincia a sudare. L’ipotalamo, infatti, può stimolare anche la produzione e la conseguente eliminazione di sudore da parte delle ghiandole sudoripare diffuse su tutto il corpo. Attenzione però: le perdite liquide vanno compensate, e per questo si consiglia, sempre ma ancora di più quando fa caldo, di bere molto anche se non si avverte la sete, per compensare anche le carenze di sali minerali. Il consiglio è valido soprattutto per le persone anziane ed i bambini, più sensibili ad eventuali carenze temporanee di questi invisibili regolatori della funzione delle cellule e dei muscoli. Nel difficile rapporto del corpo con il caldo, tuttavia, non conta solo la temperatura esterna ma anche la presenza di altri elementi, come l’umidità, che riduce l’eliminazione di calore con il sudore. Per questo, quando il clima è caldo e umido, anche una temperatura più bassa può diventare insopportabile. Il caldo umido è, inoltre, molto più pericoloso del caldo secco: quanto più cresce l’umidità, infatti, tanto minore è l’effetto rinfrescante della sudorazione. poiché il corpo non riesce ad eliminare con efficacia il calore in eccesso. Maggiori rischi li corrono soprattutto bambini e anziani. Infatti, la termoregolazione è per loro meno efficace, tanto che proprio queste categorie sono i più esposte, specie se l’aria è anche ricca di ozono, ai rischi di un clima torrido. In più ci sono patologie che rendono l’organismo più sensibile ad alterazioni della temperatura esterna: ad esempio in chi è malato di cuore oppure quando sono presenti difficoltà respiratorie, tutte situazioni che impongono una particolare attenzione verso le persone più fragili in queste giornate così afose. 

A parte bere e rinfrescarsi, meglio, soprattutto per le categorie più a rischio, non uscire nelle ore più calde e non affaticare eccessivamente l’organismo.