Attenti alla musica in cuffia, l’udito può soffrire
Troppa musica, a volume troppo alto, danneggia le capacità uditive. Tra clacson che strombazzano nel traffico, musica da discoteca a palla, cuffiette che riproducono per ore le note preferite direttamente nell’orecchio il nostro udito può andare in crisi. Basti pensare che l’esposizione a rumori superiori a 90 decibel per 8 ore al giorno – in pratica una soglia che definisce il rumore forte come la sirena di un’ambulanza che passa – può indurre negli anni una perdita uditiva permanente. Insomma, c’è di che essere quanto meno “attenti” alle proprie orecchie. Ed è quindi logico seguire qualche consiglio facile. Per evitare danni audiologici, è consigliabile almeno alternare l’esposizione al suono di alto livello con pause di “decompressione” dallo stress uditivo, ovvero non esporsi a suoni di potenza elevata per periodi prolungati e vicini tra loro. In qualche caso, poi, l’esposizione eccessiva alla musica può comunque compromettere temporaneamente il sistema uditivo e il corpo ci invia dei segnali che fanno capire la sofferenza. Infatti, meglio “pensare” alle proprie orecchie quando si avvertono segnali di allarme come: abbassamento temporaneo dell’udito, comparsa di fischi e senso di stordimento. Strano ma vero, il rischio di danni all’udito sul lungo periodo si corre più facilmente nell’ascolto in cuffia, specie se prolungato per diverse ore al giorno: se non si fa attenzione, infatti, il livello di pressione sonora può superare 110 decibel.
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