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Balli e ginnastica, attenzione ai muscoli e alle articolazioni

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Come ci si sente bene dopo una sessione di ballo! Spesso questo è quello che esclamiamo al termine dell’esercizio fisico perché proprio grazie a questa attività il nostro organismo libera endorfine che ci fanno stare meglio, si attivano muscoli che molte volte non vengono sollecitati nella vita quotidiana e si consumano calorie arrivando anche a combattere meglio i chili di troppo. Ma esiste un rischio concreto, come quello di cedere alle lusinghe del ritmo, scatenandosi magari in balli troppo energici che possono mettere a repentaglio le articolazioni, i tendini e i muscoli. Per questo non bisogna pretendere troppo dal proprio organismo: anche chi è allenato infatti può rischiare di andare incontro a fastidiose contratture, crampi muscolari e tendiniti.

Secondo una ricerca condotta negli USA, pubblicata sul Journal of Athletic Training, i piccoli (e a volte grandi) traumi di chi ha la passione per il ballo sono in costante aumento, anche per chi svolge questa attività a livello agonistico. Lo studio dimostra infatti che i ricoveri in pronto soccorso, in seguito a traumi verificatosi sulla pista da ballo o in palestra sono cresciuti del 22,5% tra il 2014 e il 2018. Dall’indagine emerge anche un dato che fa riflettere: ad essere più a rischio di traumi a muscoli e legamenti, è in particolare l’area intorno alle ginocchia, sede di quasi una lesione su quattro; con la stessa percentuale si sono verificati gravi danni alle ossa, con conseguente comparsa di fratture. A rischio, infine, sono soprattutto le donne che risultano interessate da questi traumi otto volte di più rispetto agli uomini.

Attenzione quindi a non richiedere troppi sforzi al proprio fisico: le eccessive sollecitazioni possono infatti mettere a repentaglio la tenuta di tendini e legamenti, provocando piccoli disturbi sotto forma di gonfiore, difficoltà nei movimenti e altri problemi che, nei casi non gravi e di breve durata, si combattono soprattutto con due semplici mezzi: il riposo e i farmaci di automedicazione, come i classici antinfiammatori non steroidei (Fans), che possono essere impiegati per uso topico (ad esempio sotto forma di gel, creme, pomate o cerotti) oppure per uso sistemico (capsule, compresse, bustine). In caso d’infiammazione da contusione o trauma si possono impiegare anche rimedi naturali come il ghiaccio.