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Correre fa male alle ginocchia: vero o falso

Tempo di lettura: 2 minuti
Correre fa male alle ginocchia
Per qualcuno è un alibi in più per non fare movimento. Per qualcun altro è un rischio da evitare trovando risposte efficaci nelle calzature più idonee ed evitare che gli sbalzi della corsa si riflettano negativamente sulle articolazione delle ginocchia. Certo è che l’indolenzimento di queste parti del corpo, che a volte diventa vero e proprio dolore, rappresenta uno dei motivi che più frenano chi ha deciso di mettersi in forma correndo. Se cercate una risposta definitiva a questa domanda, purtroppo, sappiate che la scienza non ha ancora il responso finale. E ci sono ricerche che portano a conclusioni apparentemente contrastanti, pur nella certezza che l’attività fisica regolare rappresenta uno strumento ottimale per mantenersi in forma e limitare i rischi di malattie cardiovascolari e di sovrappeso. Una delle discriminante più significative per dare una risposta sembrerebbe essere, per molti versi, l’età. Infatti, quanto più passano gli anni, tanto maggiori possono essere gli effetti negativi della corsa e del passo veloce sulle ginocchia. Nei giovani, al contrario, gli effetti del carico sulle ginocchia potrebbero, non solo non risultare negativi, ma addirittura migliorare la situazione generale.
Il motivo? La corsa potrebbe agire come antinfiammatorio naturale. A farlo sospettare è uno studio di qualche tempo fa, condotto alla Brigham Young University nello Utah, apparsa su  European Journal of Applied Physiology. Lo studio ha preso in esame il fluido presente nell’articolazione del ginocchio in una popolazione di persone di età compresa tra i 18 e i 35 anni,  dimostrando che dopo la classica mezz’ora di corsa si osserva una diminuzione dei parametri dell’infiammazione all’interno dei liquidi che bagnano l’articolazione. Tale  effetto sarebbe legato proprio alla diffusione di sostanze antinfiammatorie. L’ipotesi è che, per in chi è allenato, grazie all’esercizio regolare si creerebbe una sorta di “ambiente” capace di preservare dall’infiammazione e quindi proteggere dai possibili problemi legati all’artrosi in età avanzata. Attenzione però: per ottenere questo effetto, oltre all’allenamento costante e alla ricerca di percorsi che non siano particolarmente accidentati, occorre anche che non si chieda troppo all’organismo e che l’abbigliamento, a partire dalle calzature che debbono assorbire bene i microtraumi del movimento, sia quello giusto. Altrimenti c’è il rischio di andare incontro a dolore, infiammazione, rischio di traumi accidentali (p.es. cadute, distorsioni, strappi e stiramenti) e sensazione di “scarsa” tenuta delle ginocchia durante lo sforzo. Si tratta di sintomi che, quando si presentano occasionalmente, possono essere affrontati con le misure più semplici come il riposo e il ghiaccio in caso di gonfiore, e con i farmaci di automedicazione, che possono favorire la scomparsa del dolore e contrastare l’infiammazione. Rimane tuttavia vero che la corsa non fa per tutti: per chi ha già qualche problema all’apparato muscolo-scheletrico sono maggiormente consigliabili le attività che impongono meno carico sull’articolazione del ginocchio, come il nuoto che consente di muovere le articolazioni nell’acqua senza il peso dell’organismo. Nell’individuo sano infatti la cartilagine articolare espelle acqua quando viene sottoposta a carico, per poi richiamarla quando il carico non è più presente. In caso di artrosi, che tende a comparire con il passare degli anni, invece, la cartilagine non ha più questa capacità: la matrice extracellulare, che contribuisce a governare il fenomeno, non è più così attiva e subisce maggiormente lo stress meccanico. E lo stresso stato di invisibile “logoramento” potrebbe anche favorire l’infiammazione. Per questi motivi, la pigrizia va combattuta. Ma con le armi giuste per ognuno a seconda dell’età, e senza esagerare con gli sforzi.