Dermatiti da spiaggia e altri problemi cutanei al mare
Arrossamenti, macchioline, pustole, crosticine. Tutti segnali, soprattutto se si manifestano con rossore e prurito, che possono far pensare a una delle tante forme di dermatite che si possono sviluppare in estate, stando a contatto con la sabbia. Non stiamo parlando solamente di impetigine che pure, in questo periodo dell’anno, sembra colpire moltissimo i più piccoli. Esistono, infatti, vere e proprie patologie che si “accendono” in vacanza, per il contatto con la sabbia (e non solo). Non per nulla, gli esperti parlando di dermatiti da sabbia.
Sabbia, umidità e dermatiti, quale relazione?
Quando e come la sabbia delle spiagge può determinare irritazione e infiammazione cutanea?
La sabbia può contenere al suo interno composti presenti che possono risultare irritanti per le persone predisposte, tanto da generare i classici sintomi di una dermatite da contatto: arrossamento, prurito ed eruzione cutanea. Tuttavia, a favorire la reazione vi sono anche “fattori contestuali”: incide anche il fatto che la pelle sia particolarmente umida per il sudore che rappresenta, quindi, un ulteriore “motore” per l’irritazione.
Per cui, al mare, se siete sulla battigia, appena uscite dall’acqua ricordate di fare la doccia e di asciugarvi così da minimizzare i rischi se siete persone particolarmente sensibili e predisposte al problema.
Inoltre, sudore e umidità entrano in gioco anche nel determinare infezioni di natura fungina, ovvero le micosi cutanee. Il clima caldo e umido, l’abbondante sudorazione e il contatto continuo con la sabbia possono favorire, non solo in ambienti umidi come piscine o palestre, ma anche al mare o al lago, lo sviluppo dei funghi della pelle. Questi si caratterizzano per lesioni che si originano da un’unica “macchietta” arrossata. In questo caso, occorre pensare ad una cura specifica che si basi su farmaci antimicotici, che vanno assunti per tutto il periodo indicato anche se la lesione tende a guarire. Il dermatologo può poi indicare trattamenti specifici, anche in base alla localizzazione della lesione e della sua evoluzione.
Le diverse dermatiti da spiaggia e i loro sintomi
Arrossamenti, prurito e a volte anche “bollicine” che compaiono sull’epidermide sono i sintomi tipici delle dermatiti più comuni diffuse in estate. Tra le “dermatiti da spiaggia” occorre inserire quelle che conseguono all’esposizione solare e al contatto, oltre che con la sabbia, anche con l’erba. Tutte queste forme appartengono al vasto gruppo delle dermatiti da contatto. A differenza della dermatite atopica, che proprio in estate tende a limitare i suoi effetti per l’azione antinfiammatoria naturale dei raggi solari e, sovente, per il calo dello stress rispetto alla consueta routine, anche grazie alle vacanze, la dermatite da contatto può invece, proprio in “ambienti diversi” come avviene in ferie, manifestarsi in chi è predisposto a reagire in modo “errato” quando entra in contatto, attraverso la pelle, con determinate sostanze irritanti.
Parlando di elementi esterni che possono favorire la comparsa di irritazione cutanea non possiamo dimenticare il sole che può dar luogo a sensibilizzazioni di tipo fotoallergico. Se vedete comparire prurito, arrossamenti e fastidi vari, pensate che la colpa può essere dell’orticaria solare o anche della sensibilizzazione ad alcuni composti attivati dal sole. È quello che accade al termine di una spensierata giornata di svago estivo, quando si arriva a casa con fastidiosi pruriti o irritazioni di cui, talvolta, non riusciamo a capire la causa. Si tratta delle cosiddette “dermatiti dei prati” o “dei fidanzati” e sopraggiungono quando si viene a contatto con le fotocumarine, sostanze presenti nell’erba verde dei prati e in alcune piante molto comuni, come i gerani o le primule. L’irritazione può avvenire per contatto diretto con la nostra pelle, per esempio quando ci sediamo o sdraiamo su un prato e quando siamo esposti direttamente ai raggi UV del sole; in assenza di questi, le sostanze non si attivano e rimangono del tutto innocue per il nostro organismo.
Durante la stagione estiva è comune, quando si passeggia o si fa un giro in bici lungo un viale alberato anche la cosiddetta “dermatite da processionaria” o “da bruco”. La processionaria è un bruco peloso che si trova sulle piante o sugli alberi che, prima di diventare farfalla, può cadere dagli alberi, anche con una folata di vento, atterrando su collo e spalle. Quando questo avviene la processionaria libera dagli aculei sostanze irritanti che provocano dermatite.
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Il caso impetigine
Infine, ricordiamo il “capitolo” impetigine. Si tratta di una delle più comuni infezioni batteriche dei bimbi (e non solo), che qualche volta deve essere seguita con particolare attenzione. A causarla sono due tipi di batteri: gli stafilococchi e gli streptococchi che sfruttano le particolari condizioni della pelle. Sono a rischio soprattutto i bambini che, in genere hanno una più debole flora batterica saprofita cutanea, che viene quindi “dominata” dai batteri più “cattivi”. E il gioco continuo sulla sabbia può favorire lo sviluppo del disturbo perché proprio i bambini hanno spesso numerosi “tagli” a causa del gioco. Proprio le piccole ferite favoriscono lo sviluppo dei germi patogeni responsabili dell’impetigine. Quasi sempre il quadro inizia con la comparsa di bolle ripiene di liquido, che in poco tempo danno origine ad arrossamenti e a piccole vesciche che possono ricordare quelle della varicella. All’inizio il liquido interno alle bolle appare chiaro ma, col tempo, tende a modificarsi e a scurirsi. È in questa fase che le croste giallognole che si formano sulla pelle, risultano particolarmente contagiose. Se a questo si aggiunge il prurito, davvero difficile da dominare, si può ben comprendere come il bambino grattandosi “porti” i batteri in altre aree della pelle, allargando l’area interessata dall’infezione e dalle lesioni.
Consigli e regole per trattare le dermatiti
La prima regola per trattare e soprattutto prevenire problemi cutanei in estate è l’igiene: i detergenti vanno scelti con cura, la pelle va protetta dal sole e bisogna asciugarsi con cura per evitare che la pelle resti umida. In caso di infiammazione, rossore, prurito ed eruzioni cutanee i farmaci di automedicazione ad azione antisettica, e antistaminica, pronti nella borsa delle vacanze per affrontare eventuali problemi, vanno applicati sulle zone colpite, ricordando che ricordando che per i quadri più complessi, anche in vacanza deve essere il medico ad indicare posologia e durata della cura, come deve accadere in caso di trattamenti con antibiotici. Possono essere questi, in estrema sintesi, i consigli per prevenire ed affrontare le dermatiti da sabbia o più genericamente, estive. In tutti i casi, è fondamentale che eventuali lesioni vengano riconosciute e affrontate al più presto.
In questo senso, prendiamo ad esempio la classica impetigine. Quando il quadro è molto localizzato e superficiale i batteri possono essere debellati con pomate antibiotiche prescritte dal pediatra (da stendere sulla pelle per tutto il periodo consigliato, anche per evitare che si possano creare resistenze da parte dei batteri a causa dell’insufficiente durata della terapia che li può rendere insensibili a quel farmaco), o addirittura con impacchi di acido borico e altre sostanze per limitare il grattamento. Se la situazione è più grave, o il quadro non migliora nel giro di pochi giorni occorre prendere provvedimenti ben più seri.
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