Herpes all’occhio: le tipologie e i trattamenti
Pensate ad un topolino, che vive in una cantina. Magari non si vede per lunghi periodi. Poi, di colpo, riappare. E lascia tracce. Qualcosa di simile, paragonando il nostro corpo a una stanza, può accadere anche con alcuni virus che si comportano proprio come il topolino: si nascondono e poi ricompaiono, magari sfruttando la stanchezza, lo stress o magari gli sforzi fisici molto intensi del corpo che li ospita. Il topolino in questione si chiama Herpes virus.
Esistono diversi tipi di Herpes, così come varie possono essere le localizzazioni della sua “riaccensione” nell’organismo. Una di queste è l’occhio, ed è in questo caso che si parla di Herpes oftalmico o herpes oculare. A determinare il quadro è quasi sempre il virus Herpes Simplex di tipo 1, che si può trasmettere per contatto, quindi potenzialmente essere contagioso, sia direttamente da una persona che manifesta i segni oculari dell’infezione sia per auto-contaminazione: chi ha la lesione erpetica sul labbro, toccandosi, con le mani può “esportare” il virus anche all’occhio. Infine, più frequentemente, il virus si “riaccende” nel corpo del soggetto sfruttando un momento di debolezza psicofisica e quindi provoca i problemi oculari.
Il virus dell’herpes, che “abita” dentro di noi, è abituato a “riaccendersi” in particolari momenti, anche se il numero e la frequenza delle recidive sono il risultato di un delicato equilibrio tra la tendenza del virus a riattivarsi periodicamente e le difese dell’organismo che, attivandosi, gli impediscono di farlo. Quando le difese non sono sufficienti a “tenere a bada” il virus, arrivano il prurito e le infezioni.
Le tipologie di Herpes oculare
Esistono diverse forme di herpes oculare: il virus può provocare innanzitutto una Cheratite da Herpes, che provoca un’infezione superficiale della cornea ed è l’infezione corneale più diffusa. In certi casi questo primo quadro può aprire la strada a un’infezione più profonda, con aumento anche dei rischi. Un’altra situazione è quando vengono coinvolti dall’infezione l’iride e i corpi delle ciglia: in questo caso si parla di Iridociclite. In questa situazione, l’occhio diventa rosso e c’è prurito, ma si può manifestare anche una certa ipersensibilità alla luce. Infine, anche la retina può diventare sede dell’infezione da Herpes simplex: l’Herpes oculare in questo caso prende il nome di Retinite erpetica. In tutte le situazioni è basilare il consiglio del medico oftalmologo per sapere come comportarsi.
I sintomi da tenere in considerazione
L’incubazione dell’infezione è abbastanza lunga, si può andare da tre giorni fino a quasi due settimane. Poi iniziano i sintomi. In genere la situazione clinica ricorda quella della congiuntivite. Si ha la sensazione di non sopportare la luce, tanto che diventa necessario indossare praticamente sempre occhiali scuri. Inoltre, gli occhi si riempiono spesso di lacrime e a volte, oltre al rossore, si possono avere anche veri e propri dolori. Visto che i sintomi possono far pensare ad una congiuntivite, può anche capitare che, soprattutto nelle fasi iniziali, si punti sull’azione dei farmaci di automedicazione ad azione antisettica e decongestionante allo scopo di dare sollievo agli occhi arrossati e contenere la lacrimazione abbondante. Attenzione però: quando si parla di herpes simplex oftalmico la parola deve passare necessariamente al medico. Infatti, anche se un solo episodio di herpes simplex all’occhio si risolve, in genere, senza alcun tipo di complicanza, può accadere che l’infezione si manifesti con diversi livelli di gravità.
Cure e trattamenti per l’Herpes oftalmico
Parlando in termini generali, le infezioni da herpes simplex e le relative recidive tendono a manifestarsi e ripresentarsi in casi di fatica fisica e mentale. Per cui sarebbe sempre bene cercare di prendersi cura di sé attraverso stili di vita sani che passano attraverso l’alimentazione, l’attività fisica, una buona qualità del sonno e anche il giusto tempo libero. Nello specifico poi, se si avesse già un Herpes attivo sarebbe bene cercare di non toccare le lesioni e, soprattutto, di non sfregarsi gli occhi senza prima lavare le mani.
Sul fronte delle cure, come detto, per l’herpes oftalmico deve essere il medico ad indicare la terapia che si può somministrare per via locale e/o per via generale con farmaci ad azione antivirale. In caso però di herpes labialis classico, la cui presenza ci mette a rischio anche di herpes oftalmico, fondamentale è conoscersi e cercare di giocare d’anticipo: si possono assumere all’inizio dei primi piccoli fastidi, come il prurito, creme e pomate che contengono antivirali, per frenare l’avanzata del nemico. Non dimenticate che l’applicazione di questi farmaci disponibili senza ricetta deve essere quanto più possibile tempestiva perché la loro efficacia tende a ridursi quando l’infezione ha già dato chiari segni della sua presenza.
Del tutto inutili, infine, sono alcuni rimedi della nonna che spesso si usano soprattutto per il loro effetto coprente, come la pasta dentifricia che non ha effetti terapeutici. Semmai, nelle prime fasi dell’Herpes Labialis, si può puntare sull’applicazione di un cubetto di ghiaccio che può aiutare a lenire il dolore anche se non ha un effetto terapeutico vero e proprio.
Cenni sull’Herpes Zoster: nevralgia post-erpetica e nervo oftalmico
Occorre infine anche prestare attenzione alla nevralgia post-erpetica (da Herpes Zoster). Può favorire un dolore neuropatico che interessa le terminazioni nervose colpite dalla riattivazione del virus e che dura mediamente da uno a tre mesi o, nei casi più gravi, può perdurare anche anni. Questa condizione di dolore cronico può intervenire dopo la guarigione dai segni cutanei, generando sofferenza e invalidità. Inoltre, il virus Zoster può colpire anche il nervo oftalmico con riduzione permanente della vista e può richiedere un ricovero anche di oltre due settimane. In altri casi, il virus si può localizzare a livello del nervo trigemino, determinando una nevralgia a carico di questo nervo cranico.
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