Ipertensione arteriosa, i sintomi e cosa fare

Federico Mereta
A cura di Federico Mereta
Tempo di lettura: 9 MIN
Ipertensione arteriosa, i sintomi e cosa fare

a firma di Federico Mereta, giornalista scientifico

L’ipertensione arteriosa è uno dei fattori di rischio cardiovascolare più diffusi. Se non riconosciuta e trattata in base alle indicazioni del medico, l’ipertensione aumenta le probabilità di andare incontro a un infarto o a un ictus, di ammalarsi di malattia renale cronica e di avere problemi agli occhi e alle articolazioni. Eppure, a volte la sottovalutiamo, anche perché spesso non dà segni della sua presenza e viene scoperta quasi per caso, nel corso di un controllo. 

L’ipertensione arteriosa va quindi prima riconosciuta e poi mantenuta sotto controllo perché essa rappresenta un potenziale pericolo per la salute soprattutto se assieme ad esso sono presenti alcuni degli altri fattori di rischio per il cuore e le arterie, come l’ipercolesterolemia, il fumo di sigaretta, il sovrappeso e il diabete. 

Cos’è l’ipertensione arteriosa e da cosa è causata

Nella stragrande maggioranza dei casi l’ipertensione è definita come essenziale. Questo significa che non esistono vere e proprie cause organiche che possano spiegare l’insorgenza della pressione alta. In altre parole, solo raramente esistono patologie, ad esempio a carico del rene o legate alla produzione di ormoni, in grado di spiegare l’aumento della pressione.

Questo non significa però che non esistano fattori di rischio per l’insorgenza dell’ipertensione. Si sa, ad esempio, che il sovrappeso e la sedentarietà col tempo possono favorire l’insorgenza di ipertensione, che il fumo di sigaretta ha un’azione negativa sul controllo dei valori pressori, che lo stress nel tempo ne aumenta il rischio. Il tutto, ricordando che una dieta particolarmente ricca di sale favorisce l’innalzarsi della pressione e che anche l’eccesso nel consumo di alcolici può associarsi ad un rialzo dei valori pressori. 

Inoltre, non bisogna poi dimenticare il peso della predisposizione ereditaria (chi ha parenti con la pressione alta dovrebbe prestare maggior attenzione) e dell’età, poiché con l’avanzare degli anni cresce anche il rischio di vedere salire i valori di pressione. 

Sintomi, rischi e manifestazioni della pressione alta

Spesso si definisce l’ipertensione un “killer silenzioso” delle arterie, del cuore e del cervello, perché aumenta i rischi di infarto, scompenso cardiaco e ictus cerebrale senza che ci si accorga che i valori della propria pressione sono elevati. Questo significa che spesso l’ipertensione non dà segni o sintomi particolari. 

In qualche caso, comunque, i rialzi pressori possono manifestarsi però con la comparsa di mal di testa, in altri casi con arrossamenti improvvisi del volto o ancora con un aumento della frequenza dei battiti cardiaci e conseguente percezione dei battiti stessi, ovvero con la presenza di palpitazioni.

Altre volte, la pressione alta si manifesta attraverso una stanchezza che non si spiega con le attività della giornata, e può essere la conseguenza sia di un innalzamento della pressione sia – al contrario – di uno stato di ipotensione. In tutte queste situazioni, chiedere informazioni al medico su quanto avviene è fondamentale. 

Perché è importante controllare con regolarità la pressione

Sia in chiave preventiva che in caso di valori pressori notoriamente elevati, è buona regola controllare con regolarità la pressione fin da giovani. Per lo screening occasionale va bene anche l’auto misurazione o il test in farmacia, tenendo però presente che se i valori risultano alterati rispetto al normale bisogna sempre confrontarsi con il medico. In questo modo, con i giusti controlli, si possono cogliere eventuali condizioni di ipertensione e comportarsi di conseguenza per evitare i danni che nel tempo si possono creare nelle arterie.

Cosa provoca la pressione alta

L’aumento della pressione arteriosa porta, infatti, a un progressivo indurimento delle pareti arteriose, con i vasi che, diventano quindi, diventano più rigidi. Col tempo anche la membrana più interna dell’arteria, l’endotelio, tende ad alterarsi favorendo l’insorgenza di lesioni aterosclerotiche vale a dire di depositi di materiale grasso (chiamati appunto ateromi o placche aterosclerotiche). A causa di queste lesioni i vasi sanguigni si fanno più stretti e rigidi, rendendo via via più difficoltoso l’apporto di sangue e ossigeno al cuore ed al cervello, con maggior rischio di infarto e ictus, specie in caso di ostruzione di uno dei vasi sanguigni. Inoltre, il cuore si “sfianca”, progredendo verso lo scompenso cardiaco. Insomma: specie se in presenza di altri fattori di rischio cardiovascolare, l’ipertensione, anche se silenziosa, può davvero creare problemi seri per la salute. 

Trattamenti e consigli per gestire la pressione alta

La gestione della pressione alta deve sempre partire dalle indicazioni del medico curante, che valuta il profilo di rischio cardiovascolare e i valori pressori della persona. In caso di necessità di una terapia farmacologica, il medico può scegliere tra diverse classi di medicinali, che talvolta vengono associati tra loro per ottenere un migliore controllo della pressione. È fondamentale seguire la terapia con regolarità ed evitare di modificare autonomamente il trattamento: eventuali aggiustamenti, ad esempio in relazione ai cambiamenti climatici o stagionali, devono sempre essere stabiliti dal medico.

Sebbene la scelta delle cure sia compito del medico, è importante anche conoscere e adottare comportamenti utili per mantenere la pressione sotto controllo. Un cambiamento delle abitudini di vita può ridurre il rischio di sviluppare ipertensione e aiutare a gestire la pressione alta.

Ecco alcune strategie efficaci:

  • Smettere di fumare: ogni sigaretta provoca una vasocostrizione, restringendo il calibro dei vasi sanguigni e aumentando così il rischio cardiovascolare e l’ipertensione.
  • Controllare lo stress: l’eccessiva tensione nervosa porta alla produzione di catecolamine, ormoni che provocano un restringimento dei vasi e un aumento della frequenza cardiaca.
  • Seguire una dieta equilibrata:
    • Combattere il sovrappeso è essenziale, perché anche una modesta perdita di peso può normalizzare valori pressori elevati.
    • L’alimentazione mediterranea è il modello ideale: frutta e verdura apportano poche calorie, molte fibre e vitamine antiossidanti che proteggono i vasi sanguigni.
    • Ridurre l’assunzione di grassi saturi, preferendo quelli vegetali (come l’olio extravergine di oliva) e consumando pesce ricco di omega-3.
    • Limitare l’uso del sale: il sodio trattiene liquidi nel sangue, aumentando il lavoro del cuore. È quindi importante non aggiungere sale ai cibi e ridurre il consumo di alimenti ricchi di sale, come formaggi stagionati e dadi da brodo.
  • Praticare attività fisica regolare: l’esercizio aerobico moderato (come nuoto, corsa lenta, passeggiate o ciclismo in pianura) è particolarmente utile. Anche chi è già iperteso può beneficiare di un’attività fisica concordata con il proprio medico.

Domande e risposte sull’ipertensione arteriosa:

1. Quali sono i sintomi dell’ipertensione arteriosa?

L’ipertensione arteriosa è spesso definita un “killer silenzioso” perché nella maggior parte dei casi non presenta sintomi evidenti. Tuttavia, in alcune situazioni può manifestarsi con mal di testa, arrossamenti del volto, palpitazioni o una stanchezza ingiustificata. È importante controllare regolarmente la pressione anche in assenza di sintomi.

2. Cosa provoca la pressione alta e quali rischi comporta?

La pressione alta provoca un progressivo indurimento e restringimento delle arterie, aumentando il rischio di infarto, ictus, scompenso cardiaco e malattie renali. L’ipertensione danneggia i vasi sanguigni e favorisce la formazione di placche aterosclerotiche, riducendo l’apporto di sangue e ossigeno agli organi vitali.

3. Come si può prevenire e gestire l’ipertensione arteriosa?

La prevenzione e gestione dell’ipertensione si basano su uno stile di vita sano: smettere di fumare, controllare lo stress, seguire una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e povera di sale, praticare attività fisica regolare e mantenere il peso forma. In caso di necessità, il medico può prescrivere una terapia farmacologica da seguire con costanza.

Per saperne di più: https://www.siprec.it/

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