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Mangiare sano mantiene l’udito

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Anche le orecchie, nel loro piccolo, per dirla parafrasando il titolo di un libro, hanno grande importanza e debbono essere salvaguardate, ancor più in questo periodo di climi rigidi. Coprirsi adeguatamente, proteggendo naso, bocca, gola e testa per mettersi al riparo dalle classiche infreddature può essere un modo anche per prendersi cura delle orecchie. Per quanto infatti le infreddature di stagione non comportano di per sé un maggior rischio d’infezione auricolare, si potrebbe comunque verificare la comparsa di leggere infiammazioni e dolori.

La parte esterna dell’orecchio contiene un’abbondanza di nervi sensitivi che risentono delle variazioni della temperatura dell’ambiente e questo può generare la comparsa di dolore. Il freddo, infatti, può rendere più sensibili le strutture dell’orecchio, modificandone la pressione, con conseguente dolore ma anche senso di ovattamento e vertigini.

Inoltre, per al fine di preservare il benessere delle orecchie e la capacità uditiva, bisognerebbe evitare l’“inquinamento acustico” o comunque una esposizione prolungata nel tempo a suoni eccessivi. In questa logica, secondo gli esperti, sarebbe poi opportuno prestare attenzione anche alla tavola: oltre a preservarci dai problemi digestivi e dalla stitichezza, infatti, pare proprio che la vecchia, sana alimentazione mediterranea possa risultare utile anche per conservare l’udito negli anni. A dirlo è una ricerca condotta al Brigham and Women’s Hospital di Boston, apparsa sull’American Journal of Epidemiology. Stando ai risultati dello studio grazie alla dieta mediterranea si potrebbe ridurre di quasi il 25 per cento il rischio di andare incontro, con gli anni, a sordità più o meno significative. In particolare, la ricerca evidenzia l’importanza, anche per la salute auricolare, degli omega-3, grassi “ buoni” che aiutano le cellule nervose a mantenere efficace la loro membrana e che sono presenti in quantità nell’alimentazione delle nostre tradizioni. Si trovano soprattutto nel pesce, in particolare quello più povero”, il pesce azzurro. Importanti per l’udito sono risultati essere anche i folati, di cui sono ricchi gli alimenti di origine vegetale come le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), i legumi (fagioli, piselli), la frutta fresca (kiwi, fragole e arance) e secca (come mandorle e noci) nonché i pigmenti arancioni delle carote. Lo studio ha preso in esame oltre 3.000 donne negli USA, monitorando nel tempo la sensibilità uditiva. Ed è emerso che la presbiacusia, ovvero il calo uditivo della terza età, può trovare una chiave preventiva importante nei dettami della dieta mediterranea e di alcuni alimenti di cui è ricca.