Quando il ciclo mestruale perde il ritmo

tempo di lettura: 3 minuti
Uno dei segni di normalità nella salute e nell'equilibrio psicofisico femminile è dato dalla regolarità del ciclo mestruale, che tradizionalmente si presenta ogni 28 giorni. In alcune donne però l'intervallo tra una perdita mestruale e la successiva può essere leggermente più breve o più lungo e questo deriva dal fatto che ogni donna ha il suo ritmo e , quindi, non si deve pensare a qualcosa di patologico. Del resto, dal punto di vista clinico, si parla di ciclo regolare quando le perdite si presentano in un intervallo che va tra i 21 e i 35 giorni.
Allo stesso modo, verso il termine della vita fertile e quindi con l'avvicinarsi della menopausa, si possono avere fasi in cui i cicli non sono più regolari come qualche anno prima. E anche questo è fisiologico. Solitamente poi non deve destare particolare preoccupazione perché si lega proprio alla soggettività di ognuna, il fatto che non sempre il ciclo ha la puntualità di un orologio svizzero e quindi, in certe donne o anche in certi periodi, il ciclo non ha la stessa durata di giorni, ma tende a muoversi in un range, ad esempio un mese le perdite si presentano dopo 28 giorni mentre quello successivo dopo 30 o 26.
In generale, ogni donna si conosce e qualunque variazione delle caratteristiche del proprio ciclo mestruale va comunque sempre indagata con il proprio ginecologo. Certamente, l'elemento che tende di più a preoccupare è la presenza di un ritardo nella comparsa mensile delle mestruazioni. Si tratta di una preoccupazione compressibile ma che spesso, in assenza di una gravidanza, resta un fatto temporaneo ed episodico che però va indagato specie se i ritardi mestruali sono ricorrenti o prolungati e le mestruazioni non si presentano per uno o più mesi. Infatti, al netto di una possibile gravidanza, altre cause vanno sempre diagnosticate dal ginecologo. In assenza di problematiche organiche – per esempio legate al funzionamento della tiroide – occorre investigare altri possibili meccanismi che influiscono su un mutamento dei ritmi femminili, che risentono, oltre che di eventuali mutazioni o sbalzi ormonali, anche di un'alimentazione poco equilibrata e di periodi di particolare stress o stanchezza.
Lo stress e l'alimentazione: le cause più comuni dello “spostamento” del ciclo mestruale
Stanchezza, problemi di digestione, irritabilità, difficoltà a prendere sonno. Sono questi i principali segnali dello stress della vita di ogni giorno. E molte donne sanno quanto la tensione emotiva può influire anche sui ritmi del ciclo mestruale. Per questo occorre prestare attenzione alle proprie condizioni psicofisiche, sapendo che, soprattutto in presenza di stress intenso e/o prolungato anche i cicli mestruali possono perdere la loro regolarità. In genere, lo stress acuto come quello che si ha quando si devono affrontare situazioni importanti come un colloquio d lavoro o un esame, è una risposta positiva dell'organismo che “si attrezza” a rispondere al meglio ad una situazione di maggiore impegno. Tuttavia, un carico di lavoro superiore alla norma per il sistema nervoso può anche influire sul benessere ormonale, inducendo temporanee alterazioni nei ritmi dei cicli mestruali con ritardi altrimenti inspiegabili. Quando poi lo stress, per l'eccesso di impegni familiari o lavorativi o per situazioni personali gravose e molto impegnative emotivamente è molto intenso o diventa prolungato può capitare con più facilità una alterazione del ritmo mestruale.
L'altro grande fattore cui bisogna prestare attenzione è anche quello alimentare. Situazioni soggettive di grave sovrappeso o drastica riduzione delle calorie, potrebbero portare alla irregolarità e all'assenza temporanea del ciclo. Un peso eccessivo può, in certi casi, avere un impatto sull'equilibrio ormonale e, di conseguenza, determinare irregolarità ( o assenza) del ciclo mestruale. Lo stesso può accadere in caso di una dieta a introito calorico eccessivamente ridotto che, parimenti, può influire sui ritmi mestruali, portando ad una riduzione della frequenza delle perdite o addirittura al “salto” di un ciclo. Il motivo è semplice: il corpo, nel tentativo di “proteggersi” perché rischia di non avere la sufficiente energia visto il drastico calo delle calorie disponibili, a cui a volte ci si sottopone con poca responsabilità, per esempio, in vista della prova costume, tende a “risparmiare” energie. Questo meccanismo spiega anche il perché dei problemi sul ciclo legati ai gravi disturbi alimentari, come ad esempio l'anoressia e bulimia che possono determinare quadri di totale assenza di ciclo per un periodo prolungato.
Alcune altre possibili cause dei ritardi mestruali
In certi casi, malattie temporanee, come anche una influenza, possono determinare una alterazione passeggera dei normali ritmi mestruali In altri, il ritardo nel ciclo mestruale può essere legato a situazioni che vanno indagate e diagnosticate dallo specialista. Una di queste potrebbe essere l'interruzione, non graduale, come si raccomanda, della pillola contraccettiva. Un'altra è legata al malfunzionamento della ghiandola tiroidea. Quando la tiroide lavora poco o troppo quindi in caso di ipo o ipertiroidismo, si possono avere ripercussioni sul ritmo dei cicli proprio perché la tiroide regola la produzione di ormoni che influenzano anche l'apparato il funzionamento dell'apparato riproduttivo femminile.