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Sport d’inverno: sai come affrontare gli incidenti più frequenti?

Tempo di lettura: 5 minuti
“Sport d’inverno:  sai come affrontare gli incidenti più frequenti?”

I pericoli nascosti

L’attività fisica regolare fa bene alla salute: consente di mantenere sotto controllo il peso corporeo, aiuta a sentirsi in forma, previene l’insorgenza di patologie croniche a carico del metabolismo e delle articolazioni, favorisce il benessere psicologico poiché facilita la liberazione di endorfine. Ma, come in tutte le cose che riguardano l’organismo, ci vuole cautela e attenzione, soprattutto quando ci si rimette in moto durante la stagione invernale. Dietro l’angolo, infatti, per chi non è sufficientemente allenato, sono nascosti rischi legati ai piccoli traumi che possono manifestarsi quando si chiede troppo al proprio corpo oppure, sfortunatamente, ci si imbatte nelle conseguenze di qualche movimento non proprio ortodosso. È per questo che prima di scendere in pista o di riattivarsi per tornare in forma è meglio prepararsi per limitare i rischi, magari legati alla lunga inattività di settimane passate alla scrivania con le articolazioni, i tendini ed i muscoli che ormai arrugginiti rischiano di andare incontro a piccoli e grandi problemi. Anche in palestra o correndo, se non si prendono le opportune precauzioni e non si effettua la giusta preparazione, il rischio è dietro l’angolo.

I piccoli incidenti da evitare

Durante le attività sportive cresce il pericolo di andare incontro a incidenti ad ossa, muscoli, tendini  e articolazioni. Nei casi più comuni, specie in seguito ad una caduta, si tratta di semplici contusioni – ematomi, ferite ed escoriazioni  – che possono portare ad un forte dolore nell’area interessata, spesso associato a rossore e gonfiore. Importante, specie in presenza di lesioni sulla pelle, è disinfettare sempre con cura la ferita, proteggerla da potenziali infezioni con una garza medicata ed eventualmente assumere medicinali che contribuiscano a ridurre l’infiammazione, come i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei). Tutti questi rimedi sono disponibili in automedicazione e i farmaci possono essere applicati direttamente sulla cute o assunti per via generale. Più problematica è la situazione quando si verificano altri fenomeni, come ad esempio la contrattura muscolare. Questa compare spesso dopo uno sforzo intenso, ed è la conseguenza di un insufficiente allenamento. È il tipico malanno di chi fa sport solo occasionalmente e, con un movimento male eseguito, provoca un indurimento dei muscoli delle braccia e/o della gambe. Per alcuni giorni, senza fare ulteriori sforzi, conviene poi assumere farmaci ad azione antinfiammatoria (in compresse o pomate) capaci di ridurre anche il dolore e sostanze miorilassanti, che detendono i muscoli affaticati, riportando la situazione alla normalità. Se compaiono i crampi poi, il muscolo, costretto a sopportare uno sforzo eccessivo, si blocca. La cura di questa condizione è semplice e passa attraverso la “decontrazione” del muscolo colpito. Ad esempio estendendo la gamba in caso di crampo al polpaccio, come si vede fare ai massaggiatori delle squadre di calcio in TV. Riportando lentamente l’arto in posizione normale con una forza continua il muscolo si rilassa ed il dolore sparisce. Sul fronte dei traumi, infine, occorre prestare attenzione, oltre che agli strappi muscolari, alla comparsa di dolori articolari a danno della spalla e del ginocchio, alle distorsioni o alle distrazioni, vale a dire quelle piccole lesioni dei fasci legamentosi che possiamo procurarci dopo ore di sport sulla neve.

Come si prevengono

Occorre la giusta preparazione per praticare un’attività fisica. Questa è la prima regola per ridurre il rischio di andare incontro a piccoli incidenti. Partendo dagli sport di stagione, è importante ricordare come ogni attività sulla neve solleciti diverse articolazioni. Appare quindi molto utile l’esecuzione di semplici esercizi di ginnastica presciistica da fare anche a casa. Per prepararsi alla classica “sciata”, comunque, occorre prima di tutto rinforzare i legamenti delle ginocchia, per evitare distrazioni o peggio distorsioni. Oltre agli esercizi di stretching necessari per distendere i muscoli della coscia e del polpaccio, quindi, è utile anche tentare di “irrobustire” i legamenti e i tendini. Ad esempio “scaldando” queste strutture, con esercizi che rendono più solido di fronte agli sforzi il quadricipite, muscolo della coscia che può anche “supportare” l’attività dei legamenti nel caso questi siano deboli. Anche per chi preferisce il carving queste attività sono indicate, perché si tende a “caricare” lo sforzo sulle ginocchia. Infatti, le curve che si impongono in questa disciplina sono generalmente più ampie e il ginocchio permane “ruotato” per diversi secondi, ed in sequenza rapida e alternata. Per cui il peso del corpo si sposta rapidamente da un lato all’altro, mettendo a dura prova i legamenti. La spalla e la colonna vertebrale sono invece le parti più frequentemente “colpite” da incidenti per chi fa snowboard. In questo caso, quindi, oltre a potenziare ossa e tendini di ginocchia e caviglie, bisogna proteggere con cura la spalla. Si possono infatti raggiungere velocità elevate, e ad ogni curva bisogna mantenere l’equilibrio sfruttando il peso del corpo. Questa è forse la specialità che richiede la maggior prontezza di riflessi, soprattutto per evitare cadute pericolose. Attenzione quindi se il vostro senso di equilibrio non è perfetto: esercitatevi anche a casa con una tavoletta basculante appoggiata per terra. Salendoci sopra e mimando i movimenti che fareste durante una slalom, muovendo in fianchi alternativamente sui due lati e senza spostare i piedi, si possono acquisire coordinazione e resistenza. 

Importante poi fare attenzione a scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura giusta per ogni sport.

Come si curano

Gli ematomi, le ecchimosi e i piccoli edemi  legati ad un trauma possono essere trattati con relativa facilità. Il trattamento dopo una caduta, specie se non ci sono state ferite ed escoriazioni – che vanno comunque  sempre pulite e disinfettate –  ma la zona lesa diventa gonfia e dolente, prevede innanzitutto l’applicazione di freddo, che esercita una potente azione sulla circolazione sanguigna riducendo il flusso ematico ai vasi lesionati. Un impacco di ghiaccio o la spruzzata degli spray disponibili in farmacia aiutano a controllare i sintomi. Dopo pochi minuti conviene trattare la parte colpita applicando pomate, creme o gel in grado di favorire il riassorbimento del sangue uscito dai vasi. In questo senso, specie nei casi più gravi possono essere impiegati anche prodotti da assumere per bocca che, come ad esempio i Fans, che oltre a limitare il dolore, circoscrivono l’infiammazione. In caso di contratture o affaticamenti muscolari, fondamentale è sempre fermarsi non appena si manifestano i primi fastidi. La cura, visto che la contrattura non prevede alcuna alterazione strutturale del muscolo ma solo un suo cattivo funzionamento, prevede l’impiego di farmaci antinfiammatori e miorilassanti (capaci cioè di indurre un “rilassamento” nelle fibre muscolari iperattive). Si possono associare anche pomate o gel che abbiano un azione diretta sul dolore e sull’infiammazione. In caso di strappi muscolari o lesioni dei legamenti occorre agire rapidamente, specie se si rompono i vasi sanguigni e quindi si ha fuoriuscita di sangue nella sede articolare che si gonfia ed appare molto arrossata, tumefatta e calda. La terapia va prescelta dallo specialista a seconda della gravità della lesione. Nei casi più semplici può bastare un bendaggio rigido, mentre i quelli più gravi può essere necessaria, anche se non vi è frattura dell’osso, l’ingessatura dell’articolazione o un intervento chirurgico per ricostruire il legamento. Comunque sia, anche nelle fasi iniziali, la parte colpita non deve essere massaggiata né riscaldata. Lo strappo muscolare è spesso preceduto da un dolore apparentemente sopportabile, soprattutto nel momento in cui il muscolo è ancora “caldo”, provocato da uno stiramento. Se non si riesce a cogliere questo segnale premonitore e si continua nello sforzo il rischio di strappo muscolare aumenta. Quando la fibra muscolare si rompe insorge immediatamente un dolore molto forte, seguito quasi subito dall’impossibilità di muovere normalmente la zona corporea “spinta” dal muscolo leso. Ogni qualvolta si tenti di fare un movimento, il dolore tende ad aumentare. Molto spesso la parte malata si gonfia e diventa bluastra per la lesione dei vasi che irrorano il muscolo e conseguente fuoriuscita del sangue. Prima norma:  mettere subito a riposo il muscolo leso. La gamba, o comunque l’arto interessato, vanno tenuti rialzati e sulla parte malata deve essere applicato un impacco freddo (va benissimo una borsa del ghiaccio). Questa misura ha il significato di ridurre l’ematoma e la perdita di sangue dai vasi muscolari. Inoltre, il ghiaccio è molto utile anche in caso di distorsioni e in generale per i dolori articolari. Ovviamente si possono associare in tutti i casi farmaci ad azione antinfiammatoria e antiedemigena, che riducono l’impatto dell’infiammazione e il gonfiore.