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Stress: parola al Dott. Piero Barbanti

piero barbanti
Tempo di lettura: 4 minuti

Con il rientro dalle vacanze, il ritorno alla routine quotidiana, l’accorciarsi delle giornate e l’avvicinarsi della brutta stagione, aumenta inevitabilmente lo stress. Grazie all’approfondimento del Dott. Piero Barbanti, Direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele di Roma, scopriremo di più su questo disturbo e sui suoi effetti.

Stress: cronicità, predisposizione genetica, ruolo della tecnologia e dello sport, tutte le domande e le risposte su un nemico che, se non correttamente affrontato, può incidere pesantemente sulla vita di tutti i giorni.

Le domande:

  1. Esistono persone geneticamente predisposte allo stress?
  2. Se si attraversano lunghi periodi di stress i normali ritmi del sonno e le difese immunitarie si alterano, perché?
  3. Quali sono i bersagli principali dello stress?
  4. Nuove tecnologie e stress, esiste un legame?
  5. Come si dovrebbe reagire di fronte a un evento stressante?
  6. Come difendersi dallo stress?
  7. Lo sport aiuta contro lo stress?
  8. Come affrontare lo stress?
  9. Stress e tumore, esiste una correlazione?

Le risposte:

  1. Sì. Quella allo stress è una predisposizione in parte geneticamente determinata. Per esempio, fra le persone più suscettibili allo stress troviamo i soggetti ansiosi: pur non dovendo affrontare eventi stressanti li vivono come se fossero tali. Inoltre, in un numero di casi che va dal 30 al 50%, possiamo affermare che lo stress sia di tipo genetico.
  2. Quando siamo di fronte a un pericolo, reale o immaginario che sia, il sistema delle emozioni (il sistema limbico) sollecita l’ipotalamo che a sua volta stimola l’ipofisi. Quest’ultima, a sua volta, sollecita il surrene a liberare una grande quantità di cortisolo, non a caso conosciuto come “ormone dello stress”. Se il cortisolo viene rilasciato per un periodo di tempo lungo a causa di periodi di stress, ne consegue un indebolimento del sistema immunitario, compromettendo le nostre capacità di difesa e causando fenomeni infiammatori e ossidativi in primis a carico dal cervello, con manifestazioni come insonnia, incremento degli stati ansiosi e mal di testa.
  3. Qualunque organo e apparato può essere colpito dallo stress, ma i principali bersagli dello stress sono il cuore e l’apparato cardiovascolare, che in questi casi presentano sintomi come tachicardia e aumento della pressione, l’apparato respiratorio, con la tipica “fame d’aria” e l’apparato digerente. In quest’ultimo caso, la manifestazione dei sintomi può essere molto varia: dalla difficoltà a inghiottire, caratteristica dei soggetti nervosi, agli spasmi dell’esofago, alla gastrite, digestione laboriosa, ulcere, reflusso gastroesofageo fino alle colonpatie funzionali, con il cosiddetto “colon irritabile”. Altri bersagli dello stress possono essere l’apparato urogenitale (con minzione frequente o disturbi della sfera sessuale sia maschile che femminile) e quello muscolare, con rigidità e contrazione muscolare, ma anche affaticabilità e stanchezza diffusa. Infine, anche la cute può rappresentare lo specchio di uno stato di stress, che può manifestarsi, tra gli altri modi, con eczemi o con alopecia areata.
  4. L’uso eccessivo delle nuove tecnologie ha un ruolo molto importante nell’insorgenza dello stress: si parla infatti di “tecno-stress”, fenomeno a cui sono stati attributi parametri numerici ben precisi. È tecno-stressata la persona che sta al computer più di 4 ore al giorno, fa più di 20 telefonate, in uscita o in entrata, e manda oltre 20 sms o messaggi. I sintomi sono sostanzialmente tre: la sindrome da fatica informatica (una sensazione di grande stanchezza) l’insonnia e la depressione. Le statistiche mediche rivelano infatti che un soggetto tecno-stressato ha un rischio 250 volte superiore di sviluppare depressione.
  5. Mettendo in pratica quella capacità di resistere allo stress che si chiama resilienza. Il soggetto resiliente guarda il problema senza allarmarsi, cerca supporto, capisce di non essere il solo ad averlo e si mette al lavoro per superarlo nel breve termine. Insomma, gestisce lo stress in maniera attiva.
  6. La gestione dello stress è prima di tutto di tipo culturale, nel senso che è determinata dall’esperienza e dalle conoscenze. Faccio un esempio: se ogni volta che guidiamo un’auto provassimo la stessa emozione della prima volta, non resisteremmo; quello che ci salva è l’esperienza. In secondo luogo, quello che ci aiuta è la frequenza degli intervalli: il cervello non è in grado di mantenere l’attenzione per oltre 2-3 ore, occorrono delle pause.
  7. Per l’individuo stressato il corpo rappresenta essere uno strumento della mente, anteponendo, per esempio, le attività da svolgere al riposo, anche se l’organismo ne sente la necessità. Durante l’attività fisica invece anteponiamo le esigenze del corpo ai pensieri. Se una persona fa sport tenderà a pensare unicamente all’attività fisica, come per esempio: “Sto andando a tot chilometri orari, riuscirò ad arrivare fino in fondo?”. Non a caso gli antichi latini dicevano “mens sana in corpore sano”, proprio per sottolineare lo stretto rapporto tra benessere mentale e benessere fisico.
  8. Il sintomo va interpretato, capito, deve essere uno stimolo per ciascuno di noi ad analizzare la nostra giornata e i nostri errori; fatto questo, però, è fondamentale affrontarlo per due motivi: da un lato ci aiuta a combattere la sensazione d’ineluttabilità, l’idea di essere malati, dall’altro perché il sintomo può rappresentare di per sé un campanello d’allarme e, agendo su di esso, riportiamo il sistema neurovegetativo a uno stato di attivazione fisiologicamente ottimale. Quindi, dopo aver capito di essere stressati, in attesa di cambiare il nostro stile di vita e il nostro approccio alla vita, la terapia sintomatica è certamente la più consigliata. Ansia chiama ansia, insonnia chiama insonnia: è necessario spezzare il cerchio.
  9. Possiamo dire che un soggetto stressato è più suscettibile a ogni tipo di malattia. È infatti accertato che esista un rapporto molto stretto tra stress e malattie legate a un abbassamento delle difese immunitarie. Proprio per questo le malattie più facilmente contraibili in caso di forte stress sono sicuramente quelle infettive e, secondo molti, anche le neoplasie.