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Ciao, sono bollino!

Come superare indenni la pausa pranzo

Come superare indenni la pausa pranzo
Monotonia, legata alla necessità di consumare sempre e comunque un panino in fretta al bar, ed eccesso di calorie. Sono questi i due principali problemi di chi si trova ad affrontare quotidianamente e in pochi minuti la pausa pranzo. A questi si aggiungono, spesso, la cattiva digestione, legata alla necessità di ingurgitare rapidamente anche elevate quantità di calorie.
Ciò determina un senso di assopimento, accentuando il desiderio di un pisolino dopo il pasto, nonostante si debba lavorare. Ovviamente i farmaci di automedicazione possono aiutarci a difenderci dai problemi, agendo specificamente sui diversi sintomi che possono presentarsi. Ma alcune buone abitudini sono sicuramente d’aiuto.
Per chi sceglie il panino, è molto importante ricordarsi che anche la masticazione ha un suo ruolo. Quindi quando possibile sarebbe meglio preferire il pane croccante rispetto al più “morbido” e appetitoso panino all’olio o al latte o ancora al classico tramezzino. L’impegno masticatorio è importante per aumentare la sensazione di sazietà e permetterci di controllare meglio le calorie in entrata. Rientrare che fatica
C’è anche un altro elemento da considerare per gli aficionados del sandwich: il tempo. In molti casi chi prepara un panino punta anche sulla nostra fretta, sul bisogno di consumare di corsa il pasto per rientrare in ufficio. Per consentire di mangiare in tempi brevi un panino, dando un senso di gusto e appagamento si tende quindi proprio a prediligere panini al latte o all’olio, tramezzini, e salse, che oltre a dare sapore, facilitano la deglutizione. 

Consigli pratici per il pranzo fuori casa

  • Il panino al bar.A parità di panino è meglio consumarlo al bar piuttosto che alla scrivania: in questo modo si stacca dal lavoro, si sceglie un ambiente più pulito (la scrivania può essere ricca di germi) e si aumenta il senso di sazietà rispetto al consumo davanti al Pc.

  • La giusta “schiscetta”. Se in ufficio esiste una sala ristoro, magari dotata di forno a microonde, conviene portarsi il pranzo da casa, per poter variare gli alimenti e avere la certezza del modo in cui vengono preparati e conditi.  Ovviamente a patto che ci si alzi dalla scrivania e non si rimanga a lavorare.
  • Il piacere della mensa. Se si può, è sempre la scelta migliore, cercando di non esagerare con le quantità per la diversificazione dell’offerta di piatti diversi. Non si deve per forza prendere primo e secondo. A volte si può scegliere anche solo frutta e verdura con un poco di pane oppure prendere con un primo o un secondo leggero
  • Attenzione alla pizza. E’ il classico degli italiani, ma è anche un trionfo di sale e di carboidrati ad alto indice glicemico. Un etto di pizza margherita, per capirci una strisciolina poco più grande di un moderno smartphone, offre quasi 300 calorie.