Tonsillite, perché le tonsille si infiammano? Cause e cure
Fino a qualche decennio fa, le tonsille venivano asportate non appena il bimbo presentava una serie di infezioni alla gola. Era quasi un intervento “cosmetico” quello di tonsillectomia. Così oggi molti adulti non hanno più le tonsille. E in molti casi non hanno nemmeno le adenoidi, visto che si procedeva spesso al doppio intervento. Poi ci si è resi conto che le tonsille, che ricordano per la forma una mandorla e si trovano lateralmente in gola, sono davvero importanti per il sistema immunitario. E quindi, pur se in alcuni casi si procede ancora alla tonsillectomia, capita sempre più spesso di trovare bambini, giovani e adulti che sviluppano infiammazioni a questo livello.
La tonsillite può interessare le vere e proprio tonsille (più propriamente dette “tonsille palatine”), e/o le adenoidi, chiamata anche tonsille faringee, che si trovano più indietro, in linea con le fosse nasali. Come detto, le infiammazioni e le infezioni a questo livello vanno riconosciute e trattate al meglio, seguendo i consigli del medico. Senza usare antibiotici, se il curante ovviamente non ne prescrive l’uso. E impiegando i farmaci di automedicazione, che possono aiutare a lenire l’intensità dei sintomi come mal di gola, difficoltà a deglutire, sensazione di gonfiore, tosse.
Cos’è la tonsillite e quali sono i sintomi
Tecnicamente con il termine tonsillite si definisce un quadro infiammatorio che interesse questi organi. Le manifestazioni cliniche più comuni sono una sensazione di bruciore alla gola, difficoltà di deglutizione e dolore. Si tratta, in genere, di una condizione di breve durata, ma in molti casi può non essere isolata e può accompagnarsi a un quadro infettivo, che può essere di origine virale o batterica.
I sintomi iniziali della sofferenza tonsillare sono a volte sfumati. Si possono presentare il classico pizzicore alla gola, con la sensazione di prurito e la necessità di schiarirsi spesso la voce, ma anche secchezza in gola o vero e proprio bruciore, che si acuisce al passaggio dei cibi. Il coinvolgimento tonsillare si osserva attraverso la formazione delle classiche placche. In genere, quando si notano in fondo alla gola chiazze biancastre, il medico può pensare soprattutto ad un coinvolgimento batterico e quindi operare una scelta terapeutica in questo senso.
Le cause delle tonsilliti
A tutte le età, in ogni modo, la causa delle tonsilliti è soprattutto di natura virale. In questi casi le tonsille appaiono gonfie ed arrossate senza placche biancastre. In genere con le forme di natura virale si procede attraverso trattamenti destinati a lenire i sintomi, visto che non esistono terapie specifiche nei confronti dei virus. In questo senso, i farmaci di automedicazione comunemente impiegati per il mal di gola possono rivelarsi estremamente utili per affrontare i disturbi.
I problemi provocati dalla tonsillite
Nei bambini, si sa, le tonsilliti sono più frequenti. E per certi versi, se non si ripetono troppo spesso, non bisogna pensare immediatamente all’intervento chirurgico. Anche negli adulti però le tonsille possono infiammarsi provocando diverse problematiche oltre ai classici sintomi. Assieme al medico si deve trovare la quadratura della situazione, per affrontare al meglio il quadro.
Avere tonsille e adenoidi gonfie può incidere sulla respirazione, oltre che determinare sintomi e favorirne la persistenza. Pensate solo che, se l’aria non corre liberamente lungo i suoi canali, per scendere verso i bronchi, è più facile che le fosse nasali e l’orecchio medio, si riempiano di muco. Di conseguenza, si rischia di mantenere l’infiammazione a lungo. Non solo. La persona con tonsillite, per limitare il fastidio del naso chiuso, rischia di respirare attraverso la bocca. Quindi l’aria passa direttamente dalla bocca alla trachea e quindi ai bronchi, senza poter essere preventivamente filtrata, riscaldata e umidificata nelle fosse nasali. Risultato: si aumenta il rischio di sviluppare un’infezione anche a carico delle vie respiratorie più basse. Infine, le tonsille ingrossate possono influire anche sull’insonnia. Come? Se l’ipertrofia delle adenoidi è particolarmente severa e si associa a una importante ipertrofia delle tonsille, il rilassamento muscolare durante il sonno aggrava la difficoltà respiratoria determinando così un ampio spettro di disordini respiratori che vanno dal russamento fino alla sindrome delle apnee ostruttive.
Tonsilliti virali e batteriche: come prevenire
Come detto, i quadri infiammatori delle tonsille possono essere legati a infezioni virali, più frequenti, e a infezioni batteriche, che spesso portano anche a rialzi febbrili sostenuti. Ovviamente questi agenti infettivi possono essere agevolati nel loro attacco alla gola, al faringe e alle tonsille anche dalle condizioni ambientali. Autunno e inverno sono le stagioni a maggior rischio per la tonsillite visto che con l’avanzare del clima rigido si risulta maggiormente esposti alla diffusione di agenti infettivi: batteri e virus trovano nella bocca e nella gola le vie di più facile accesso all’organismo. I primi segni d’infezione, quindi, si sviluppano proprio a livello della gola.
Per questo, ricordiamo quanto possono risultare utili i classici rimedi della nonna per limitare i rischi di sviluppare tonsilliti, soprattutto di origine virale, riducendo le condizioni che possono agevolare lo sviluppo di virus. Ad esempio, è importante proteggere bene la gola e il naso quando ci si trova esposti a temperature particolarmente rigide, soprattutto se si giunge da ambienti riscaldati. Allo stesso modo, conviene sempre evitare l’aria eccessivamente secca, che può facilitare l’insorgenza del disturbo, preferendo invece ambienti in cui non si metta a dura prova la capacità di resistenza del faringe. Sempre per questo motivo, occorre sempre abolire il fumo, che ha un’azione irritante diretta e aumenta la temperatura nelle prime vie respiratorie favorendo l’insorgenza di infiammazioni. Sul fronte dell’alimentazione, quando si ha una faringite è meglio evitare di consumare cibi e bevande eccessivamente caldi e soprattutto speziati o comunque in grado di aumentare il senso di bruciore. Come consigliavano le nostre nonne, un buon bicchiere di latte tiepido con miele può essere d’aiuto in queste situazioni!
Come si cura la tonsillite?
Tonsillite batterica
Oltre ai classici rimedi della nonna, in caso di tonsillite di natura batterica il medico può prescrivere, se lo ritiene, un trattamento antibiotico da proseguire fino a quanto definito dal curante, senza sospendere se i sintomi si attenuano, per scongiurare ricadute e anche per ridurre i rischi di facilitare la comparsa di resistenza a questi farmaci.
Tonsillite virale
Nelle altre situazioni, ovvero quando invece la tonsillite riconosce i classici virus di stagione come elemento scatenante, i farmaci di automedicazione possono essere di grande aiuto. L’obiettivo è quello di lenire i sintomi, non di annullarli del tutto. In termini generali, si può puntare in caso di sintomi lievi sugli antisettici o i disinfettanti del cavo orale, che rilasciano composti capaci di avere un’azione di contrasto ad eventuali microorganismi. Questi farmaci sono disponibili in diverse modalità di somministrazione, dalle pastiglie fino ai collutori e agli spray. Nelle forme più intense si possono impiegare, sia per via locale che sistemica farmaci ad azione antinfiammatoria, i cosiddetti Fans (antinfiammatori non steroidei). Va ricordato che i Fans per via generale andrebbero assunti a stomaco pieno e dovrebbero essere evitati da chi soffre di patologie dello stomaco come gastrite e ulcera, da chi è in trattamento che farmaci che riducono la coagulazione, da chi soffre di insufficienza renale in fase avanzata.
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.