Quanto ci fa ben stare in vacanza
Parola d’ordine, rigenerarsi! A tutte le età e in tutte le circostanze. E’ il momento di “vacare”, inteso nel senso della lingua latina, ovvero interrompere la consuetudine con un’assenza, avere un periodo di vuoto, che permetta di ricaricarsi. Tuttavia, visto che l’essere umano non è esattamente un viaggiatore, bisogna impegnarsi per trasgredire il proprio bisogno primario, insito in ognuno di noi, di stanzialità scegliendo mete e condizioni di vita che meglio si confanno alla nostra situazione personale, cercando, quindi, di non “sbagliare” la vacanza anche sotto l’aspetto psicologico. Ad esempio, per la persona particolarmente gelosa, l’ideale potrebbe essere la montagna, che aiuta a rilassarsi e offre tempo per sviscerare cosa non funziona nel rapporto di coppia, grazie alle passeggiate lungo i sentieri ad alta quota. Invece per chi non ama il “team building” potrebbe essere utile evitare i bungalow, i villaggi, i campeggi e, più in generale, la vita sotto l’ombrellone, che costringe, rispetto ad altre tipologie di vacanze, ad un rapporto più stretto e ravvicinato con gli altri. L’importante è che le ferie diventino un’occasione di reale relax e offrano la possibilità di fare nuove conoscenze e nuove esperienze. Il tutto, ovviamente, cercando di evitare i piccoli fastidi che possono “rovinare” le giornate di riposo al mare, in montagna o anche in città, per chi sceglie di rimanere a casa o visitare le città d’arte o infine per chi vuole esplorare nuovi orizzonti andando all’estero. Per questo, fortunatamente, ci sono i farmaci di automedicazione che possono darci una mano, consentendo a tutti, dai più piccoli fino ai nonni, di affrontare i sintomi legati ai piccoli disturbi che possono capitare in vacanza – una scottatura, un mal di gola, un intestino in disordine – aiutandoci quindi a i “vacare” nel modo migliore. Abbiamo provato a distinguere i disturbi più frequenti per sesso ed età con qualche semplice consiglio da mettere in valigia per vacanze all’insegna del benessere.
Per il nonno e il nipotino, occhio agli sbalzi di temperatura
Gli sbalzi termici sono i nemici principali per la salute di chi è avanti con gli anni, sia che viva in città sia che abbia scelto le vacanze al mare. I virus più classici, come il rinovirus e l’adenovirus, in circolo tutto l’anno, sono infatti favoriti dai repentini sbalzi di temperatura legati all’uso improprio dei condizionatori d’aria. Le cavità del naso sono tra le parti del corpo che si “raffreddano” di più e quindi i virus, che si riproducono al meglio intorno ai 33 gradi nell’organismo, possono scatenare i fastidi. I rinovirus tendono a proliferare quando la temperatura corporea si abbassa, ed è proprio questo che succede quando passiamo rapidamente dal caldo al freddo. In queste condizioni si assiste ad una rapida evaporazione del sudore, che può ridurre di colpo la temperatura corporea. Gli anziani, come i bambini, sono più esposti a queste situazioni. Per difendersi basta evitare di spostare troppo in basso la quota termica desiderata. Come fare? Mai andare sotto i 20 gradi. Altrettanto importante è mantenere ben puliti i filtri per evitare che elementi in grado di provocare allergie come, per esempio, alcune muffe, vengano introdotti nell’ambiente. Sul fronte dei farmaci di automedicazione, in caso di febbre legata a virus “fuori stagione” si può ricorrere ai classici antipiretici, come il paracetamolo, che agiscono sul centro di regolazione del calore corporeo situato a livello del sistema nervoso centrale e determinano una diminuzione della temperatura tramite abbondante sudorazione. Se è presente anche una tosse secca si può puntare su sedativi della tosse . Se la tosse è grassa sono meglio indicati i fluidificanti come gli espettoranti e i mucolitici. In caso di mal di gola invece pastiglie da sciogliere in bocca, spray e collutori ad azione antisettica che aiutano a disinfettare la gola e a combattere il dolore nelle forme più lievi di mal di gola che si manifestano anche in estate soprattutto a causa degli sbalzi di temperatura. In caso di raffreddore, decongestionanti nasali. L’importante è, soprattutto per le persone fragili come gli anziani, non trascurare i sintomi da raffreddamento che possono verificarsi in estate. Un mal di gola e una tosse, se trascurati, possono evolvere in infezioni più gravi con potenziali complicanze. Se quindi i sintomi peggiorano o non passano in pochi giorni, rivolgersi al medico!
Per i più piccoli, e non solo, attenzione alla pelle!
Che abbiate scelto il mare o la montagna, i bambini in vacanza debbono prestare particolare attenzione all’esposizione al sole. Sicuramente più degli adulti. A prescindere dalla loro carnagione, infatti, i più piccoli hanno una pelle delicata e si scottano con maggiore facilità. Per i bambini è consigliabile usare sempre creme solari con protezione massima, soprattutto se si muovono all’aperto correndo e giocando. La sudorazione, infatti, favorisce l’allontanamento dalla pelle dei prodotti solari. In ogni caso conviene riapplicare spesso la crema solare, soprattutto dopo il bagno, anche se è resistente all’acqua. Particolare attenzione con i bimbi molto piccoli: limitare l’esposizione al sole e mai nelle ore più calde della giornata, utilizzando sempre lo schermo totale.
Nel proprio rapporto con il sole non bisogna tenere presente solo la quantità di radiazioni in arrivo dal cielo, ma anche quelle che “rimbalzano”: l’acqua del mare e, in inverno, la neve in montagna, riflettono la luce solare aumentando la quantità di raggi ultravioletti che colpiscono la pelle. Il rischio – che rimane alto se non ci si protegge adeguatamente e ci si espone al sole in modo prolungato o nelle ore più calde della giornata – è quello di generare un insulto termico eccessivo per la pelle che si manifesta attraverso la classica scottatura e, nei casi peggiori, tramite la comparsa di un eritema solare. Questo capita al mare ma anche in montagna dove l’atmosfera è più rarefatta e i raggi solari possono diventare dannosi se non si prendono le opportune precauzioni.
I farmaci di automedicazione (p.es. emollienti, anestetici locali e antisettici) possono essere molto utili per nutrire l’epidermide lenire il bruciore e l’arrossamento della pelle, oltre che per detergere la cute. Inoltre, soprattutto in caso di eritema, per alleviare il prurito è possibile utilizzare antistaminici sotto forma di creme o pomate, che limitano la reazione della pelle all’eccessiva esposizione solare. Attenzione però che quando si assumono medicinali per via topica, bisogna evitare l’esposizione al sole delle aree interessate in quanto si rischiano reazioni e fenomeni di fotosensibilità. Sempre la pelle, poi, è il punto “d’attacco” per le punture d’insetto. E’ vero che queste possono interessare tutti (purtroppo) ma spesso è nei bambini che i fastidi sono maggiori. Oltre ad un impacco freddo con ghiaccio sulla puntura che può aiutare a ridurre il prurito e a rallentare l’effetto e l’assorbimento del veleno, si può ricorrere ai farmaci di automedicazione per lenire i disturbi quali creme o unguenti con azione antipruriginosa, creme a base di antistaminici o di corticosteroidi. In caso di puntura d’insetto, compreso il contatto con una medusa, un utile rimedio è l’applicazione di gel al cloruro d’alluminio, un potente astringente e antisettico.
Ricordarsi inoltre di proteggere gli occhi, particolarmente sensibili all’aggressione della luce del sole e la testa per scongiurare, specie nel caso di persone anziane e soprattutto bambini, il rischio di insolazione.
Per gli adulti, è il momento dello sport all’aria aperta
Stando ai dati del Rapporto Osservasalute 2017 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in media solo un italiano su tre fa una regolare attività fisica. Ma in estate, anche solo per delle passeggiate in campagna, delle gite in bicicletta o delle partite a calcio con gli amici, il numero degli sportivi, anche se occasionali, aumenta. Ovviamente, se il fisico non è allenato, si richiedono al proprio corpo prestazioni significative. Muscoli e articolazioni sono particolarmente a rischio di piccoli traumi quando, in mancanza di allenamento si decide di giocare una partita di tennis o di calcetto amatoriale o di affrontare una lunga passeggiata panoramica su sentieri di montagna. I farmaci di automedicazione possono essere di grande aiuto in questo senso, ovviamente insieme al riposo, per lenire dolore e infiammazione o rilassare i muscoli eccessivamente provati, consentendo quindi il recupero del benessere. Ad esempio in caso di slogature, strappi o leggere distorsioni la prima misura da prendere è un impacco con ghiaccio. Poi si rivela utile l’applicazione locale di prodotti a base di farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) per uso topico, disponibili in crema, gel, cerotto medicato, che contribuiscono a calmare il dolore. Se dopo un trauma compare invece un ematoma, destinato peraltro a risolversi da solo in pochi giorni, la guarigione, soprattutto se l’area della “botta” è particolarmente estesa, può essere agevolata da farmaci di automedicazione come gli eparinoidi e le sostanze capillaroprottetrici che contengono alcuni principi attivi in grado di rendere più rapido il processo di smaltimento del sangue fuoriuscito dai vasi sanguini, abbreviando il tempo di visibilità dell’ematoma. Infine, se una caduta ha provocato una piccola ferita, per prima cosa è importante pulire accuratamente l’escoriazione e rimuovere eventuali corpi estranei. Per disinfettare la ferita si possono utilizzare antisettici e disinfettanti per uso cutaneo non alcolici oppure acqua ossigenata o mercurio cromo. La ferita si può proteggere con garze sterili e cerotti. Ultima raccomandazione: se la ferita è profonda e continua il sanguinamento meglio recarsi al pronto soccorso.
Più in generale, è sempre importante quando si fa sport vestirsi in modo adeguato, proteggendo d’estate la pelle e gli occhi, fare un opportuno riscaldamento prima dello sforzo fisico ed esercizi di defaticamento e stretching dopo, idratandosi nella maniera corretta. Solo seguendo delle piccole regole di buon senso possono essere minimizzati i rischi per il nostro apparato muscolo scheletrico e possono essere più facilmente evitati piccoli incidenti come le cadute che, a volte, possono capitare per stanchezza, e sforzo fisico eccessivo rispetto alle proprie condizioni fisiche.
Signora, per lei l’acquagym!
Leggeri bruciori, sensazioni di piccole punture o di scosse elettriche, formicolii e prurito. E poi, il gonfiore delle gambe, soprattutto la sera e soprattutto alle caviglie. Se questi fenomeni sono legati alla cattiva circolazione, tipica dei vasi sanguigni e dei capillari femminili, l’estate può rappresentare un momento di maggior rischio. L’intensità dei disturbi può, infatti, essere accentuata dal calore, che facilita l’infiammazione delle pareti venose. Tuttavia, proprio d’estate, il nuoto al mare o in piscina, le passeggiate sul bagnasciuga così come impacchi freddi o idromassaggi con acqua fresca possono essere d’aiuto. Per difendersi dai sintomi dell’insufficienza venosa sono fondamentali infatti le buone abitudini. In primo luogo è importante fare attività fisica almeno mezz’ora al giorno. Va bene la semplice camminata, ma sono ideali ciclismo e nuoto. Questi sport infatti consentono di aumentare l’efficacia della muscolatura del polpaccio, che ha il compito di spingere verso l’alto il sangue attraverso le vene. Inoltre nell’acqua diminuisce la pressione ambientale in cui si muovono le gambe, con effettivo miglioramento della situazione circolatoria. Utile è anche evitare di mantenere le gambe a lungo nella stessa posizione. La mancanza di movimento e di contrazione muscolare dei polpacci tende a “sottoporre” al peso della forza di gravità, oltre che del corpo, le valvole delle vene. A tavola, poi, sfruttate i vegetali estivi per dare un aiuto ai vasi. La dieta deve essere ricca di frutta e verdura, che contengono vitamina C in grado di aiutare la parete dei vasi a rimanere più “robusta” e non cedere. Da preferire sono i peperoni e, tra la frutta, fragole, mirtilli e altri prodotti del sottobosco ricchi di composti (bioflavonoidi) in grado di “rinforzare” la parete dei vasi sanguigni. Per il resto, un aiuto può venire dai farmaci di automedicazione, che sono espressamente studiati per controllare al meglio i sintomi. In particolare, se si soffre di gonfiore alle gambe, può essere utile, specie per un sollievo immediato, l’applicazione locale (creme, gel) o l’utilizzo per via generale (compresse, polvere) di sostanze capillaroprotettrici a base di flavonoidi o di composti triterpenici, che riducono il gonfiore agendo sulla circolazione del sangue, sui capillari venosi in particolare, proteggendoli e rendendoli più tonici ed elastici.
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.