La passeggiata è un toccasana, a tutte le età
Basta poco per mantenersi attivi. L’importante è non farsi prendere dalla “sindrome da divano”, figlia della pigrizia, che tra l’altro porta i muscoli e le articolazioni ad essere meno ricettivi di fronte allo sforzo e non contribuisce certo a migliorare la circolazione delle gambe.
Per questo, anche per le persone più anziane, sarebbe importante ritagliare il tempo per una passeggiata, evitando ovviamente le giornate fredde e nuvolose. Questa vecchia, sana regola di vita delle nostre nonne viene oggi fortemente ribadita dalla scienza, che ricorda come ci vuole davvero poco per guadagnare in salute. E non bisogna pensare solamente all’effetto “fisico” di questa sana abitudine, ma anche all’impatto che muoversi porta in termini di benessere psicologico e di abilità cognitive.
A ribadire l’importanza di una regolare (pur se non particolarmente faticosa e rispettosa dell’età) attività fisica è una ricerca che ha coinvolto cinque grandi istituzioni universitarie in Australia, Irlanda e Regno Unito. Sono stati presi in esame oltre 50.000 individui che avevano l’abitudine di camminare regolarmente e si è visto che muoversi per almeno due ore a settimana (meglio – per chi può – se a passo svelto, visto che anche il ritmo della camminata risulta importante) contribuisce a ridurre la mortalità per tutte le cause, comprese malattie cardiovascolari e tumori. Gli esiti dello studio sono apparsi su un numero dedicato della rivista British Journal of Sports Medicine e sono sicuramente di insegnamento per tutti.
Non bisogna esagerare, ma il movimento regolare è davvero una panacea che ci aiuta a star meglio!
Per questo, anche per le persone più anziane, sarebbe importante ritagliare il tempo per una passeggiata, evitando ovviamente le giornate fredde e nuvolose. Questa vecchia, sana regola di vita delle nostre nonne viene oggi fortemente ribadita dalla scienza, che ricorda come ci vuole davvero poco per guadagnare in salute. E non bisogna pensare solamente all’effetto “fisico” di questa sana abitudine, ma anche all’impatto che muoversi porta in termini di benessere psicologico e di abilità cognitive.
A ribadire l’importanza di una regolare (pur se non particolarmente faticosa e rispettosa dell’età) attività fisica è una ricerca che ha coinvolto cinque grandi istituzioni universitarie in Australia, Irlanda e Regno Unito. Sono stati presi in esame oltre 50.000 individui che avevano l’abitudine di camminare regolarmente e si è visto che muoversi per almeno due ore a settimana (meglio – per chi può – se a passo svelto, visto che anche il ritmo della camminata risulta importante) contribuisce a ridurre la mortalità per tutte le cause, comprese malattie cardiovascolari e tumori. Gli esiti dello studio sono apparsi su un numero dedicato della rivista British Journal of Sports Medicine e sono sicuramente di insegnamento per tutti.
Non bisogna esagerare, ma il movimento regolare è davvero una panacea che ci aiuta a star meglio!
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