Allergici ai pollini? Il calendario pollinico mese per mese
Starnuti, occhi rossi, prurito oculare, naso chiuso, “grattino” in gola. E nelle forme più serie, vere e proprie difficoltà di respiro. Per chi soffre di allergie respiratorie legate ai pollini questi sono i sintomi più comuni. E siamo purtroppo in uno dei periodi dell’anno più difficili da affrontare, anche in tempi di “stress” climatici come quelli che stiamo vivendo, con una temperatura globalmente più calda anche alle nostre latitudini che può in qualche modo accelerare la fioritura delle piante. Così, le allergie primaverili tendono a farsi più minacciose, a durare di più nel tempo, a protrarre i loro effetti sulle persone che sono sensibili ai pollini e alle fioriture per settimane.
Come se non bastasse, bisogna ricordare che ci sono altri elementi che in qualche modo amplificano gli effetti delle allergie di stagione legate alla pollinosi. Pensate solamente all’azione irritante sulle mucose respiratorie dell’inquinamento atmosferico, che arriva addirittura a favorire lo sviluppo di “super pollini” capaci di indurre reazioni ancor più significative, o al fumo di sigaretta (compreso quello passivo) che certo non aiuta a respirare bene, per non parlare poi delle cosiddette allergie crociate.
Insomma: oltre a contrastare i sintomi con i farmaci di automedicazione ad azione antiallergica e antistaminica da scegliere in base a localizzazione ed entità del disturbo, ricordando che il parere del medico è fondamentale in caso di fastidi che si protraggono, è il momento di conoscere meglio le allergie primaverili. E puntare sulla prevenzione, attraverso semplici regole che possono aiutarci a star meglio.
A cosa sono dovute le allergie di primavera: identikit dei pollini primaverili
Per chi è allergico evitare i pollini è difficile. Quando c’è la stagione della fioritura delle piante, infatti, si trovano nell’ambiente a volte anche a chilometri di distanza dal loro luogo di origine, perché spinti dal vento. Non solo. Anche le piante entomofile (cioè le piante in cui gli insetti operano l’impollinazione) possono provocare allergia con un meccanismo diverso perché il polline viene trasportato da insetti. Il risultato è che i pollini responsabili delle allergie primaverili sono praticamente ovunque con ovvie differenze in base alla stagione e alla fioritura. E ci sono anche se non ne percepiamo la presenza.
Si tratta di particelle invisibili che non possono essere individuate ad occhio nudo, visto che le loro dimensioni variano mediamente da 5 a 200 micron. Ma per chi è allergico e soffre di allergie primaverili si fanno sentire. Eccome. Quando vengono inspirati o comunque entrano in contatto con le mucose, i pollini vengono in qualche modo “distrutti” esternamente. Il loro involucro protettivo, infatti, viene sciolto dagli enzimi delle secrezioni mucose, in particolare di naso e occhi, per cui si liberano le proteine presenti all’interno. È a questo punto che l’organismo, riconoscendole come potenzialmente “nemiche”, nelle persone predisposte dà il via alla reazione allergica.
Come capire se si è allergici ai pollini: i sintomi
Cominciano così i classici sintomi dell’allergia da pollini, che si caratterizzano anche in base alle risposte soggettive. C’è chi soffre soprattutto di sintomi legati alla rinite, con naso chiuso e colante e starnuti a ripetizione, in particolare la mattina, e c’è chi invece ha le reazioni maggiori a carico della congiuntiva degli occhi: si comincia a lacrimare senza motivo, gli occhi si arrossano e prudono, si diventa particolarmente sensibili alla luce. In primavera questi fenomeni sono più frequenti proprio perché i pollini si disperdono nell’aria quando le piante fioriscono e primavera è la stagione in cui la fioritura è più spiccata. Tuttavia, non tutte le piante fioriscono in primavera o nello stesso periodo a seconda del clima e dell’altitudine. Per questo motivo è fondamentale per i soggetti allergici, controllare sempre il calendario pollinico.
Il calendario pollinico
Chi non sopporta i pollini circolanti nell’aria, può, infatti, sapere quando si è a maggior rischio e soprattutto dove si concentrano maggiormente le pollinosi.
Consultando semplicemente il calendario pollinico, che, dividendo l’Italia in aree geografiche, aiuta a comprendere se ci si trova periodi “pericolosi” per chi soffre di allergia da pollini. Addirittura, esistono anche versioni “regionali”, che consentono di avere informazioni quanto più precise possibili sulle fioriture a seconda del luogo in cui ci si trova, con informazioni relative anche alla maggiore o minore concentrazione di pollini (con indicazione del grado di impollinazione – giallo se basso, arancione se mediom rosso se alto) e alle previsioni di cambiamento di tali concentrazioni. Un aiuto, in tal senso potrebbe venire alla consultazione del portale www.pollnet.it, a cura della Rete Italiana del Monitoraggio Aereobiologica che mette a disposizione bollettini settimanali per appunto monitorare l’evoluzione pollinica nazionale. Per quanto il calendario pollinico, definito dagli aereobiologi sulla base delle serie storiche di fioritura, fornisce agli allergici preziose informazioni, bisogna tenere a mente che diversi sono i fattori che possono anticipare o posticipare una fioritura come, ad esempio, un aumento delle temperature. Per questo non va dimenticato di dare sempre uno sguardo alle previsioni del tempo. Per chi soffre di pollinosi, infatti, non tutte le giornate, sono uguali: quando c’è molto vento si rischiano le crisi anche quando ci si trova a distanza dalle piante “pericolose”. Mentre invece se piove il pericolo di starnuti, occhi rossi e asma cala drasticamente, perché la pioggia ne favorisce la caduta al suolo.
Tuttavia, proprio perché Italia si contraddistingue per una grande varietà di piante e specie, ecco una sintesi delle principali fioriture mensili divise per fasce territoriale, del Nord, del Centro e del Sud.
Gennaio
- CENTRO e SUD: famiglia dei cipressi (CUPRESSACEE)
- SUD: dalla seconda metà del mese PARIETARIA e famiglia delle betulle (BETULLACEE)
Febbraio
- ITALIA: BETULLACEE e CUPRESSACEE
- SUD: PARIETARIA
Marzo
- ITALIA: BETULLACEE e CUPRESSACEE
- CENTRO: PARIETARIA dalla seconda metà del mese
- SUD: PARIETARIA e, dalla seconda metà del mese, GRAMINACEE
Aprile
ITALIA: Betulacee, Cupressacee, famiglia degli olivi (Oleacee), famiglia dei platani (Platanacee), Graminacee e Parietaria (le ultime due, al NORD in genere, dalla seconda metà del mese)
Maggio
- ITALIA: Graminacee, Parietaria e Oleacee
- CENTRO: Platanacee
- SUD: Betulacee e Platanacee fino alla prima metà del mese
Giugno
ITALIA: Graminacee, Parietaria e Oleacee, con fioriture in generale diminuzione
Luglio
- ITALIA: Graminacee e Parietaria (al SUD, entrambe fino alla prima metà del mese)
- NORD e CENTRO: dalla seconda metà del mese, ASTERACEE (chiamate anche COMPOSITE – p.es. ambrosia)
- SUD: OLEACEE fino alla prima metà del mese
Agosto
- ITALIA: ASTERACEE
- NORD: GRAMINACEE e PARIETARIA
- CENTRO: PARIETARIA
Settembre
ITALIA: GRAMINACEE, PARIETARIA e ASTERACEE (queste in fino alla prima metà del mese al CENTRO)
Ottobre
- CENTRO (a volte anche NORD): PARIETARIA fino alla prima metà del mese
- SUD: PARIETARIA e, fino alla prima metà del mese, ASTERACEE
Novembre
SUD: PARIETARIA
Dicembre
Nessuna pianta fiorisce in questo mese, ma a volte, temperature più alte delle medie di periodo possono anticipare a dicembre le fioriture di gennaio come accaduto a dicembre 2021
Consigli per prevenire le reazioni allergiche ai pollini
Tra i consigli più efficaci per gestire al meglio i fastidiosi disturbi derivanti dai pollini limitandone l’impatto, vi è senz’altro quello di evitare tutte quelle situazioni che possono peggiorare il quadro clinico: tra queste, l’esposizione al fumo di sigaretta sia attivo che passivo, ma anche le gite fuori porta nel periodo di fioritura (meglio consultare il calendario pollinico se si hanno dubbi), passeggiare o fare sport nel traffico cittadino. Sempre meglio poi, utilizzare il casco integrale se si viaggia in moto o motorino e tenere chiusi i finestrini dell’auto. Altrettanto importante è cercare di limitare l’uso di lenti a contatto, specie per chi soffre di congiuntivite, perché i granuli pollinici possono rimanere intrappolati tra la lente e l’occhio.
Allergie crociate: a quali frutti e verdure fare attenzione
Non dimenticate che a volte, per quanto facciamo attenzione, gli antigeni dei pollini (ovvero i composti che scatenano la reazione anomala che porta ai sintomi allergici) possono anche essere molto simili a quelli di alcuni alimenti. Quindi occhio alle allergie crociate. Qualche esempio? Per chi è allergico alla parietaria (un’angiosperma parente stretta dell’ortica) anche il basilico può creare qualche problema, così come i piselli o i meloni. Ancora: c’è chi non riesce a sopportare i pollini di betulla può avere sintomi allergici dopo aver mangiato una pera o un finocchio. Oppure chi entra in “crisi allergica” dopo un contatto con i pollini delle graminacee rischia qualcosa se mangia un kiwi, un pomodoro o una prugna. Insomma: a volte si sta tanto attenti a evitare i pollini che si muovono nell’aria e magari si rischia un attacco allergico proprio per il fenomeno dell’allergia crociata.
Tra le forme più diffuse, ricordate queste “alleanze” pericolose: in caso di allergia alle graminacee occorre fare attenzione a certi frutti come agrumi, anguria, pesca, ciliegia e, come detto, kiwi, pomodoro e prugna. Se a determinare i sintomi sono i pollini delle composite, abbiate riguardo se mangiate carote, cicoria, sedano, finocchio, oltre alle banane. Infine, per chi comincia ad avere prurito al naso, starnuti e simili in prossimità di pollini di betulla, conviene ricordare che appunto pera, oltre che pesca, lamponi, prugne e mele, e altri vegetali come il finocchio, possono dare il via alle reazioni.
Terapie e rimedi per le allergie primaverili
Sul fronte dei rimedi, nelle forme più gravi che possono determinare anche serie difficoltà respiratorie, è opportuno consultare uno specialista per la corretta diagnosi. In genere, conviene fare gli esami che permettono di capire a quali pollini si è allergici affinché il medico possa individuare la corretta terapia farmacologica e dare i migliori consigli per la gestione delle problematiche legate all’allergia. Tuttavia, non bisogna mai dimenticare il ruolo che possono avere i farmaci di automedicazione, soprattutto nelle forme più lievi o, più in generale, in caso della comparsa dei sintomi tipici della rinite allergica. È infatti possibile fare affidamento sugli antistaminici senza obbligo di prescrizione, sia a uso topico che sistemico. Questi vengono spesso associati a spray nasali decongestionanti, di cui è importante fare un uso appropriato poiché in caso di abuso possono determinare effetti collaterali a carico della mucosa nasale. Infine, possono essere efficaci anche i colliri decongestionanti nel caso in cui gli occhi dovessero arrossarsi durante la risposta allergica.
Ecco, in sintesi, i dieci comandamenti per limitare le pollinosi
- Consultare regolarmente le informazioni e gli aggiornamenti sulla concentrazione dei pollini presenti nell’aria della propria località di residenza o del luogo in cui ci si trova (calendario pollinico).
- Evitare gite, passeggiate in campagna o nei parchi nel periodo di fioritura delle piante nocive e cercare, nei periodi di rischio e ove possibile, di soggiornare in località marine o montane (dove determinate piante non vivono o dove la fioritura è ritardata o anticipata).
- Cercare di non uscire nelle fasi iniziali di un temporale perché la pioggia facilita la liberazione di allergeni dai pollini.
- Fare attenzione agli sport all’aperto ed evitare le ore più calde della giornata e quelle del tardo pomeriggio quando, complice una maggiore concentrazione di elementi inquinanti nell’atmosfera, la qualità dell’aria è peggiore, specie nelle grandi città.
- Arieggiare i locali della propria abitazione, meglio al mattino presto o la sera tardi, quando l’aria è generalmente più pulita e presenta una minore concentrazione pollinica. Viceversa, tenere chiuse le finestre nelle ore più calde della giornata e quando la concentrazione dei pollini è maggiore.
- Proteggersi utilizzando, ad esempio, occhiali da sole, meglio se avvolgenti, perché permettono di riparare gli occhi soprattutto nelle giornate ventose o se ci si sposta in motorino o in bicicletta. Non dimenticare, inoltre, di coprire, se possibile, naso e bocca.
- Durante i viaggi in auto evitare di tenere i finestrini aperti. Inoltre, sempre meglio adottare un filtro antipolline se si usa il condizionatore.
- Pettinarsi e lavarsi frequentemente i capelli. Proprio lì, infatti, possono annidarsi i pollini. Detergere con cura anche palpebre, ciglia e sopracciglia può essere di aiuto per eliminare gli allergeni che si depositano nelle zone oculari e perioculari nel corso della giornata.
- Non dimenticare il lavaggio delle cavità nasali, che funzionano da filtro e trattengono i pollini.
- Fare attenzione anche all’alimentazione evitando quegli alimenti che possono facilitare la comparsa dei sintomi o peggiorarli
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