Allergia al pesce: i sintomi, le reazioni e cosa fare
Per coloro che amano il pesce, rinunciare ad un buon piatto di questo alimento o ai frutti di mare non è facile. Ma ci sono persone che possono veder comparire mal di pancia, diarrea, a volte anche macchioline sulla pelle che si manifestano dopo l’assunzione di alcuni tipi di pesci o altri prodotti ittici come i crostacei o, appunto, i frutti di mare. In pratica, c’è chi soffre di allergia al pesce. Occorre saper identificare i fastidi, affrontarli e comprendere se le reazioni dell’organismo sono davvero riconducibili a una allergia vera e propria. In questo caso, solo l’astensione dal cibo responsabile (e l’attenzione anche nelle fasi di preparazione, per evitare contatti “pericolosi”) può evitare la comparsa dei fastidi.
Non sempre si tratta di allergia: la conservazione del pesce
Anche se i sintomi come dolori addominali, crampi, bruciori di stomaco e macchioline sulla pelle possono far pensare immediatamente a una allergia, è importante ricordare che questo quadro è caratterizzato da meccanismi ben precisi dell’organismo. Non sempre ciò che accade nel sistema immunitario e più in generale nell’organismo, dopo che abbiamo mangiato un alimento “sospetto”, dipende da una allergia. In realtà sono diverse le reazioni che potrebbero verificarsi dopo aver mangiato pesce. Se non si sa di essere allergici (e si presentano sintomi gastrointestinali e non solo) occorre informarsi sulle modalità di conservazione del pesce, in particolare in questa stagione: se non sono state adottate le corrette procedure di refrigerazione e conservazione subito dopo la pesca si può andare incontro a un aumento della carica batterica presente nel pesce, che può portare a sintomi come mal di pancia, dolori di stomaco, nausea e, a volte, la comparsa di piccole macchie rosse sull’epidermide, come manifestazione del rilascio di istamina da parte dell’organismo. Questo genere di reazione può interessare tutti e non ha niente a che fare con una allergia. Si tratta poi di un quadro che si manifesta se non dopo qualche tempo trascorso dal consumo del pasto.
Allergia o intossicazione alimentare? Il caso degli sgombroidi
A volte, quindi, dolori di pancia, meteorismo, crampi intestinali e simili non sono legati all’allergia, ma piuttosto ad altre reazioni più legate ad un vero e proprio avvelenamento, cioè un’intossicazione alimentare. Ad esempio, pensate al tonno fresco o agli sgombri. In questi casi, pur se i sintomi sono simili a quelli della classica allergia alimentare, le insidie sono legate al classico “avvelenamento da sgombroidi”, legato al fatto che i pesci freschi non vengono refrigerati a dovere e rapidamente dopo la cattura. Quando ciò avviene, infatti, le prelibate carni di questi abitanti del mare possono andare molto rapidamente e più di altri pesci, incontro ad una vera e propria “invasione” da parte di germi che poi si trasmettono all’uomo. Per questo può capitare che dopo aver mangiato tonno o sgombro mal conservato si vada incontro a forti dolori di stomaco e alla comparsa di macchie sulla pelle, legate, come detto, alla liberazione di istamina. La cura prevede l’assunzione di molti liquidi ed eventualmente di farmaci ad azione antiallergica e antistaminica, per contrastare la liberazione di istamina.
Come capire se si è allergici al pesce: i sintomi a cui fare attenzione
Di vera e propria allergia al pesce si può parlare quando emergono sintomi chiari e inconfutabili di una reazione allergica che si presenta in persone predisposte che, di solito, sanno di avere il problema. Può inoltre accadere, che mangiando del pesce fresco, qualora non si sappia di essere allergici, si abbia una liberazione di istamina massiccia e che questo fenomeno possa condurre, ad una immediata reazione allergica come il gonfiore delle labbra e portare, nei casi peggiori, a uno shock anafilattico. In questi casi ovviamente occorrono soccorsi rapidi.
Ma senza pensare ai casi più gravi, come capire se si è allergici al pesce? Un forte prurito alla bocca e al palato, magari accompagnato da mal di pancia sono quasi sempre questi i primissimi sintomi, ad insorgenza abbastanza veloce, che hanno gli allergici al pesce, come ad esempio, quello crudo di sushi e al sashimi.
Allergici … ma non al pesce: il problema delle allergie crociate
Mangiare pesce crudo, e in particolare crostacei come i gamberi o i molluschi, può diventare un problema per la salute di chi vuole degustare queste delizie, soprattutto per quanti sono allergici agli acari della polvere, più o meno una persona su dieci. E magari nemmeno sospettano che, pur se in un ristorante perfettamente pulito, si possono trovare a fare i conti con piccoli fastidi. Il problema sta nelle cosiddette “reattività crociate”. Esiste una particolare proteina tipica dell’acaro che si ritrova anche nei crostacei, nei molluschi e anche nell’anisakis, il parassita che si può trovare all’interno di acciughe ed altri pesci. Per questo si può verificare una reazione crociata che crea particolare ansia: il rischio è maggiore se gamberi e simili vengono consumati crudi, perché la cottura riduce, ma non del tutto, la presenza della proteina allergizzante.
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