Allergia alla polvere, come contrastare gli acari
Starnuti a ripetizione. Naso chiuso. Occhi gonfi e arrossati. Per molte persone il risveglio, e non solo, si traduce in un insieme di disturbi che disegnano i quadri tipici della rinite e della congiuntivite. E, strano a dirsi, la colpa non è sempre di virus. In molti casi, per chi è allergico, i problemi iniziano sotto le lenzuola, dal contatto con i cuscini, per la permanenza in ambienti polverosi. Il nemico, in questo caso, ha un nome: si chiama acaro. Purtroppo, questo animale, quando vive in casa, diventa il responsabile di sintomi legati all’allergia respiratoria.
Nelle forme più serie, quando si manifestano, oltre a raffreddore, congiuntivite e colpi di tosse secca, anche sintomi respiratori di una certa entità, come la mancanza d’aria, la parola deve obbligatoriamente passare al medico. Altrimenti, in caso di rinite allergica da polvere si può ricorrere, su consiglio del medico, ai farmaci di automedicazione ad azione antistaminica. Ma ciò che conta di più è sapere, per prendere le opportune contromisure come comportarsi. Ecco qualche consiglio.
Come capire se si è allergici alla polvere: i sintomi
Per chi è allergico alla polvere di casa, la presenza di antigeni degli acari (cioè, di sostanze in grado di stimolare una risposta immunitaria legata proprio a questi animaletti) può dare luogo a diverse manifestazioni cliniche. Il naso può andare incontro a rinite allergica che si manifesta con numerosi starnuti, anche venti o più, accompagnati da una forte produzione di muco liquido, trasparente, quasi acquoso. Sono associati alla rinite anche un forte prurito nasale, associato all’ostruzione delle narici, e la congiuntivite. La congiuntivite allergica causa, di solito, arrossamento oculare e un prurito che obbliga a sfregarsi continuamente gli occhi, aumentando l’arrossamento delle congiuntive. Può esserci anche lacrimazione continua, cui si associa fotofobia (fastidio a vedere in ambienti molto luminosi), sintomi che tendono a peggiorare in caso di prolungata esposizione agli schermi di dispositivi elettronici.
Nelle forme più serie si possono avere vere e proprie difficoltà respiratorie che si manifestano con crisi di asma bronchiale. L’incipit di queste crisi è dato da una tosse stizzosa causata da tracheite spastica, con difficoltà dell’aria a passare nei polmoni. Nelle forme gravi, possono comparire difficoltà respiratorie con fame d’aria.
Acaro della polvere, cos’è e dove prolifera
Gli acari della polvere, scientificamente detti dermatofagoidi, sono di piccole dimensioni, circa 200-300 micron, cioè all’incirca 1/4 di millimetro, per cui non possono essere visti ad occhio nudo, ma soltanto con una lente di ingrandimento o, meglio, al microscopio. Il maschio è leggermente più piccolo della femmina. L’acaro della polvere è privo di una vera testa; la parte anteriore del corpo o gnatosoma funge da apparato buccale, oltre ad avere funzioni di presa e sensoriali. Gli occhi sono assenti. Tuttavia, gli acari della polvere sono estremamente fotofobici e diventano molto animati nella ricerca di recessi bui quando sono esposti alla luce. L’intero ciclo di vita di un acaro, da uovo ad adulto, si compie in 2-3 settimane. Gli adulti hanno una vita media di 2-4 mesi (circa 80 giorni per i maschi e 160 giorni per le femmine di dermatofagoidi); durante questo periodo di vita hanno uno o due accoppiamenti, dopo i quali la femmina depone complessivamente 20-50 uova. L’acaro della polvere può tollerare un’ampia variazione di temperatura da circa 0 gradi centigradi sino a circa 30 gradi, con l’optimum attorno ai 20-25 gradi.
È possibile reperire gli acari della polvere in tantissimi luoghi come negli abiti (da 100 a 1.000) e addirittura a livello del cuoio capelluto (fino ad 800). Essi però trovano il proprio habitat ideale nei materassi, nei divani, nei tappeti, nelle tende, nei cuscini, ambienti dalla struttura fibrosa e cellulare che permette agli acari di accumulare acqua e ridurne le perdite e, più in generale, nella polvere delle nostre abitazioni, in particolare in quelle zone più frequentate dove più facilmente si verifica un arricchimento della polvere domestica con derivati epidermici ed alimentari di cui gli acari si nutrono. La dieta degli acari consiste infatti di: scaglie di pelle umana, miceti che crescono sulla nostra pelle, muffe, corpi e frammenti di insetti, batteri, polvere domestica e granuli di polline.
Lo sviluppo numerico dei dermatofagoidi nelle polveri domestiche risente notevolmente dei fattori igienico-ambientali e climatici, per cui varia in maniera considerevole la loro concentrazione nella polvere nelle diverse abitazioni e anche nei singoli ambienti di una stessa abitazione (in linea di massima, comunque, si ritrovano maggiormente nelle camere da letto). Le concentrazioni di acari possono, quindi, variare da 10 a 1000 e più per ciascun grammo di polvere. Pensate che un materasso può arrivare a contenere da 100.000 a 10 milioni di acari e in un grammo di polvere possono esserci fino a 2.000 acari. Addirittura, il 10% del peso di un cuscino di due anni può essere costituito da acari morti e dalle loro feci. E proprio le feci che da essi vengono prodotte sono uno degli elementi che stimolano maggiormente la produzione di allergeni e, quindi, la reazione allergica.
Prodotti e rimedi per eliminare gli acari della polvere
Pensare di eliminare gli acari completamente, specie in presenza di condizioni di umidità e temperatura ottimali per la loro riproduzione, può diventare un’utopia. Questo non significa ovviamente che non si possa puntare a trovare soluzioni in grado di limitarne l’impatto. Per questo è fondamentale seguire alcune semplici regole di prevenzione, al fine di limitare i rischi di “incontri” ravvicinati.
- Materassi e cuscini devono essere avvolti ermeticamente con opportuni tessuti anti-acari che impediscano il passaggio dell’allergene ma che consentano contemporaneamente una buona traspirazione.
- Occorre lavare copricuscini e coprimaterassi ad una temperatura di 60°C (a temperature più basse gli acari non muoiono). Questa operazione va fatta ogni settimana.
- È consigliabile evitare l’uso di tappeti o moquette; se proprio non se ne può fare a meno, meglio preferire quelli a pelo raso ed evitare tappezzerie e tendaggi pesanti.
- È utile scegliere con attenzione l’aspirapolvere, preferendo quelli dotati di adeguati filtri che impediscono la diffusione nell’aria degli allergeni.
- Fondamentale è mantenere un basso tasso di umidità ambientale e, idealmente, una temperatura non superiore ai 18°C, senza dimenticare di ventilare con frequenza i locali.
- Prestate attenzione alle pulizie, utilizzando un panno umido che non disperda gli allergeni nell’ambiente: utile è non tenere soprammobili, in particolare vanno evitati i pelouche.
Come prevenire e affrontare i sintomi dell’allergia da acari
La prevenzione dell’allergia da acari passa attraverso semplici regole come quelle sopradescritte. Va detto che la diagnosi va sempre fatta dal medico e che, in caso di sintomi che si mantengono nel tempo, anche la terapia va impostata dal curante. Nelle forme più gravi di allergia da acari è, quindi, sempre necessario il coinvolgimento dello specialista, che può prescrivere terapie farmacologiche mirate oltre che, quando possibile, proporre un trattamento desensibilizzante attraverso l’immunoterapia specifica con allergeni. Ma è utile riconoscere l’importanza terapeutica dei farmaci di automedicazione ad azione antistaminica e anti congestionante che, se usati in modo responsabile, possono aiutare a contrastare efficacemente, in acuto e per periodi limitati, i sintomi dell’allergia agli acari della polvere.
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