Chi s’ammala d’autunno stenta fino a maggio
Se vi dovesse capitare di sentirvi poco bene a causa di qualche linea di febbre, un forte raffreddore o altri sintomi respiratori, tipici di questo periodo, non fate gli eroi. Non ignorate i segnali di sofferenza che il corpo invia, facendo finta di essere invincibili e di non essere “toccati” dai virus di stagione, che circolano insieme al Sars-CoV-2 che provoca il Covid-19.
Se non si offre al corpo il tempo necessario per riprendersi dallo sforzo necessario per reagire all’infezione virale, ad esempio dovuta all’influenza o ad altri virus parainfluenzali, c’è il rischio poi di trascinarsi le sequele con relativa stanchezza e malessere per settimane. Insomma: anche quando i sintomi si sono attenutati, non bisogna avere fretta, di riprendere a tutta velocità i consueti ritmi dopo un’infezione o comunque dopo un malanno. Anche perché il clima non è proprio ottimale per riprendersi con umidità, freddo, sbalzi termici che possono mettere a disagio i sistemi di regolazione dell’organismo e renderci più vulnerabili rispetto al rischio di sovra infezioni e ricadute tenendo a mente che ogni infezione virale mette alla prova la capacità di risposta del sistema immunitario.
Lo sapevano bene i nostri vecchi che ci hanno messo in guardia con il proverbio del giorno: “chi s’ammala d’autunno stenta fino a maggio”. Non accelerate quindi i tempi di ripresa e non pretendete di tornare alla piena attività appena la febbre si smorza, il mal di testa sembra lasciare tranquillità o il naso si libera consentendo di respirare normalmente. La convalescenza e quindi qualche giorno di riposo in più per consentire all’organismo una ripresa ottimale sono importanti per evitare nuovi malanni e strascichi.
Per una ripresa graduale meglio non affaticare l’organismo con l’attività fisica. Se, infatti, fare sport su base regolare è fondamentale per la salute e per supportare il buon funzionamento del sistema immunitario, va anche ricordato che l’attività fisica, riduce nell’immediato, la risposta immunitaria e ci espone a sbalzi di temperatura che possono facilitare la comparsa di sovra infezioni affaticando eccessivamente l’organismo subito dopo una infezione.
Sul fronte alimentare, quando si ha l’influenza o subito dopo spesso si è inappetenti: nessuno problema quindi se si mangia meno ma resta importante fare pasti regolari e leggeri, privilegiando magari il classico “brodino” di pollo che può avere un’azione positiva sulle difese immunitarie. Attenzione invece a bere a sufficienza, sfruttando anche la vitamina C presente in spremute di agrumi, per ricuperare liquidi e sali minerali persi eventualmente in caso di febbre.
Per il resto, fate attenzione alle infreddature così come ai climi troppo caldi e “sfruttate” il malessere per farvi coccolare, anche dopo che la fase acuta dell’infezione si è risolta. Le coccole fanno bene poiché aumentano le endorfine (sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante) che riducono la sintomatologia e permettono il rilascio di citochine pro-infiammatorie, che favoriscono la risposta immunitaria.
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