Funghi della pelle: cosa sono come riconoscerli e come curarli
La stagione è quella a rischio: è arrivato il caldo e l’umidità la fa da padrona. Inoltre, molti vogliono rimettersi in forma, aumentando, grazie alla bella stagione, l’attività fisica. E si suda. Così si creano sulla pelle le condizioni ideali per lo sviluppo dei miceti, cioè i funghi della pelle. Le particolari condizioni ambientali, specie se abbinate al sudore che inevitabilmente si produce a profusione quando si consuma energia correndo o pedalando, possono creare i presupposti per lo sviluppo di sgradite infezioni fungine o micosi. Lo stesso accade anche però se la doccia è fatta troppo rapidamente, senza asciugare con cura anche le parti più nascoste della pelle.
In caso di micosi, i rimedi possibili sono molti. La cura che impiega medicinali ad azione antifungina o antimicotici è fondamentale per eliminare il problema ma c’è però un aspetto da non dimenticare: evitate di considerare finita l’infezione quando prurito, arrossamenti e desquamazione sembrano terminare. Occorre infatti proseguire la cura per tutto il periodo indicato, per ridurre il rischio che i problemi si ripresentino.
Umidità: la causa principale dello sviluppo dei funghi della pelle
I funghi (o miceti), tendono a svilupparsi e proliferare quando l’epidermide rimane umida, e la pelle tende a macerare. Il rischio è massimo per chi fa sport, proprio perché la pelle accaldata, il sudore e l’umidità del corpo dopo una nuotata o una doccia veloce possono aprire la porta ai funghi, specie nelle zone che tendiamo ad asciugare con minore cura, come l’inguine, i piedi (a rischio sono in particolare gli spazi interdigitali, difficili da detergere e asciugare con cura) o il cuoio capelluto. I dermatofiti (così sono battezzati in termine scientifico i funghi che si sviluppano sulla cute), a meno che non interessino persone con il sistema immunitario molto indebolito, in genere non rappresentano un pericolo grave per la salute. Ma vanno affrontati e risolti anche perché creano fastidi, come il prurito difficili da ignorare.
Come riconoscere i funghi della pelle: i sintomi
Quando i miceti della pelle creano la loro infezione, lo strato più superficiale del nostro mantello cutaneo reagisce. E lo fa con questi tre principali sintomi.
- Alterazione del colore della pelle. Prima di tutto, quindi, bisogna capire se la pelle modifica il suo colore con la comparsa di arrossamenti che vanno, generalmente, a localizzarsi nelle pieghe cutanee. È il caso, ad esempio, della zona dell’inguine o degli spazi tra le dita. In genere, l’inizio di un’infezione da miceti comincia proprio con questi fastidi.
- Desquamazioni. Al colore della pelle variato si associa un’inusuale “umidità” della zona interessata dal processo, come se la pelle stesse macerando, unita ad una desquamazione, che inizia nei giorni successivi. Si tratta di tessuto epidermico distrutto dall’infezione che quindi si solleva e viene eliminato in sottili, quasi impercettibili squame.
- Prurito. A questi fastidi si accompagna, quasi sempre, il sintomo tipico dell’infezione fungina: il prurito. E proprio il prurito è il disturbo che mette di solito sul chi vive.
Queste sono alcune delle indicazioni da tenere presenti, specie se si parla di funghi inguinali e interdigitali.
Le micosi cutanee, infatti non sono tutte uguali, ma possono essere causate da diversi ceppi di miceti, prima tra tutte la candida albicans o le tinea pedis responsabile, tra le altre forme, del cosiddetto “piede d’atleta”. Proprio questi ceppi fungini, infatti, sono i più comuni “invasori” del mantello che ricopre il nostro corpo.
I rimedi naturali per i funghi della pelle
Sul fronte della prevenzione e dell’attenzione per la pelle, con i prodotti per l’igiene che entrano in contatto con essa, sicuramente utilizzare composti che non vadano a modificare il naturale ph cutaneo è importante. E, a questo scopo, possono essere d’aiuto alcuni rimedi naturali, dall’aceto di mele fino agli oli essenziali come quello di Tea Tree.
Un ruolo, sempre in chiave preventiva, può essere giocato anche dal bicarbonato di sodio unito a limone e sale, sempre allo scopo di consentire un corretto mantenimento dei valori di acidità cutanea. Infine, per chi punta su possibili controlli dell’infiammazione cutanea che può far seguito alla micosi, si possono avere risultati con una miscela di miele e yogurt naturale da applicare direttamente nelle zone colpite.
Sia chiaro: si tratta di composti che aiutano la pelle a rigenerarsi, ma non vanno considerati alla stregua di farmaci, cioè non hanno alcun tipo di effetto terapeutico. Lo stesso vale per l’impiego del succo di limone, spesso chiamato in causa anche per affrontare le recidive di infezione da Herpes labialis. Non ha alcun effetto sui miceti, anche se può dare la sensazione di “disinfettare la pelle”.
Cura dei funghi della pelle: farmaci antimicotici e prevenzione
I farmaci antimicotici, sia per uso locale che sistemico (questi vanno prescritti dal medico) vanno assunti secondo le indicazioni del foglietto illustrativo, e seguendo i consigli di utilizzo del farmacista e del medico. Il loro impiego deve legarsi all’attenzione alle regole anticontagio se si è affetti da una infezione fungina o di corretta igiene e prevenzione se si vuole limitare il rischio di contrarne una: non ci si deve scambiare accappatoi e asciugamani con altre persone, così come non si deve camminare a piedi nudi in ambienti comuni, soprattutto di piscine e palestre. Anche in uno spazio così limitato, infatti, la pelle dei piedi può fare qualche sgradito incontro con un ospite invisibile. I miceti, come la tinea pedis, riescono infatti a sopravvivere anche per molti giorni in ambienti umidi. Di conseguenza, se non si indossano ciabatte protettive, si rischia di contrarre il piede d’atleta anche quando il micete è solo arriva d’un frequentatore che ha lasciato da tempo lo spogliatoio.
Non meno importante è poi la scelta del sapone e dello shampoo. La pelle deve infatti la sua capacità difensiva nei confronti di funghi e batteri all’invisibile strato di grasso che la ricopre. E quindi bisogna evitare i detergenti eccessivamente aggressivi, che modificano l’acidità della pelle e ne distruggono lo strato lipidico. Invece ogni lavaggio deve idratare la dell’epidermide, oltre che renderla elastica e levigarla. In caso contrario, infatti, si aprono impercettibili “crepe” nelle difese cutanee, creando l’ambiente ideale per la proliferazione di infezioni fungine.
Come usare correttamente i farmaci antimicotici
C’è una regola che deve accompagnare chi si trova a fare i conti con le infezioni fungine: a volte ritornano. Quindi anche se apparentemente debellate, tendono a ripresentarsi dopo qualche mese. Ma la colpa di queste “riaccensioni” dei fastidiosi disturbi che le accompagnano spesso deriva dalla scarsa perseveranza nelle cure attraverso l’utilizzo di farmaci, molti disponibili senza obbligo di ricetta, ad azione antimicotica. Uno degli errori più comuni di chi combatte la lotta contro questi invisibili nemici della pelle, infatti, è quello di smettere il trattamento non appena i fastidi scompaiono. Ci sono diverse ricerche condotte su chi è soggetto a infezioni fungine, e quindi si ritiene quasi “predestinato” a soffrirne ciclicamente, che dimostrano proprio come la mancanza di costanza sia il motivo primo delle recidive. Infatti, anche se prurito e arrossamenti scompaiono, non si può essere certi di aver definitivamente debellato i funghi. Al contrario. È provato che se il trattamento non si protrae per il tempo necessario, si ottiene una remissione dei sintomi, ma non si arriva ad eliminare anche le spore dei funghi, cioè i progenitori da cui nasceranno nuovi nemici dell’epidermide, capaci di ricostituire l’esercito che si credeva sconfitto. Prima regola da non dimenticare quindi, è quella di seguire la terapia per tutto il periodo necessario.
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