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Gastroenterite virale: come affrontare l’influenza intestinale

Gastroenterite virale: come affrontare i virus intestinali
Tempo di lettura: 3 minuti

Sembra una sorta di “maledizione” fuori stagione: non passa estate che il “mal di pancia”, accompagnato spesso da diarrea e a volte da nausea e vomito, non compaia nei bambini, per diffondersi rapidamente tra gli amichetti e a volte anche tra gli adulti.

L’aumento della temperatura tipico della stagione estiva facilita, infatti, la crescita, lo sviluppo e la diffusione di virus in grado di causare una gastroenterite, appunto di natura virale, destinata a colpire stomaco e intestino. Per affrontarli, i farmaci sintomatici di automedicazione sono il rimedio ottimale, assieme al riposo, evitando sforzi fisici e rompendo i ritmi delle vacanze che i bambini tanto attendono. 

I virus e i sintomi della gastroenterite virale

In genere, i ceppi virali maggiormente coinvolti nella comparsa di gastroenterite virale, chiamata anche influenza intestinale, sono rotavirus, adenovirus, virus coxsackie, virus Echo. Si tratta di invisibili “nemici”, capaci di provocare sintomi diversi. I virus sono responsabili tanto di un forte mal di pancia e della diarrea, quanto della febbre e, in alcuni casi, dei segnali di “influenza” che interessa anche le vie respiratorie, come tosse e mal di gola. Questo tipo di “doppia azione” anche su gola e sistema respiratorio non è però tipica di tutti i virus enterici, perché si verifica più comunemente con infezioni da virus coxsackie ed Echo.

In comune, tutti questi ceppi virali, hanno però altri elementi. Per le gastroenteriti virali il tempo di incubazione è relativamente breve. I sintomi prendono, infatti, il via entro cinque – sette giorni dal momento del primo contagio. E soprattutto, vista l’estrema diffusibilità di questi agenti patogeni, molti dei quali passano da un individuo all’altro attraverso il semplice contatto interumano, il virus tende a diffondersi a grande velocità tra tutti coloro che sono in rapporto con chi sta sviluppando l’infezione. In genere, tutto passa entro pochi giorni. I farmaci di automedicazione contro la diarrea e il vomito, da scegliere in base al tipo di disturbo predominante, seguendo i consigli del medico e del pediatra in caso di dubbi, sono comunque utili per alleviare i sintomi. 

Rimedi, alimentazione e consigli contro l’influenza intestinale

I rimedi della nonna per la gastroenterite virale sono sempre validi. L’importante è, innanzitutto, evitare la disidratazione; quindi, non fare l’errore di evitare di assumere liquidi una volta passata qualche ora dall’inizio dei fastidi. 

In generale, sul fronte dell’alimentazione, sempre considerando che vomito e diarrea spesso si accompagnano a nausea e inappetenza, può essere sufficiente qualche giorno di dieta leggera per non appesantire lo stomaco con riso, patate bollite e limone in caso di diarrea. Soprattutto se la gastroenterite virale interessa i più piccoli, meglio non forzarli a mangiare e mai preoccuparsi troppo se il bimbo non ha fame per 1-2 giorni e se diventa necessario saltare un pasto. Fondamentale è invece bere, assicurando un sufficiente apporto di liquidi, per evitare i problemi di disidratazione. Succhi di frutta, spremute e tè vanno benissimo per far fronte ai virus di questo tipo.

In caso di febbre, infine, un comune antipiretico spesso basta per ridurre la reazione di risposta del corpo all’invasione virale.

Attenzione alle gastroenteriti “alimentari”

Ovviamente, nel mondo dell’invisibile che ci circonda, non ci sono solo i virus che possono aggredire le mucose dell’apparato digerente, provocando mal di pancia, dissenteria e nausea. A volte i problemi possono infatti nascere da batteri e, in questo caso, la gastroenterite può derivare anche da una errata conservazione degli alimenti, rischio che tende ad aumentare con il progressivo aumento della temperatura. La più classica di queste forme è legata ai batteri del genere Salmonella. L’infezione si presenta con nausea, vomito, dolori addominali, febbre e cefalea. La terapia, oltre alla somministrazione di liquidi e sali minerali perduti in caso di diarrea molto intensa, si basa su antibiotici specifici. I rischi sono legati soprattutto al consumo di creme a base di uova. Soprattutto nei mesi più caldi può presentarsi l’infezione da Stafilococco aureo. Provoca nausea, dolori di pancia, diarrea e debolezza. I sintomi compaiono da pochi minuti a sette ore dall’inizio dell’infezione legata alle tossine che produce lo Stafilococco aureo, una volta entrato nel tubo digerente.

Gli alimenti a rischio, oltre alle carni poco cotte e consumate fredde, sono i prodotti a base di carne, latte e latticini non pastorizzati, o quelli realizzati con uova crude come maionese, creme e gelati. Il trattamento si basa su farmaci mirati.