Il collo “torto” o torcicollo è un disturbo di salute molto … democratico: colpisce tutti, uomini e donne, grandi e piccini. Si tratta di un fastidio caratterizzato dalla difficoltà di ruotare il capo e da un dolore che, partendo dalla base del cranio, si diffonde a tutto il collo, accentuandosi quando spostiamo la testa. Generalmente la sua insorgenza è legata alle tante (non sempre buone) abitudini della vita di ogni giorno. Proviamo a esplorare assieme i possibili volti di questo malessere.
Cos’è il torcicollo e quando si manifesta
Il torcicollo è una contrattura muscolare del collo che provoca dolore e rigidità, rendendo difficile compiere anche i movimenti più semplici. L’intensità del dolore e l’infiammazione possono variare da persona a persona, ma il sintomo principale rimane sempre la difficoltà a muovere il collo liberamente. In molti casi il disturbo dura pochi giorni, ma può persistere più a lungo se le cause non vengono affrontate.
Il torcicollo non si limita solo al dolore muscolare: in alcuni casi può influire sul benessere generale, favorendo ansia, insonnia, mal di testa o persino fastidi digestivi legati alla postura forzata.
Le cause del torcicollo possono essere molteplici:
- postura scorretta dovuta all’uso prolungato di smartphone o tablet;
- posizioni scomode durante il sonno che non permettono il rilassamento muscolare;
- colpi di freddo che contraggono i muscoli cervicali;
- stress e ansia, che inducono tensione e contrazioni involontarie;
- traumi, cadute o lesioni alla colonna vertebrale o ai muscoli del collo.
In genere i sintomi del torcicollo possono essere alleviati con rimedi semplici come farmaci antinfiammatori da banco, applicazioni di calore o riposo. Tuttavia, se il dolore persiste, peggiora o segue a un trauma, è fondamentale rivolgersi al medico per indagini approfondite ed escludere patologie più complesse.
Il torcicollo ha quindi tanti volti e tante cause sottostanti. Saperle riconoscere ci permette anche poi quando possibile, di prevenire il disturbo grazie a sane abitudini. Ma quanti torcicollo esistono?
Torcicollo muscolare
Il torcicollo muscolare, o – con temine scientificamente più accurato – torcicollo miogeno, è una delle forme più comuni del disturbo caratterizzato quindi dalla contrattura della muscolatura del collo. Questo si traduce in impossibilità di voltare regolarmente il capo da una parte all’altra, pena un forte dolore che pervade la zona delle vertebre cervicali e si diffonde lateralmente sul collo.
Tecnicamente il quadro si può manifestare con sintomi e segni che vanno dal dolore cervicale fino ad una vera rigidità del cranio, che porta ad avere difficoltà a ruotare il capo lateralmente, a estenderlo verso l’indietro, a piegarlo in avanti portando il mento al torace.
A volte il fastidio assume apparentemente le caratteristiche della cefalea retronucale, con dolore alla parte posteriore del cranio, ma si differenzia dalla cefalea perché il dolore si modifica con le posizioni. Ci sono anche situazioni, con contratture muscolari e infiammazioni reattiva molto pronunciate, che possono vedere il dolore diffondersi lungo le spalle e arrivare alle braccia.
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Torcicollo posturale
Le posture scorrette e le posizioni non ergonomiche mantenute per tante ore ogni giorno non fanno bene ai muscoli del collo. Di conseguenza, specie se si è sedentari e i muscoli di collo e schiena sono costretti a posture non corrette, aumentano i rischi di vedere comparire il “torcicollo posturale”.
Per capire quanto e come le tensioni muscolari possono essere agevolate da posture improprie mantenute nel tempo, basti pensare alla definizione di iGobba. L’ha coniata uno studioso, Steve August, per indicare quella posizione innaturale che viene assunta ogni volta che controlliamo lo smartphone o l’iPad. Molti adolescenti iniziano a manifestare la “gobba” – che è una accentuazione della fisiologica cifosi dorsale a livello del tratto toracico della colonna – proprio per il prolungato utilizzo giornaliero del telefonino.
La testa di un adulto pesa, in media, tra i 4,5 e i 5 chili, ma quando la incliniamo in avanti di 60 gradi, come succede leggendo sul cellulare, il collo deve sopportare un peso pari a 27 chilogrammi. Insieme alla cervicalgia si può soffrire di mal di schiena causato dall’infiammazione di alcuni muscoli, con conseguente comparsa di rigidità del collo o della spalla e di mal di testa.
Anche se all’inizio può apparire scomodo, il consiglio migliore è mantenere spalle e testa all’indietro quando si guarda il telefono, avvicinandolo alla faccia e sollevando di più le braccia (gli ipermetropi saranno avvantaggiati). Un altro suggerimento è fare stretching, cercando di allungare muscoli del collo e del trapezio. Se fatti con accuratezza, questi movimenti permettono di mantenere l’elasticità della muscolatura e di conseguenza migliorare la postura.
Parlando di torcicollo posturale, poi, non bisogna dimenticare che anche dormire in posizione scomoda o con cuscini non anatomici non aiuta i muscoli del collo, specie se si tiene la testa reclinata su un lato. Quindi anche la posizione durante il sonno va salvaguardata.
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Torcicollo traumatico
I traumi, anche di tipo termico, possono facilitare l’insorgenza di contratture e spasmi che possono interessare anche i muscoli che corrono lungo il collo. Così si spiegano le conseguenze muscolari a carico del collo legate a un brusco calo delle temperature, quello che volgarmente si chiama “colpo d’aria” e che si previene facilmente riparando il collo quando la temperatura si abbassa repentinamente.
Fatta questa necessaria precisazione, se si fanno movimenti improvvisi e non coordinati del collo (come di altre parti del corpo) si possono creare le condizioni per uno stiramento del muscolo, che quindi diventa dolente. Ancor più facilmente può accadere che un trauma diretto o indiretto come il colpo di frusta, possa indurre lesioni dei muscoli e dei legamenti del collo, con conseguente comparsa del dolore. In questo senso anche condizioni di pertinenza specialistica come un’ernia del disco intervertebrale a livello delle vertebre cervicali potrebbe manifestarsi con un dolore che ricorda quello del torcicollo. In questi casi, come in presenza di alterazioni dello sviluppo della spina dorsale, la parola deve immediatamente passare al medico.
Torcicollo congenito
Questo quadro è legato a vere e proprie malformazioni alla nascita. Sostanzialmente la situazione va affrontata dagli specialisti e si manifesta con inclinazione del capo verso un lato e difficoltà a ruotare il cranio. Questa condizione appare legata a una sorta di “accorciamento” del fascio che compone un muscolo del collo, con conseguente spostamento del capo verso un lato. In genere la situazione si verifica fin dalla nascita e potrebbe essere legata a posizione fetali non ottimali. In termini generali, l’approccio di cura va studiato caso per caso dagli specialisti. È importante non sottovalutare il quadro, anche perché affrontare la situazione nei primi mesi di vita consente di intervenire al meglio.
Prevenzione del torcicollo: cosa fare
La prevenzione del torcicollo passa da buone abitudini quotidiane che aiutano a proteggere i muscoli del collo e a ridurre il rischio di rigidità. Se nelle forme più comuni – come il torcicollo muscolare o posturale – il trattamento con farmaci antinfiammatori o miorilassanti può risolvere rapidamente il disturbo, è con la prevenzione che si ottengono i benefici più duraturi.
Ecco alcune regole utili per prevenire il torcicollo:
- Correggere la postura: evitare di tenere il capo chino per ore davanti a smartphone, tablet o computer.
- Fare esercizi per il collo: movimenti dolci e regolari aiutano a mantenere la mobilità articolare, contrastando la rigidità muscolare. Discipline come lo yoga sono ottime per favorire l’allungamento della colonna.
- Curare l’igiene del sonno: scegliere una posizione di riposo adeguata (supina o laterale, evitando di dormire a pancia in giù) e utilizzare un cuscino ergonomico che sostenga correttamente la cervicale.
- Evitare sbalzi di temperatura: proteggere il collo da correnti d’aria e bruschi cambi di clima, che possono provocare contratture.
- Limitare sforzi e movimenti bruschi: evitare carichi eccessivi o movimenti improvvisi che possono sollecitare i muscoli cervicali.
Adottare queste accortezze non solo aiuta a ridurre la frequenza degli episodi di torcicollo, ma contribuisce anche a mantenere il collo più elastico e in salute nel tempo.
FAQ – Domande e risposte rapide sul torcicollo
1. Quanto dura in genere il torcicollo?
Il torcicollo dura in media da pochi giorni a una settimana, a seconda della causa e dell’intensità della contrattura muscolare. Se i sintomi persistono oltre i 7-10 giorni, peggiorano o sono legati a un trauma, è importante rivolgersi al medico per escludere patologie più complesse.
2. Quali sono le principali cause del torcicollo?
Le cause del torcicollo possono essere diverse: postura scorretta, uso prolungato di smartphone e computer, posizioni sbagliate durante il sonno, colpi di freddo, stress e ansia, oppure traumi come il colpo di frusta. In alcuni casi, il torcicollo può essere congenito o legato a patologie della colonna cervicale.
3. Come prevenire il torcicollo?
La prevenzione del torcicollo passa da alcune buone abitudini: mantenere una postura corretta, evitare di tenere il capo chino troppo a lungo, praticare esercizi dolci di stretching o yoga per il collo, curare la posizione durante il sonno con un cuscino ergonomico e proteggere i muscoli da sbalzi di temperatura.
Per saperne di più: https://cstm.ch/il-torcicollo-sintomi-cause-e-rimedi/

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