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Poche, semplici regole per combattere l’ansia

Poche, semplici regole per combattere l’ansia
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Di questi tempi, trovarsi con un pizzico di ansia e con il timore per il futuro non è certo difficile. Alle situazioni personali e alle caratteristiche di ognuno di noi si aggiungono, infatti, elementi esterni che possono contribuire a renderci maggiormente esposti alla tensione emotiva e allo stress. Basti pensare ai conflitti che si sono accesi nel mondo, alle incertezze economiche, alla congiuntura non propriamente positiva. Questo non significa però che ansia e stress debbano fare da padroni nella nostra vita. Se è vero che i quadri di ansia patologica vanno affrontati assieme al medico e agli specialisti, sicuramente quando il problema è occasionale, derivante ad esempio da un periodo particolarmente impegnativo, un aiuto può venire dai farmaci di automedicazione per lenire i sintomi derivanti dalla tensione emotiva come, ad esempio, la difficoltà passeggera a prendere sonno, un po’ di mal di testa, contratture muscolari o acidità di stomaco. Tuttavia, resta fondamentale puntare sulla prevenzione e sulle buone abitudini. Come comportarsi quindi per minimizzare ansia e stress? Ecco qualche semplice consiglio.

Idratarsi e alimentarsi correttamente

L’ansia e il conseguente stress si vedono, eccome. Tuttavia, grazie ad una sana alimentazione unita al necessario ricambio di acqua e sali minerali, possiamo davvero porre le basi per il benessere e per contrastare la tensione emotiva che a volte… si legge in faccia. Se una reazione emotiva intensa può aiutarci a ridare tono e vigore alla pelle, nel tempo ansia e stress si manifestano anche con le rughe che si fanno via via più visibili. Considerate, infatti, che i pensieri si possono considerare con vere e proprie “cariche elettriche” prodotte a partire da fenomeni biochimici che si verificano nel cervello. Quando questi impulsi elettrici arrivano sulla nostra pelle, possono causare una dilatazione o una chiusura dei vasi capillari. In caso di forte emozione diventiamo rossi perché le cariche elettriche, frutto dei nostri pensieri, raggiungono i vasi. Questi vengono colpiti e si dilatano favorendo l’arrivo di un maggior flusso di sangue che causa rossore, temperature corporee più alte, un incremento nella produzione di collagene ed elastina – in sintesi, un aspetto migliore, più “fresco” e giovane. In questo caso, quindi, l’emozione è positiva.

La situazione cambia radicalmente se la nostra condizione psicologica non è ottimale ed affrontiamo le giornate con preoccupazione o addirittura timore. In questi casi i vasi capillari si restringono, come se si volessero proteggere il corpo da un nemico.  Dato lo scarso flusso di sangue, la pelle diventa pallida, fredda, si producono meno collagene ed elastina e si accelera il processo di invecchiamento cellulare della pelle. Contromisure? Più spazio ai vegetali, limitazione del sale e soprattutto bere spesso. Complici le temperature che si faranno via via più elevate e la sudorazione, l’idratazione è fondamentale. 

Frequentare ambienti luminosi e silenziosi

In questo periodo, con il progressivo allungarsi delle giornate, siamo più portati a rimanere all’esterno per godere del tepore e del calore del sole di primavera. Si tratta sicuramente di un’ottima abitudine. Infatti, avere a disposizione luce a sufficienza è fondamentale per il benessere psicologico. Senza dimenticare i ritmi biologici dell’organismo, che deve comunque adattare i propri tempi al fluire delle ore e della luce. In questo modo, con una sana esposizione alla luce naturale, contribuiamo anche a regolare il nostro orologio interno, facilitando la lotta all’ansia che passa necessariamente per il giusto riposo notturno e la sfida all’insonnia

Oltre a chiedere aiuto ai farmaci a blanda azione sedativa (ad esempio a base di valeriana, melatonina o passiflora), utili nei momenti in cui c’è bisogno di riportare un pizzico di tranquillità e quando è necessario recuperare il regolare ritmo del sonno, sarebbe indicato pensare ad esporsi di più alla luce naturale. Quindi non rimaniamo chiusi in casa a rimuginare, ma usciamo per cogliere il bene del sole e i suoi effetti positivi sulla psiche. Assieme ad una sana alimentazione, sulla scorta della dieta mediterranea, l’esposizione alla luce favorisce la sintesi di vitamina D e agisce sulla psiche, migliorando l’umore. 

Passeggiare nella natura

Luce naturale e movimento. Pare essere questa l’associazione ideale per fronteggiare una leggera tensione emotiva. Anzi, passare del tempo nelle aree verdi potrebbe aiutarci a ridurre lo stato d’ansia. Lo segnala il prestigioso Journal of Epidemiology and Community Health che ha pubblicato una ricerca olandese estremamente chiara in questo senso. Lo studio, mettendo a confronto lo stato di salute di chi vive vicino a un’area verde rispetto a chi vive in aree urbane ha dimostrato che l’ansia risultava minore in chi si trovava a vivere vicino alle oasi naturali. In più, come se non bastasse, il “polmone” verde aiuta a tenere lontane anche le infiammazioni. Se potete, quindi, la ricetta è semplice: se vi sentite pervasi dall’ansia, frequentate, se possibile, i parchi cittadini o provate a spostarvi per una passeggiata in campagna o tra i boschi. Il vostro organismo vi ringrazierà.

Tecniche di rilassamento, yoga, pilates e simili

Se è vero che l’ansia si combatte con le giuste scelte a tavola e in termini di attività fisica, è evidente che anche la psiche deve avere la sua parte. E che mindfulness e meditazione possono aiutarci a controllare lo stress e la tensione, aiutandoci a combattere contemporaneamente i sintomi di malessere, come, ad esempio, acidità di stomaco, mal di testa, stanchezza, rigidità muscolare, che la tensione nervosa porta con sé. Bastano a volte anche semplici gesti che, se diventano abitudini, rappresentano armi importanti per imparare a gestire l’ansia.  A partire dal respiro: imparare a respirare profondamente offre al corpo l’ossigeno di cui ha bisogno e elimina quell’iperventilazione, derivante da atti respiratori frequenti, che caratterizza proprio i momenti di maggior tensione. Ci sono poi semplici esercizi che, passando attraverso la necessaria concentrazione e qualche secondo di “astrazione” dai problemi quotidiani che possono aiutarci in questo senso. Importante, ad esempio attraverso pratiche come lo yoga o il pilates, a seconda delle caratteristiche di ognuno, è anche distendere i muscoli e sciogliere le contratture, attraverso esercizi studiati su misura e la giusta modalità di esecuzione degli stessi. Sul fronte psicologico, infine, ricordiamo che il rapporto con gli altri ci aiuta. Quindi non isoliamoci ma stiamo assieme alle altre persone e soprattutto lasciamoci andare a piaceri come l’ascolto della musica o la visione di opere d’arte che possono aiutarci a ritrovare il benessere psicologico.

Prendersi cura del proprio sonno

Dormire poco e/o male significa rovinare la giornata successiva. E soprattutto si traduce in una maggior facilità a sentirsi ansiosi e irritabili. Per questo, soprattutto in questo periodo di “passaggio” e cambio di stagione che può comportare un incremento dei rischi di non riuscire a riposare bene, rimanere per il giusto tempo tra le braccia di Morfeo appare fondamentale per lenire l’ansia. Gli studi clinici dimostrano chiaramente che l’insonnia diminuisce l’attenzione, la concentrazione e la memoria, non consente ai neuroni di ricaricarsi, condiziona i rapporti umani e sociali e favorisce la comparsa di patologie concomitanti. Dormire poco e/o male (in particolare quando è presente la sindrome delle apnee ostruttive che frammenta il sonno limitando la corretta ossigenazione del sangue) incide pesantemente sulla salute dell’apparato cardiovascolare, aumentando il rischio di eventi come infarti e ictus, soprattutto negli anziani. Inoltre, la carenza di sonno altera il buon funzionamento del sistema immunitario esponendo al pericolo di infezioni, e modifica l’ottimale funzionamento del metabolismo, favorendo l’insorgenza di obesità e diabete. Insomma: il vecchio proverbio “aprile dolce dormire” è quanto mai attuale.