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Ciao, sono bollino!

Ottobre e marzo sono fratelli

Ottobre e marzo sono fratelli

Lo dicevano i nostri nonni. I due mesi si assomigliano. Uno ci conduce verso l’inverno, l’altro apre le porte all’estate, ma si tratta comunque di settimane turbolente sul fronte del clima. A marzo si comincia a uscire e la natura rinasce, in ottobre, viceversa, ci si prepara per l’inverno. Ma c’è un altro elemento che riunifica due periodi così lontani tra loro nell’anno.

In entrambe le situazioni, chi soffre di dolori di stomaco, digestione lenta, acidità e bruciore di stomaco, sensazione di gonfiore e dolore addominale tende a veder ricomparire i fastidi. Quasi per una sorta di inspiegabile maledizione, infatti, in autunno come in primavera si riaccendono i malanni di stomaco e duodeno. Insomma, per chi è a rischio, è arrivata la stagione del mal di stomaco e dell’ulcera. Mentre la gastrite è una sorta di infiammazione della parete dello stomaco, e può essere legata tanto a debolezze della mucosa quanto a difficoltà nello svuotamento del viscere, l’ulcera è una vera e propria “ferita” della mucosa. La lesione può essere più o meno profonda, e si localizza più frequentemente nella prima parte del duodeno, mentre più rara è la vera e propria ulcera dello stomaco.

Detto che per i problemi più seri occorre sempre la cura del medico, in caso di sintomi occasionali i farmaci di automedicazione mirati sul sintomo specifico possono aiutare a lenire i fastidi. E soprattutto possono essere d’aiuto le sane abitudini. I primi moniti da ricordare sono legati allo stress, che va combattuto, e al fumo che va eliminato.

Capitolo alimentazione: fate attenzione agli alimenti che possono stimolare la produzione di acido: non esagerate con i caffè, le bevande a base di cola, il brodo, gli estratti di carne, il cioccolato e la frutta secca. Meglio evitare anche i cibi “irritanti”, come pepe, chiodi di garofano e senape. Per non appesantire lo stomaco affaticato, poi, conviene ridurre i piatti tropo elaborati, fatti di sughi e fritti. E soprattutto occorre “disperdere” gli alimenti non solo nei tre pasti canonici, specie se si è buone forchette. Bisogna invece lasciare spazio anche a due spuntini per mantenere sempre “attivo” lo stomaco (gli alimenti presenti possono “tamponare” l’acido prodotto, che invece viene prodotto in abbondanza quando passa troppo tempo tra un pasto e l’altro), e dilazionare meglio nel tempo la fatica di questo organo. Infine, cercate di mettere da parte gli alcolici.