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Cadute e infortuni sugli sci: come prevenire e curare

Cadute e infortuni sugli sci: come prevenire e curare

La stagione è quella giusta. Se vi siete preparati a dovere, con qualche semplice esercizio di ginnastica presciistica, dovreste essere pronti per le discese “ardite”, parafrasando Lucio Battisti. Ma non bisogna dimenticare che in montagna occorre soprattutto attenzione e non solo per ridurre il rischio di piccoli traumi. Cosa bisogna portare con sé? E cosa dobbiamo sempre avere in mente per ridurre i rischi che sci e snowboard diventino strumenti che possono mettere a repentaglio la salute di muscoli e articolazioni, piuttosto che aiutarci a divertirci e tenerci in forma?

Le cadute e gli infortuni più tipici sugli sci

Se calzare scarponi e armarsi di racchette può aiutare a sentirsi più in forma, non bisogna dimenticare che dietro l’angolo possono nascondersi insidie per la salute, soprattutto se non si seguono le norme preventive fondamentali quali: indossare il casco, seguire le piste tracciate evitando i fuoripista, prepararsi in modo adeguato così da evitare che il corpo non risponda a dovere alle sollecitazioni delle piste. 

Secondo un’indagine condotta qualche tempo fa, peraltro, in genere chi ha bisogno di prestazioni sanitarie in vacanza le chiede per piccoli infortuni e malanni passeggeri, mentre solo in poche circostanze si tratta di cose gravi che richiedono trasporti sanitari e cose simili. Tralasciando i classici malanni invernali, sempre secondo la ricerca, la maggior parte degli infortuni registrati, è proprio da imputarsi a cadute, soprattutto sulle piste da sci.

Per quanto riguarda gli infortuni sugli sci, in cima alla lista ci sono fratture (19 per cento) seguite da contusioni, distorsioni e traumi (14 per cento). E allora, prima di scendere in pista, è meglio prepararsi per limitare i rischi, magari legati alla lunga inattività di settimane passate alla scrivania con le articolazioni, i tendini ed i muscoli che, arrugginiti, rischiano di andare incontro a piccoli e grandi problemi alla fine delle pesanti giornate sulla neve. 

I piccoli traumi per ginocchio, spalla e mano

Lo sci alpino classico “carica” lo sforzo soprattutto su ginocchia, caviglie e relativi legamenti, “stressati” dalla necessità di spostare repentinamente il peso del corpo frontalmente, scendendo lungo una pista, ancor più se questa è particolarmente difficile come quelle nere, oppure quando è necessario evitare un ostacolo improvviso.

In particolare, i traumi al ginocchio sono spesso legati ai passaggi sugli sci in cui l’articolazione rimane ruotata per qualche tempo con il peso che si carica da un lato e poi dall’altro, mettendo a dura prova proprio i legamenti. Quali sono le conseguenze? Stiramento, con immediato fastidio. Distrazione, con gonfiore, dolore e magari leggero ematoma. O addirittura distorsione, con i legamenti che arrivano anche a lacerarsi completamente.

L’ideale, a detta degli esperti, è in chiave preventiva, cominciare ad allenarsi, sfruttando la palestra ma anche attraverso semplici esercizi di ginnastica presciistica da fare a casa.  Nello specifico, per prepararsi alla classica “sciata”, occorre prima di tutto rinforzare i legamenti delle ginocchia, per evitare distrazioni, cioè piccole lesioni dei fasci legamentosi, o peggio, distorsioni del ginocchio. È importante proteggere queste strutture scaldandole, con esercizi finalizzati a rafforzare del quadricipite femorale, il muscolo della coscia che “supporta” l’attività dei legamenti e che appaiono ancor più importanti quando questi ultimi sono deboli.

Attenzione va portata anche alla spalla e alla colonna vertebrale, specie se si punta sullo snowboard. In questo caso, quindi, oltre a potenziare ossa e tendini di ginocchia e caviglie, bisogna fare attenzione alle cadute che possono impattare direttamente sulla spalla o sulla mano con comparsa di dolore, gonfiore e infiammazione se non, nei casi più gravi, di vere e proprie fratture.

Distrazioni o distorsioni del ginocchio: come comportarsi?

Ma come mai proprio l’attività sulla neve può mettere a rischio i legamenti, soprattutto di ginocchia e caviglie

I legamenti sono i “fili” che consentono l’armonico movimento delle articolazioni. Ma, purtroppo, a volte si lacerano, pur senza rompersi completamente. Risultato: quando c’è una lacerazione si può avere una distrazione o, nei casi più gravi, una distorsione. 

Per capire cosa comportano queste situazioni, prendiamo ad esempio il ginocchio. Questa articolazione come tutti possiamo vedere muovendoci normalmente, si può spostare solo in avanti o verso l’indietro e non di lato. E quando, magari perché correndo si inciampa in una buca o sulle piste si tenta di riequilibrare di colpo la posizione per evitare di cadere, il ginocchio viene spostato di lato, uno o più legamenti che formano questa articolazione si “stirano” lacerandosi. Il danno, a seconda dei casi, può essere anche molto grave e spesso rende necessario l’intervento del medico perché il dolore, il gonfiore dell’articolazione, l’edema causato dal sangue fuoriuscito dai vasi dei legamenti e il blocco completo dei movimenti sono pressoché immediati. 

In caso di distorsione, è molto importante evitare di massaggiare o riscaldare l’articolazione lesa perché si rischia solo di peggiorare l’infiammazione. Al limite, si può cercare di fasciare la parte colpita, lasciando comunque al medico la scelta di diagnosi e terapia. Nei casi meno gravi, in cui si è verificata solo una distrazione, qualche giorno di riposo e l’assunzione di farmaci antiinfiammatori possono bastare ripristinare la funzionalità del legamento lesionato. 

Tre regole per una sana vacanza sulla neve

  1. Divertirsi in sicurezza – Seguite le indicazioni delle guide alpine e dei gestori degli impianti è la prima condizione per divertirsi in sicurezza. Le abbondanti nevicate, soprattutto sull’arco alpino, oltre ad essere la gioia di molti sciatori, devono allertarci poiché tanta neve e particolari condizioni metereologiche possono aumentare il rischio di slavine e valanghe. Quindi, prudenza!
  2. Indossare un casco protettivo e moderare la velocità a seconda delle proprie capacità sciistiche e dell’affollamento sulle piste sono le precauzioni di base. Se poi proprio ci si vuole avventurare fuori pista, mai farlo da soli ma accompagnati da una guida esperta, e senza strafare: se si incontra un cancelletto chiuso, significa che oltre la neve è pericolosa, non è stabile, e si rischia di restare vittime di una slavina.
  3. Vietato improvvisare – Passare dalla scrivania agli sci senza un’adeguata preparazione aumenta il rischio di incidenti: dolori muscolari e articolari, distorsioni ed ematomi, ferite ed escoriazioni. Per questo, quando si programma una settimana bianca è bene iniziare un allenamento costante e graduale (l’ideale sarebbe almeno due mesi prima), in modo da ridurre al minimo i rischi dei traumi tipici dello sciatore. Fondamentale qualche minuto di stretching prima di indossare gli sci, e prudenza nello scegliere le piste più adatte alle proprie capacità tecniche; ricordatevi poi di non eccedere con il cibo durante il pranzo ed evitare bevande alcoliche, per non pregiudicare reattività muscolare e concentrazione.  Soprattutto, non chiedete troppo al vostro fisico: imparate a “leggere” alcuni indicatori di fatica – affanno, debolezza e rallentamento della velocità di reazione – per minimizzare i rischi di incidenti sulla neve. 

Cosa possiamo fare per trattare i piccoli incidenti sulla neve? 

In caso di distorsioni, strappi e slogature – Tenere l’articolazione a riposo, applicare una borsa con il ghiaccio e usare localmente farmaci di automedicazione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride sulla confezione, a base di antinfiammatori non steroidei, che oltre ad avere proprietà antinfiammatorie aiutano a calmare il dolore. Se il dolore è più intenso potete utilizzare, per brevi periodi di tempo, la stessa tipologia di farmaci per via orale. 

Alle prese con lividi e piccole ferite – Nella maggior parte dei casi gli ematomi (i classici lividi) si risolvono spontaneamente nel giro di pochi giorni. Nei casi più seri, potete utilizzare farmaci di automedicazione che aiutano a far riassorbire le ecchimosi. In caso di escoriazioni e piccole ferite, pulire accuratamente la parte con acqua fredda e sapone aiutandosi con garze sterili (mai con cotone idrofilo) procedendo dalla lesione verso l’esterno per non sporcare ulteriormente la ferita. Dopo la pulizia si può applicare un disinfettante, preferibilmente non alcolico. Proteggere la ferita con garza sterile e cerotti. Sul mercato sono disponibili prodotti cicatrizzanti (incluse garze medicate) che accelerano la cicatrizzazione e svolgono un’azione antibatterica. Se la ferita non guarisce, ma tende ad arrossarsi, a gonfiarsi eccessivamente e a far male o se, addirittura, si osservano delle striature rossastre che risalgono dalla ferita, probabilmente c’è un principio di infezione. In questi casi, meglio chiedere consiglio al proprio medico di famiglia.

Come prevenire scottature e problemi oculari?

Oltre ai traumi articolari e muscolari, stare all’aperto in montagna può però portare anche a problemi per la pelle – soprattutto del viso – e per gli occhi

Sole, neve, vento, e freddo possono creare le condizioni ideali per la comparsa di disturbi come scottature, congiuntivite e secchezza oculare. Come comportarsi?

Pelle protetta – In montagna il rischio scottature è alto, addirittura più che in spiaggia: la neve, infatti, riflette i raggi del sole ben quattro volte più della sabbia. Diventa, quindi, indispensabile un’adeguata protezione solare, senza dimenticare le labbra, visto che l’esposizione al sole sommata allo sforzo fisico può risvegliare l’infezione da herpes labialis. Per proteggere la pelle è importante usare una crema solare ad alta protezione e, in caso di scottature non dimenticate di utilizzare creme emollienti e, se del caso, farmaci ad azione antisettica e antinfiammatoria, per disinfettare la pelle e combattere prurito e bruciore. 

Anche gli occhi hanno bisogno di attenzione – L’occhio ha un sistema di lenti focalizzanti che porta sulla retina una quantità di luce, e con essa di radiazioni, da 10 a 100 volte superiore rispetto a quella della pelle. Sulla neve, l’intensità delle radiazioni solari aumenta anche fino al 30 per cento. Per questo non bisogna mai dimenticare di proteggere gli occhi di tutta la famiglia, primi fra tutti i bambini. Bisogna, quindi, scegliere lenti adeguate, per riparare gli occhi dal sole e dal vento. Gli occhiali da sole dovrebbero avere lenti di buona qualità che proteggono al 100 per 100 dai raggi Ultravioletti, sia A che B, e avere il marchio CE. In caso di piccole irritazioni, arrossamenti, bruciori, lacrimazione, prurito, secchezza si possono usare colliri ad azione anti congestionante e antisettica. 

Ecco i farmaci di automedicazione da mettere in valigia per godersi la neve senza incidenti:

  • Antinfiammatori sia per uso topico che sistemico per combattere dolore, gonfiore e infiammazione in caso di slogature e distorsioni, dolori muscolari e articolari;
  • Eparinoidi o farmaci a base di principi attivi protettori dei capillari in caso di contusioni ed ematomi:
  • Un piccolo kit di pronto soccorso: cerotti, disinfettante, bende sterili;
  • Farmaci per uso topico ad azione antisettica e antinfiammatoria contro le scottature;
  • Crema a base di principi attivi ad azione antivirale in caso di herpes labialis;
  • Collutorio, pastiglie e spray per la gola per disinfettare il cavo orale in caso di mal di gola
  • Un termometro per misurare la febbre e un antipiretico nel caso salga oltre i 38,5°

Conservare i farmaci rispettando le indicazioni di conservazione fornite dal foglietto illustrativo e ricordatevi di non lasciarli in macchina: se l’eccesso di calore può danneggiarli lo stesso può valere per le temperature troppo basse.

Se seguite una terapia farmacologica quotidiana, ricordate di portare con voi i farmaci necessari per tutto il periodo della vacanza.