Che fretta c’era, maledetta primavera?!
Per il 19,5% degli italiani la bella stagione è sinonimo di allergie respiratorie
Si sa, la bella stagione porta con sé sole, giornate che si allungano e temperature che si alzano e ci permettono di trascorrere più tempo all’aperto. Ed è per questo che per molti primavera significa buon umore, energia e positività. Per molti ma non per tutti: oltre alla temuta prova costume, il 33,6% degli italiani associa la primavera all’arrivo delle allergie e al malessere che esse portano con sé. E’ quanto emerge da un’indagine di ASSOSALUTE effettuata a febbraio 2017 su 1.000 cittadini. La ricerca evidenzia quanto le allergie siano un problema di salute diffuso: circa il 40% del campione dichiara di soffrire di una qualche forma allergica e, in particolare, la quota di allergici che soffrono inesorabilmente tutte le primavere, spesso o sempre, è pari al 19,5% del campione. E, se non si rilevano significative differenze tra uomini e donne, quello della rinite allergica sembra essere un problema che riguarda in misura crescente i giovani: uno su quattro dei rispondenti under 30 si dichiara allergico.
Starnuti (62,1%), prurito agli occhi (57,5%), lacrimazione (47,7%) e naso chiuso (39,4%) i sintomi più fastidiosi delle allergie, rappresentano fattori limitanti per gli impegni quotidiani: quasi il 45% degli intervistati ha dichiarato di non dormire bene la notte, il 32,5% di avere difficoltà a concentrarsi mentre, soprattutto i giovani, affermano di “sentirsi malati”.
E se con il passare dell’età l’allergia viene vissuta meno come una malattia ma più come fastidioso elemento di disturbo della vita di tutti i giorni, i suoi sintomi condizionano non solo chi ne soffre ma limitano anche la quotidianità e le abitudini della vita dell’intera famiglia.
L’irritabilità e il cattivo umore causati dall’allergia può creare situazioni di contrasto e litigi in famiglia (41,6%), limitarne la vita all’aria aperta (40%) e le interazioni sociali (21,1%). Insomma, l’allergia rende la vita familiare più pesante e difficile, ancor più se si hanno figli piccoli che, in caso di allergie, diventano ingestibili.
Per tenere a bada i sintomi delle allergie primaverili, quasi la metà degli italiani fa ricorso ai farmaci senza obbligo di prescrizione (antistaminici e antiallergici, decongestionanti, vasocostrittori e corticosteroidi) che conoscono per esperienza, percentuale che sale al 56,1% tra coloro che dichiarano di soffrire di rinite allergica tutti gli anni. Inoltre, circa il 32% si affida al consiglio di uno specialista della salute, il medico o il farmacista. Una quota non minoritaria (18,6%) si affida a prodotti naturali mentre solo il 6,8% dichiara di aver ricorso al vaccino.
I dati rilevano come la rinite allergica sia un fenomeno in costante aumento, correlato a fattori genetici ma anche a stile di vita e a fattori ambientali. Fondamentale quando compaiono i primi sintomi è recarsi dallo specialista per l’opportuna valutazione clinica, le indagini allergologiche e la definizione della terapia corretta. Poi, oltre a gestire i sintomi più comuni e fastidiosi attraverso farmaci di automedicazione, come per esempio gli antistaminici, che hanno lo scopo di ridurre la risposta immunitaria, riducendone la sintomatologia, è buona norma limitare quanto più possibile l’esposizione alle sostanze allergiche.
Ecco, in sintesi, una scheda pratica sulle allergie con alcuni le qualche consigli per affrontare la primavera col sorriso, anche se si è allergici
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