Dermatite da stress: come riconoscerla
Quando si parla di stress il pensiero va subito ai disturbi generalmente legati all’eccessiva tensione emotiva: si pensa a mal di testa, bruciori di stomaco, alterazione dei consueti ritmi intestinali, tensioni muscolari. Non dobbiamo dimenticare che lo stress è anche nemico della pelle. Lo stress può, infatti, fare da “propellente” per vere e proprie patologie come la psoriasi o certe forme di alopecia. Inoltre, in caso di stress intenso alcune persone soffrono di un prurito apparentemente inspiegabile, che nasce proprio dagli effetti negativi della tensione emotiva sulla pelle. Si tratta della dermatite da stress. Vediamo di cosa si tratta esattamente.
Come lo stress causa macchie e sfoghi sulla pelle
Nel linguaggio scientifico la dermatite da stress è chiamata neurodermite. La sua corretta identificazione è importante e richiede lo specialista in quanto i segni e i sintomi che la caratterizzano vanno riconosciuti con precisione per differenziare il quadro clinico da altre condizioni che possono apparire similari come, ad esempio, la dermatite da contatto.
Nella dermatite da stress il sintomo dominante è sicuramente il prurito che si associa alla comparsa di arrossamenti della cute e alla desquamazione degli strati cutanei superficiali legata anche al grattamento stesso. Il prurito, che può essere intenso, interessa soprattutto il viso, le mani, le braccia e i piedi. Nelle forme più serie può addirittura comparire un vero e proprio dermografismo: gli stimoli fisici come il continuo grattarsi, possono indurre la comparsa la comparsa improvvisa di pomfi pruriginosi e segni come righe e strisce peggiorando il quadro.
La cute, quindi, diventa un “obiettivo” per lo stress. Anche e soprattutto se non si fa attenzione al suo benessere, esponendola ad agenti atmosferici, come il vento ed il freddo, che possono peggiorare la situazione. La pelle secca rappresenta, infatti, uno dei fattori che più sostengono e peggiorano la dermatite da stress, disturbo è molto comune, e colpisce soprattutto le donne, ma anche gli anziani e i bambini.
Desquamazioni sul cuoio capelluto: la dermatite seborroica
Nell’ambito delle dermatiti da stress rientra anche la dermatite seborroica, un’infiammazione di alcune zone cutanee – tipicamente cuoio capelluto, viso, torace – a elevata densità di ghiandole sebacee, vale a dire quelle ghiandole che secernono sebo (sostanza grassa e untuosa, che contribuisce a mantenere morbida la pelle e a difenderla dagli agenti esterni). Normalmente, si presenta con una desquamazione untuosa dell’epidermide e con sintomi come prurito e bruciore.
In genere, il quadro peggiora in inverno a causa del freddo e del vento e migliora in estate per l’esposizione al sole. Oltre che dallo stress, la dermatite seborroica viene aggravata dall’inquinamento e da diete particolarmente grasse e si localizza classicamente sul cuoio capelluto, spesso con forfora intensa. Sul volto interessa particolarmente i solchi naso-labiali, le sopracciglia e le orecchie e può comparire in corrispondenza dello sterno o tra le scapole, dove anche il sudore può svolgere un’azione irritante. Talvolta i sintomi della dermatite seborroica si manifestano anche in sede genitale. Si tratta di una condizione patologica che tende, nei soggetti predisposti, a ripresentarsi nel tempo e che può colpire chiunque – dal 3 al 10 per cento degli adulti – ma è più frequente nei malati di Parkinson, soprattutto se in terapia con neurolettici, e negli alcolisti.
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Come capire se il prurito è associato allo stress
In presenza di irritazione cutanea e di eruzioni improvvise sulla pelle che generano prurito si può quindi essere di fronte a un quadro di dermatite da stress. Come identificare la situazione e gestirla al meglio?
In questo senso, se compaiono eruzioni cutanee inspiegabili (e cioè non conseguenti al contatto diretto con sostanze irritanti o a cui si sa di essere sensibili), tanto a chi studia quanto a chi lavora, va ricordatolo che lo stress è uno dei classici fattori scatenanti di patologie cutanee, perché investe anche il benessere del sistema immunitario. In pratica, il corpo ci informa che qualcosa non funziona. In questo senso, il prurito della neurodermite e il peggioramento dei quadri di dermatite seborroica debbono far riflettere sui nostri stili di vita.
Ovviamente, si tratta di condizioni che interessano persone stressate da lungo tempo. Stiamo, cioè, riferendoci allo stress cronico, molto diverso (e logorante) da quello acuto che rappresenta una reazione positiva (e tendenzialmente di breve durata) dell’organismo rispetto a situazioni di pericolo e ci permette di essere più reattivi come accade, ad esempio, quando bisogna evitare uno ostacolo sulla strada o quando bisogna affrontare la prova di un esame. Quando lo stress diventa cronico con segnali che il copro ci invia anche attraverso la pelle, le cause vanno ricercate nelle nostre abitudini, specie quando ci vengono imposte dai ritmi di lavoro, dallo studio intenso o da una vita poco soddisfacente.
Per riassumere: la reazione di stress prevede tre diversi momenti.
- Il primo in genere è uno stress positivo, che aiuta il corpo a reagire meglio alle situazioni temporaneamente difficili.
- Il secondo è lo stress che non resta circoscritto a un particolare momento ma è continuativo, si ha un periodo in cui il corpo è leggermente meno “efficace” nelle sue risposte, in genere ci si sente più stanchi e irritabili.
- Il terzo rappresenta la fase peggiore e più preoccupante, tipica dello stress cronico e cioè a una vera e propria fase di esaurimento, che lascia il corpo provato sia sotto l’aspetto fisico che psicologico, dall’intensità degli sforzi per far fronte a tutto, resi necessari dallo stress stesso. Ed è in questa fase che malattie come la dermatite seborroica possono “riaccendersi”.
Rimedi e consigli per gestire la dermatite e la neurodermite
Sul fronte dei disturbi cutanei, i farmaci di automedicazione ad azione antisettica, antistaminica e antipruriginosa possono essere di grande aiuto per lenire il prurito e per trattare eventuali piccole infezioni e ferite che si possono creare sull’epidermide lesa dall’eccessivo grattamento. Si tratta di specialità terapeutiche da utilizzare per via locale o generale, se il medico lo consiglia.
Prevenzione
Fondamentale però è cercare di controllare le possibili fonti di stress e agire sul fronte dello stile di vita. In questo senso aiuta un’attività fisica regolare. Al termine di uno sforzo ci si sente stanchi e provati, ma per il corpo è molto meglio essere “stressato” dalla fatica fisica che da quella emotiva.
Attenzione anche alla dieta: meglio ridurre le carni a favore di frutta e verdura. Può anche essere utile sfruttare al meglio la vita familiare per ricaricarsi: il benessere con il partner e con i figli rappresenta un’efficace contromisura antistress. Specificamente per la pelle, occorre prestare attenzione all’epidermide quando è particolarmente secca ed arrossata, proteggendola e idratandola adeguatamente
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