Orzaiolo all’occhio, cosa fare per curarlo
Inizialmente, la palpebra si arrossa e si gonfia. Poi, in molti casi, compare dolore e l’occhio cambia aspetto e lacrima abbondantemente. A volte c’è anche un po’ di fastidio quando si fissa la luce. Questo quadro si associa alla comparsa di un fastidiosissimo “foruncolo” sull’occhio, come quelli che siamo abituati a vedere sull’epidermide. Solo che, in questo caso, questa particolare lesione va a crearsi proprio sulla palpebra, in genere all’attaccatura delle ciglia. Si tratta dell’orzaiolo, un nemico del benessere (e anche dell’estetica) che va innanzitutto prevenuto con l’igiene. Vediamo meglio di cosa si tratta.
Perché compare l’orzaiolo
Non è per caso che abbiamo equiparato l’orzaiolo al classico foruncolo arrossato e gonfio che in genere appare in altre sedi del corpo. Infatti, anche se l’orzaiolo si forma sulla palpebra, il meccanismo che ne determina a la comparsa è simile a quello che si genera in altri punti dell’epidermide. La causa dell’orzaioloè infatti ascrivibile un’infezione batterica che, nel caso specifico, interessa le ghiandole sebacee che si trovano alla base delle ciglia dell’occhio e che porta alla comparsa della lesione tipica dell’orzaiolo. Attenzione quindi a toccarsi gli occhi con le mani sporche!
Segni e sintomi dell’orzaiolo
Come detto, l’orzaiolo si manifesta sovente con una sorta di foruncolo. Il sebo, che ha un colore giallognolo, compare in cima alla lesione mentre la parte circostante è gonfia e arrossata. Tuttavia, non sempre l’orzaiolo tende a protrudere all’esterno. Anzi, a volte accada il contrario. Dipende dal tipo di ghiandola che diventa sede della lesione. Infatti, le ghiandole sebacee in corrispondenza delle ciglia possono avere caratteristiche diverse: così, se il processo infettivo-infiammatorio interessa una delle ghiandole di Zeis o di Moll, ecco che la lesione tenderà ad espandersi all’esterno. Se invece il fenomeno si localizza a una ghiandola di Meibomio, l’orzaiolo compare all’interno. Il gonfiore all’occhio, il dolore, la lacrimazione e a volte la fotofobia sono simili, ma la manifestazione non è altrettanto evidente proprio perché non tutti i quadri sono uguali. Dipende quindi dalle ghiandole interessate ma anche dall’infiammazione che si genera come risposta difensiva da parte dell’organismo per circoscrivere l’infezione.
Il rimedio principale contro l’orzaiolo: l’igiene dell’occhio
La diagnosi certa la può fare l’oculista, anche per differenziare con certezza l’orzaiolo da altri fenomeni che, ad un occhio non esperto, possono somigliare a questa lesione, come ad esempio la comparsa di una cisti che prende il nome di calazio. In tutti i casi, anche senza ricorrere a particolari rimedi popolari (c’è chi consiglia di guardare con l’occhio malato all’interno di una bottiglia d’olio d’oliva) va detto che l’orzaiolo tende a risolversi in breve tempo, anche da solo. L’importante è mantenere una valida igiene nell’area colpita e contrastare l’infiammazione, visto che col tempo l’orzaiolo può portare alla formazione di una cisti, appunto di un calazio o a complicanze legate all’infezione della palpebra. In tal senso possono essere utili impacchi di acqua calda che aiutano a controllare il dolore e fanno progredire più rapidamente la lesione, accorciando i tempi del gonfiore.
Come si cura l’orzaiolo
I farmaci di automedicazione ad azione antisettica e antinfiammatoria possono essere d’aiuto per la cura e la pulizia dell’occhio e la gestione dei sintomi legati al dolore, ma non dimenticate che, poiché l’orzaiolo ha origine batterica, per la sua cura definitiva, potrebbe essere necessario un antibiotico su prescrizione medica. In via preventiva, resta sempre fondamentale l’igiene, visto che l’orzaiolo si manifesta per “contagio” attraverso le mani sporche portate agli occhi.
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