Troppe “connessioni” sul web e la memoria soffre!
Non ci sono solamente il male alla base del collo e i fastidi alla vista per chi abusa dei dispositivi informatici tenendo sempre lo sguardo fisso sul cellulare, il tablet e lo schermo del computer. L’overdose di “impegno contemporaneo” per rimanere costantemente connessi, condizione che sembra quasi irrinunciabile per i moderni soggetti “multitasking”, si può rivelare nocivo anche per lo stato di stress e per la memoria. Nulla di grave s’intende. Se è vero che i farmaci di automedicazione possono contribuire a sopportare meglio i sintomi quando questi si presentano, a partire dagli antinfiammatori non steroidei e dai classici antidolorifici per arrivare fino ai trattamenti topici per gli occhi arrossati e stanchi, è però altrettanto innegabile che il troppo “stroppia”.
A ribadire i rischi per la salute di coloro che scelgono la strada dell’iper connessione utilizzando, a volte contemporaneamente, diversi dispositivi elettronici per essere aggiornati in tempo reale su quanto accade su social network e chat è un’originale ricerca apparsa addirittura sulla rivista Pnas dell’Accademia delle Scienze americana. Lo studio è stato condotto dall’equipe di Anthony Wagner, docente di Psicologia all’Università di Stanford, e mette chiaramente sotto accusa l’impegno quotidiano che sentiamo di avere con la tecnologia e il mondo virtuale. Stando all’indagine, infatti, coloro che sono attivi su più dispositivi allo stesso tempo sarebbero più facilmente soggetti a deficit delle funzioni cognitive connesse alla memoria rispetto a chi ha un impiego “moderato” e soprattutto si concentra su un solo strumento di connessione, ad esempio spegnendo il cellulare quando scrive al computer. Nulla di allarmante ma il bisogno che si sente di essere costantemente connessi implica un maggior lavoro per il cervello oltre a generare un aumento dello stress.
Insomma, in tutto ci vuole misura: stare troppo tempo “attaccati” allo smartphone, al tablet o al PC fa male alla postura, affatica gli occhi, può generare ansia e aumenta il rischio di affaticare troppo la mente!
A ribadire i rischi per la salute di coloro che scelgono la strada dell’iper connessione utilizzando, a volte contemporaneamente, diversi dispositivi elettronici per essere aggiornati in tempo reale su quanto accade su social network e chat è un’originale ricerca apparsa addirittura sulla rivista Pnas dell’Accademia delle Scienze americana. Lo studio è stato condotto dall’equipe di Anthony Wagner, docente di Psicologia all’Università di Stanford, e mette chiaramente sotto accusa l’impegno quotidiano che sentiamo di avere con la tecnologia e il mondo virtuale. Stando all’indagine, infatti, coloro che sono attivi su più dispositivi allo stesso tempo sarebbero più facilmente soggetti a deficit delle funzioni cognitive connesse alla memoria rispetto a chi ha un impiego “moderato” e soprattutto si concentra su un solo strumento di connessione, ad esempio spegnendo il cellulare quando scrive al computer. Nulla di allarmante ma il bisogno che si sente di essere costantemente connessi implica un maggior lavoro per il cervello oltre a generare un aumento dello stress.
Insomma, in tutto ci vuole misura: stare troppo tempo “attaccati” allo smartphone, al tablet o al PC fa male alla postura, affatica gli occhi, può generare ansia e aumenta il rischio di affaticare troppo la mente!
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