Reflusso gastroesofageo notturno: cause, consigli e rimedi
Avete mai provato a mescolare l’acqua con l’olio? Per quanto ci proviate, ottenere una miscela omogenea sarà impossibile. Le due componenti proprio non si “sopportano”. Allo stesso modo, anche nel corpo umano ci sono composti che, pur essendo necessari in un processo complesso come la digestione, debbono essere presenti solamente nella zona in cui esplicano la loro azione. Altrimenti possono creare fastidi.
Volete un esempio? Pensate all’acido dello stomaco, fondamentale per iniziare “lavorare” gli alimenti nelle viscere ma davvero insopportabile per la mucosa dell’esofago quando risale dallo stomaco verso l’alto, cosa che accade soprattutto di notte, a causa della posizione sdraiata. Stare sdraiati, infatti, è una delle componenti che più agevolano il ritorno dell’acido verso l’alto. Questo avviene per diversi motivi, uno tra i più frequenti è la digestione lenta. Il reflusso sovente si accompagna a una vampata improvvisa di bruciore con l’acidità che arriva fino alla gola. Difendersi è possibile. Quando il sintomo è occasionale e magari legato ad un eccesso alimentare o di alcolici, le buone abitudini e i farmaci da banco mirati a contrastare il reflusso gastro-esofageo sono sufficienti a restituire il benessere. Ma se i fastidi si mantengono, è fondamentale parlarne con il medico per cure specifiche da mettere in atto.
Cause del reflusso notturno
Il sintomo più frequente che segnala il reflusso notturno è il bruciore improvviso che accompagna la risalita dell’acido verso l’alto, È come una sferzata, dietro lo sterno, con l’acidità che pervade il viscere. Esso è determinato dalla mancata tenuta di una valvola, il cardias, che normalmente dovrebbe impedire il ritorno dell’acido dello stomaco e che, in caso di reflusso appunto, appunto, non chiude bene. Così può capitare che dopo una cena particolarmente “pesante” per quantità e qualità, in chi è sovrappeso, nelle donne in gravidanza, in chi assume da tempo gli antinfiammatori per ridurre il dolore delle articolazioni, il cardias può lasciar passare l’acido dallo stomaco verso l’esofago. A volte questo malfunzionamento è occasionale e dovuto a una iperproduzione di acido da parte dello stomaco, o semplicemente alla debolezza dei tessuti, in altri casi è l’esito della presenza di un’ernia iatale, condizione che spesso non crea problemi ma porta una porzione dello stomaco a risalire sopra il diaframma, favorendo il reflusso, altre volte il reflusso nasce a causa di delicati meccanismi ormonali o, talvolta, da deficit funzionali del viscere.
Sintomi insospettabili del reflusso esofageo notturno
Se pensate che la risalita notturna dell’acido verso la gola limiti i suoi effetti solamente all’esofago siete fuori strada. In molti casi, infatti, il reflusso notturno inganna, provocando non tanto bruciore quanto colpi di tosse e fastidi alla deglutizione. A volte, i sintomi del reflusso assumono le sembianze di un vero e proprio attacco d’asma perché le sostanze di ritorno risalgono fino alla trachea e scendono lungo i bronchi, con la respirazione che si fa difficoltosa. In alcune persone il reflusso si traduce in una iperproduzione salivare che altera la voce, in altri si presenta con una vera e propria una raucedine e un mal di gola che non passano mai. A volte addirittura il reflusso “si sposta” fino ad importunare le orecchie, assumendo le sembianze di una dolorosa otite. In altre situazioni addirittura i sintomi extra esofagei mimano l’infarto con il dolore toracico classico. Il medico, in tutte queste situazioni, può ovviamente indicare i controlli necessari per scoprire l’origine dei disturbi, indagando la possibilità di reflusso gastroesofageo a partire dall’effettuazione della ph-metria delle 24 ore, un test molto semplice che rileva il livello di acidità che si crea nell’esofago durante la giornate e la notte.
Rimedi contro il reflusso esofageo notturno
Diciamolo: per le forme più leggere e occasionali di reflusso esofageo notturno, i farmaci di automedicazione che agiscono direttamente sui sintomi sono spesso sufficienti a controllare i fastidi. Ma non va dimenticato che questi trattamenti, magari mirati al controllo del bruciore, a tamponare o ridurre l’acido in eccesso o piuttosto a intervenire sulle problematiche legate alla digestione lenta rappresentano solamente un trattamento da assumere occasionalmente. I sintomi del reflusso gastroesofageo se continui e che non interessano solamente le vie digerenti, debbono essere analizzati e studiati dal medico con esami specifici, per giungere a una terapia mirata. E non bisogna ma dimenticare che ci sono semplici abitudini di vita che possono aiutarci a limitare le conseguenze del disturbo e a prevenirlo
Consigli per evitare il reflusso notturno
Se si è soggetti a reflusso notturno, bisogna cercare di mangiare leggeri la sera, smettere di fumare, controllare il peso, non portare abiti troppo stretti, soprattutto nella parte bassa dell’addome (occhio a cinture e leggings), evitare gli sforzi fisici eccessivi ma al contempo praticare una regolare attività fisica.
Capitolo alimentazione: conviene sempre non esagerare a tavola la sera e, più in generale, evitare le fritture e i piatti eccessivamente elaborati, soprattutto se ricchi in grassi. Semaforo rosso anche per i cibi “reflussogeni”: si parte da vegetali come il pomodoro o gli agrumi per arrivare al cioccolato. Meglio anche non abbondare con le spezie, dalla noce moscata al peperoncino e al curry, e più in generale con gli alimenti che hanno un gusto acido. Infine, oltre a limitare gli alcolici e le bevande addizionate di acido carbonico, chi soffre di reflusso dovrebbe dimenticare il tè.
Per il reflusso notturno, infine, ricordate che è importante dormire tenendo la testa sollevata rispetto al collo per creare un gioco di “gravità” che consenta di limitare la risalita dell’acido. E, anche di notte, fate in modo che gli indumenti non costringano troppo l’addome. Soprattutto, ricordate di non sdraiarvi appena dopo un pasto ma prendetevi almeno due ore prima di andare a letto. Anche in questo modo si contrasta il reflusso acido che risale dallo stomaco.
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