Riposati, che pensi meglio!
Quando eravamo bambini, le nostre nonne al ritorno da scuola e dopo il giusto pasto consigliavano qualche minuto di riposo a letto. Attenzione: non una dormita di ore, ma piuttosto un breve sonnellino per rimettersi in forma e affrontare a recepire lo studio del pomeriggio con il cervello più pronto.
Quello che può sembrare un monito d’altri tempi diventa ora una regola confermata dalla scienza. Una ricerca condotta all’Università di Bristol correla proprio la pennichella con il benessere cerebrale e psicologico nel pomeriggio. Il motivo? Con il riposino pomeridiano si aiuta il cervello a fare “pulizia” di quanto non è importante e lo si pone in condizione di assorbire in maniera ottimale quanto verrà proposto nelle ore successive. Ma non basta, stando alla ricerca, apparsa su Journal of Sleep Research, questa semplice strategia di vita potrebbe essere d’aiuto anche per chi affronta la giornata con carichi eccessivi di ansia, imponendo quindi una sorta di “superlavoro” psicologico al cervello stesso. Lo studio ha preso in esame, in modo estremamente complesso e sotto il controllo di un esame elettroencefalografico, sedici persone. Queste, sottoposte ad un test in presenza o meno della pennichella, hanno dimostrato che riposando si assimilano ed elaborano meglio le informazioni e si migliora la risposta cerebrale all’ansia.
Insomma: le nostre nonne avevano proprio ragione!
Quello che può sembrare un monito d’altri tempi diventa ora una regola confermata dalla scienza. Una ricerca condotta all’Università di Bristol correla proprio la pennichella con il benessere cerebrale e psicologico nel pomeriggio. Il motivo? Con il riposino pomeridiano si aiuta il cervello a fare “pulizia” di quanto non è importante e lo si pone in condizione di assorbire in maniera ottimale quanto verrà proposto nelle ore successive. Ma non basta, stando alla ricerca, apparsa su Journal of Sleep Research, questa semplice strategia di vita potrebbe essere d’aiuto anche per chi affronta la giornata con carichi eccessivi di ansia, imponendo quindi una sorta di “superlavoro” psicologico al cervello stesso. Lo studio ha preso in esame, in modo estremamente complesso e sotto il controllo di un esame elettroencefalografico, sedici persone. Queste, sottoposte ad un test in presenza o meno della pennichella, hanno dimostrato che riposando si assimilano ed elaborano meglio le informazioni e si migliora la risposta cerebrale all’ansia.
Insomma: le nostre nonne avevano proprio ragione!
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