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Ciao, sono bollino!

Per gli sportivi, attenti agli all’eccesso di sforzo … e al cibo!

ragazza che si tocca il polpaccio

Prima di tutto, attenzione ai piccoli traumi. E’ questo il consiglio che si deve fornire a chi, anche quando le giornate si fanno più grigie, mantiene la sana abitudine di praticare una regolare attività fisica. In agguato, soprattutto se si chiede troppo all’organismo senza la necessaria preparazione, ci sono tanti piccoli fastidi. In primo luogo se si esagera si può verificare un accumulo di acido lattico nei muscoli e quindi un maggiore rischio per tendini e articolazioni, Inoltre, l’eccesso di attività fisica (rispetto alle proprie caratteristiche) o errori relativi, ad esempio, ad un riscaldamento insufficiente, ad un abbigliamento non adeguato o alla non effettuazione di stretching e distensione alla fine dell’allenamento, possono provocare piccoli traumi di diverso genere che determinano la comparsa di dolore, gonfiore e leggeri problemi muscolari come i crampi, contratture, distrazioni, storte.

In tutti questi casi, assieme al riposo, è fondamentale l’impiego dei farmaci di automedicazione per ridurre i sintomi. L’elenco dei potenziali principi utili è lungo: si parte dai classici fans (antinfiammatori non steroidei), per arrivare fino ai medicinali che favoriscono il rilassamento dei muscoli provati dallo sforzo. In tutti i casi, la prevenzione è fondamentale: conviene sempre iniziare con calma, con un corretto riscaldamento partendo da sforzi brevi di tipo aerobico (che cioè consentono di rifornire l’organismo di ossigeno) come una corsa lenta. Poi, progressivamente, si possono aumentare i tempi e i ritmi di attività. Per chi ha superato da un pò la soglia degli anta, infine, conviene evitare le attività che inducono brusche variazioni della tensione muscolare, con scatti brevi e intensi: è il caso ad esempio del calcetto o dello squash. In chiave preventiva, poi, grande attenzione va prestata anche all’alimentazione. L’ideale è ingerire qualcosa almeno due ore prima di un allenamento. Va benissimo un piatto povero di grassi che preveda proteine e carboidrati di facile digeribilità. Non bisogna poi dimenticare che occorre offrire qualcosa al corpo dopo lo sforzo. In questo senso vanno benissimo i carboidrati complessi, come ad esempio la striscia di focaccia, il pacchetto di crackers o una fettina di pizza, da consumare almeno mezz’ora dopo il termine dell’attività.

E’ inoltre utile sapere che l’alimentazione deve adattarsi ai ritmi dell’organismo. Esistono infatti differenze a seconda dell’orario in cui si è abituati ad allenarsi. Chi preferisce le ore della mattina, prima di iniziare a lavorare o studiare, dovrebbe ricordare di svegliarsi molto presto, per consumare una giusta colazione senza che questa interferisca con lo sforzo: anche in questo caso sarebbe importante svegliarsi almeno due ore prima dell’inizio dell’attività. Se non si riesce in questa “missione”, meglio piuttosto consumare qualcosa di leggero, come un frutto o una barretta di cereali, e poi rifornire l’organismo con una merenda una volta concluso il movimento. Per chi invece sceglie la sera conviene puntare su uno spuntino robusto, per poi fare una cena leggera dopo l’attività. Ovviamente, ricordando sempre che il corpo ha bisogno di liquidi per funzionare al meglio e quindi bisogna sempre a sufficienza per garantire al corpo la giusta idratazione.