Cosa si intende per palato infiammato e cosa fare
Avete presente un tetto che non isola dalla temperatura esterna? In estate, complici i rialzi termici, può diventare difficile vivere nella calura. Qualcosa di simile può accadere in bocca. Il palato è una sorta di “tetto” del cavo orale che può infiammarsi, generando bruciore in bocca. Purtroppo, in questi casi il fastidio si presenta come un vero e proprio sintomo, che va riconosciuto e affrontato nel modo più efficace. Il palato infiammato può riconoscere diverse cause: si va dall’infezione virale, ad esempio da herpes labialis, fino a vere e proprie ustioni e a traumi legati all’assunzione di cibi molto caldi, fino ad arrivare alla stomatite. Il risultato di tutti questi quadri è sempre il dolore, con bruciore e a volte con sanguinamento. La situazione nella maggioranza dei casi richiede soprattutto un trattamento sintomatico, che si può realizzare con i farmaci di automedicazione. Ovviamente, quando l’infiammazione si mantiene nel tempo va sempre richiesto il parere del medico e dell’odontoiatra, ricordando che i controlli regolari dell’igiene orale sono fondamentali per mantenere il benessere e limitare i rischi.
Come riconoscere se il palato è infiammato: i sintomi
L’infiammazione del palato porta ad un quadro che ricorda quello della stomatite, quando ovviamente la lesione non è ben limitata e localizzata come può accadere, ad esempio, in presenza di una singola afta. L’infiammazione sul palato genera un intenso arrossamento della mucosa, che spesso si accompagna a lesioni diffuse. Ovviamente possono essere presenti bruciore e soprattutto sensazione di gonfiore per un incremento di volume della mucosa. I fastidi si acuiscono quando si mettono in bocca gli alimenti e possono mantenersi più a lungo in presenza di un’igiene orale poco soddisfacente.
Perché il palato si gonfia: le cause
L’infiammazione che interessa il palato si manifesta, quindi, con il gonfiore della mucosa. Tante sono le possibili cause che portano alla reazione del palato infiammato. In primo luogo, pensiamo alla carente idratazione: la bocca eccessivamente secca può determinare un’intensa sofferenza della mucosa, che si arrossa e, diventando più asciutta, è maggiormente esposta al rischio di infiammazione. Altrettanto frequente è l’infiammazione del palato legata a stomatiti aftose, con lesioni che provocano bruciore e dolore, che si incrementano con il contatto diretto con gli alimenti. Non bisogna poi dimenticare che anche l’infezione da herpes labiale può provocare l’infiammazione del palato, in seguito alla localizzazione delle vesciche in questa sede. Infine, come detto, l’ustione legata all’assunzione di cibi o bevande che scottano può comportare una lesione della mucosa palatale, con presenza di fastidi che si mantengono nel tempo.
Come placare dolore e infiammazione al palato: i rimedi
Per chi deve affrontare un’infiammazione del palato, il sapiente mix tra buone abitudini e farmaci di automedicazione può rappresentare una soluzione efficace e a rapida azione.
Partiamo dalle buone abitudini: conviene eliminare gli alcolici, evitare di bere soluzioni a temperatura elevate (occhio anche alle bibite ghiacciate), non fumare, bere molto acqua a temperatura ambiente e se si è infiammata la parte posteriore del palato, quella che scende verso la gola, evitare anche gli “stress” per la voce.
Sul fronte dell’automedicazione ricordiamo che, oltre a combattere l’infiammazione, occorre anche contrastare l’infezione: il che significa impiegare antisettici e antinfiammatori del cavo orale. Tutti questi medicinali, ampiamente sperimentati e di lungo corso di utilizzo, possono essere somministrati localmente: occorre ricordare che i disinfettanti non debbono essere impiegati per periodi prolungati e che i collutori contenenti clorexidina possono causare pigmentazione dei denti. Ovviamente, poi, in base all’origine dell’infiammazione si possono trovare soluzioni su misura. Ad esempio, in presenza di afte conviene limitare l’utilizzo di alimenti particolarmente irritanti o acidi come il cioccolato, il formaggio stagionato, la frutta acerba o acida, i pomodori (salsa di pomodoro fresco compresa) e magari aceto, vino e birra. E ricordate sempre l’importanza del parere dell’esperto, quando il quadro non si risolve in breve tempo: il consiglio del medico o del dentista è fondamentale se il dolore non scompare con i farmaci e dura più di una settimana o se il gonfiore è accompagnato da altri sintomi.
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