In estate, occhio al jet lag “sociale”
La vita di ogni giorno è segnata da tappe e orari ben precisi. Ci si sveglia alla solita ora, si lavora o si va a scuola, si arriva la sera e si va a letto per il giusto riposo.
In estate, quando si è in vacanza, questi ritmi si possono alterare. Soprattutto si tende ad andare a dormire più tardi, complice il caldo e il desiderio di divertirsi. Nasce così una sorta di “jet lag” che il corpo può avere difficoltà ad accettare.
A mettere in luce questo rischio è una ricerca condotta all’Università dell’Arizona, presentata sulla rivista Sleep. Lo studio ha preso in esame un migliaio di persone tra i 22 i i 60 anni, concentrando l’attenzione sugli “sbalzi” nei ritmi del sonno che si presentavano nel corso del week end o dei periodi di vacanza. Stando all’indagine, una sola ora di“Social Jet Leg”, con conseguente ritardo nell’andare a letto, aumenterebbe il rischio di malattie di cuore anche più del 10 per cento. Come se non bastasse, nelle valutazioni psicologiche chi si è trovato a far fronte ad un mutamento delle abitudini nel riposo notturno ha riferito un senso di sonnolenza e una stanchezza apparentemente inspiegabili.
Le abitudini del corpo, insomma, sono dure da dominare.
Al fine di godere dei vantaggi della vacanza e dei benefici derivanti proprio da ritmi di vita diversi, il consiglio è, soprattutto nei primi giorni di ferie, di assecondare l’organismo, cercando di svegliarci e andare a dormire in orari non troppo diversi da quelli abituali, permettendo al corpo di adattarsi meglio e con minori segnali di malessere ai nuovi ritmi.
In estate, quando si è in vacanza, questi ritmi si possono alterare. Soprattutto si tende ad andare a dormire più tardi, complice il caldo e il desiderio di divertirsi. Nasce così una sorta di “jet lag” che il corpo può avere difficoltà ad accettare.
A mettere in luce questo rischio è una ricerca condotta all’Università dell’Arizona, presentata sulla rivista Sleep. Lo studio ha preso in esame un migliaio di persone tra i 22 i i 60 anni, concentrando l’attenzione sugli “sbalzi” nei ritmi del sonno che si presentavano nel corso del week end o dei periodi di vacanza. Stando all’indagine, una sola ora di“Social Jet Leg”, con conseguente ritardo nell’andare a letto, aumenterebbe il rischio di malattie di cuore anche più del 10 per cento. Come se non bastasse, nelle valutazioni psicologiche chi si è trovato a far fronte ad un mutamento delle abitudini nel riposo notturno ha riferito un senso di sonnolenza e una stanchezza apparentemente inspiegabili.
Le abitudini del corpo, insomma, sono dure da dominare.
Al fine di godere dei vantaggi della vacanza e dei benefici derivanti proprio da ritmi di vita diversi, il consiglio è, soprattutto nei primi giorni di ferie, di assecondare l’organismo, cercando di svegliarci e andare a dormire in orari non troppo diversi da quelli abituali, permettendo al corpo di adattarsi meglio e con minori segnali di malessere ai nuovi ritmi.
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.