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Dermatite seborroica: quando lo stress attacca la pelle

ragazzo che si gratta la testa

Quando si parla di stress il pensiero va subito ai disturbi generalmente legati all’eccessiva tensione emotiva quali mal di testa, bruciori di stomaco, alterazione dei consueti ritmi intestinali, tensioni muscolari. Spesso ci si dimentica che lo stress è anche nemico della pelle. In caso di una condizione di particolare intensità emotiva alcune persone soffrono di un prurito apparentemente inspiegabile, che tuttavia nasce proprio dagli effetti negativi dello stress sulla pelle.

Questa sensazione, che tende a scomparire da sola non appena si ritrova la calma, non è l’unica che nasce dalla psiche e si ripercuote sul benessere dell’epidermide. Da tempo si sa che alcune forme di calvizie, come ad esempio l’alopecia totale o aerata, si manifestano con una forte perdita di capelli soprattutto quando si è particolarmente stressati. Nei periodi di tensione si può anche manifestare o aggravare la dermatite seborroica, un’infiammazione di alcune zone cutanee – tipicamente cuoio capelluto, viso, torace – a elevata densità di ghiandole sebacee, vale a dire quelle ghiandole che secernono sebo (sostanza grassa e untuosa, che contribuisce a mantenere morbida la pelle e a difenderla dagli agenti esterni).

Normalmente si presenta con una desquamazione untuosa dell’epidermide e con sintomi come prurito e bruciore, sui quali possono efficacemente agire i farmaci di automedicazione. In genere, il quadro peggiora in inverno a causa del freddo e del vento e migliora in estate per l’esposizione al sole. Oltre che dallo stress, questa condizione viene aggravata dall’inquinamento e da diete particolarmente grasse e si localizza classicamente sul cuoio capelluto, spesso con forfora intensa.

Sul volto interessa particolarmente i solchi naso labiali, le sopracciglia e le orecchie e può comparire in corrispondenza dello sterno o tra le scapole, dove anche il sudore può svolgere un’azione irritante.

Talvolta i sintomi della dermatite seborroica si manifestano anche in sede genitale. Si tratta di una condizione patologica che tende, nei soggetti predisposti, a ripresentarsi nel tempo e che può colpire chiunque – dal 3 al 10 per cento degli adulti – ma è più frequente nei malati di Parkinson, soprattutto se in terapia con neurolettici, e negli alcolisti.

Sul fronte delle cure, risponde a diverse terapie che vanno indicate dal medico: importante, a detta degli esperti, è non abusare di creme al cortisone applicate localmente per evitare fenomeni di assuefazione.