Quel dolore che non ti lascia fare goal
Avete presente quel fastidio che inizia nella zona del pube e si diffonde all’inguine?
Se fate sport ma magari non siete particolarmente allenati, potreste provarlo soprattutto al momento del risveglio e vederlo “accendersi” quando calzate le scarpette e iniziate a muovervi per i vostri esercizi quotidiani.
Se vi trovate in questa condizione, sappiate che potreste anche soffrire della classica pubalgia che non è solamente un problema per gli sportivi professionisti, ma anche per chi si trova a svolgere attività fisica con una certa regolarità. Il fastidio può diventare anche insopportabile, ma in qualche modo ha una sua “strategia”: in pratica potreste avere la sensazione dolorosa appena iniziate a muovervi, magari facendo qualche esercizio di riscaldamento per mettere muscoli e articolazioni nelle migliori condizioni prima dell’attività sportiva vera e propria, per poi sparire, come d’incanto, quando lo sforzo si fa più intenso.
Purtroppo si tratta di un’arma a doppio taglio: se è vero che a volte il dolore tende a scomparire durante l’attività fisica, è quasi certo che non appena avrete concluso la partitella di calcetto o la corsetta lo ritroverete pronto a darvi fastidio. Questa caratteristica evoluzione del dolore è tipica della pubalgia, che interessa soprattutto chi è costretto dall’attività a porre spesso in torsione la gamba, come avviene appunto nel corso di uno “stop” giocando a calcetto.
Non è certo per caso che il dolore si localizza proprio in quei punti, visto che esiste una precisa motivazione anatomica che spiega quanto avviene. Nell’area del pube, infatti, un unico tendine riunisce sia i muscoli che si trovano nell’addome sia quelli che si occupano proprio di consentirci il classico “allargamento” della gamba. Così nasce l’infiammazione che tende a cronicizzare e a mantenersi nel tempo.
Come difendersi? La prima regola da osservare è quella di mettersi a riposo e nel frattempo rivolgersi al proprio medico che indicherà il modo più adeguato per affrontare il problema, a partire dall’infiammazione del tendine. Per gli sportivi “veri e propri”, poi, in accordo con il medico e con il fisioterapista si possono sviluppare percorsi di riabilitazione che passano anche attraverso semplici esercizi di stretching e l’esecuzione di movimenti lenti e cadenzati, come quelli che si possono fare nuotando in piscina o sulla cyclette. L’importante è non esagerare per riprendere troppo presto. La pubalgia è un nemico da affrontare con le giuste contromisure!
Se fate sport ma magari non siete particolarmente allenati, potreste provarlo soprattutto al momento del risveglio e vederlo “accendersi” quando calzate le scarpette e iniziate a muovervi per i vostri esercizi quotidiani.
Se vi trovate in questa condizione, sappiate che potreste anche soffrire della classica pubalgia che non è solamente un problema per gli sportivi professionisti, ma anche per chi si trova a svolgere attività fisica con una certa regolarità. Il fastidio può diventare anche insopportabile, ma in qualche modo ha una sua “strategia”: in pratica potreste avere la sensazione dolorosa appena iniziate a muovervi, magari facendo qualche esercizio di riscaldamento per mettere muscoli e articolazioni nelle migliori condizioni prima dell’attività sportiva vera e propria, per poi sparire, come d’incanto, quando lo sforzo si fa più intenso.
Purtroppo si tratta di un’arma a doppio taglio: se è vero che a volte il dolore tende a scomparire durante l’attività fisica, è quasi certo che non appena avrete concluso la partitella di calcetto o la corsetta lo ritroverete pronto a darvi fastidio. Questa caratteristica evoluzione del dolore è tipica della pubalgia, che interessa soprattutto chi è costretto dall’attività a porre spesso in torsione la gamba, come avviene appunto nel corso di uno “stop” giocando a calcetto.
Non è certo per caso che il dolore si localizza proprio in quei punti, visto che esiste una precisa motivazione anatomica che spiega quanto avviene. Nell’area del pube, infatti, un unico tendine riunisce sia i muscoli che si trovano nell’addome sia quelli che si occupano proprio di consentirci il classico “allargamento” della gamba. Così nasce l’infiammazione che tende a cronicizzare e a mantenersi nel tempo.
Come difendersi? La prima regola da osservare è quella di mettersi a riposo e nel frattempo rivolgersi al proprio medico che indicherà il modo più adeguato per affrontare il problema, a partire dall’infiammazione del tendine. Per gli sportivi “veri e propri”, poi, in accordo con il medico e con il fisioterapista si possono sviluppare percorsi di riabilitazione che passano anche attraverso semplici esercizi di stretching e l’esecuzione di movimenti lenti e cadenzati, come quelli che si possono fare nuotando in piscina o sulla cyclette. L’importante è non esagerare per riprendere troppo presto. La pubalgia è un nemico da affrontare con le giuste contromisure!
Attraverso consigli pratici e informazioni chiare, ci dedichiamo a educare e guidare verso scelte di vita quotidiana consapevoli, promuovendo un benessere semplice e duraturo.