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Stress e cattivo umore: come si vince la sindrome da “rientro dalle vacanze”

Stress e cattivo umore: come si vince la sindrome da “rientro dalle vacanze”
Tempo di lettura: 6 minuti

Riavvolgiamo il nastro. Prima di partire un pizzico di agitazione era lecita, e anche attesa dal momento che tanta era la voglia di spezzare la routine. Ma a parte quelli che hanno scelto settembre per le loro vacanze o i pochi che ancora non rientrano a casa, settembre resta il mese del ritorno alla normalità, quando le vacanze sono un ricordo e la routine incalza con i ritmi di sempre a cui fatichiamo a tornare.

Infatti, per molti, settembre è anche il mese dello stress da rientro, una condizione che colpisce moltissime persone, senza fare distinzioni di sesso e che può scatenare una serie di problemi di salute più o meno intensi. Si va dai mal di testa che non vogliono saperne di passare fino a modesti rialzi della pressione e ad accelerazioni del battito cardiaco. Come mai? Probabilmente anche perché viviamo tutto l’anno in una condizione di stress cronico, che durante il periodo delle ferie si attenua per poi riprendere “acutamente” non appena si presentano i problemi della vita di ogni giorno.

I sintomi dello stress da rientro

Ci sono coloro che riprendono la vita di sempre senza problemi. Al netto di un po’ di stanchezza fisiologica tipica dei primi giorni di ripresa della consueta routine, non si accusano particolari problemi.  Allo stesso modo, per tanti il ritorno dalle ferie fa rima con il classico cerchio alla testa, costante ma sopportabile, che non viene peggiorato dallo sforzo fisico. È la cefalea tensiva, con le crisi che cominciano la mattina, e peggiorano durante la giornata, complice anche il ritorno alla postura “da ufficio”.

In molti casi la componente psicologica conta molto, così come aiuta a spiegare un altro disturbo tipico di chi è molto teso e scarica sul corpo lo stress emotivo: il bruxismo, ovvero l’abitudine di digrignare i denti durante il sonno. Ancora: la tensione può favorire la comparsa di disturbi dello stomaco, acidità e bruciore di stomaco e cattiva digestione si fanno sentire e, non è per caso che chi soffre ulcera è vittima del riacutizzarsi dei sintomi in settembre, con l’avvicinarsi dell’autunno.

Come abbiamo spesso spiegato l’intestino è il “bersaglio” della psiche. Esiste tutta una serie di proteine speciali, chiamate neuropeptidi, che collegano direttamente il cervello con l’apparato digerente. Le più note si chiamano bombesina, gastrina, colecistochinina, motilina e neurotensina. Alcune di queste sostanze avrebbero un’azione specifica sulla muscolatura dell’intestino, e potrebbero essere corresponsabili del mal di pancia, della costante alternanza tra stitichezza e diarrea e del meteorismo che affligge chi è vittima del colon irritabile.

Infine, il sistema immunitario può risentire della condizione psicologica dell’individuo. Alcune ricerche dimostrano che in presenza di una stato psicologico alterato si accentua la gravità della mononucleosi infettiva, meglio nota come malattia del bacio, delle infezioni da adenovirus (quelli che causano raffreddore e mal di gola con febbre) e quelle da herpes. I meccanismi alla base di questo fenomeno sarebbero da ricercare soprattutto nella diminuzione delle risposte degli anticorpi specifici contro i virus.

I consigli per superare la sindrome da rientro

Ecco alcuni semplici per evitare i disturbi legati allo stress da rientro.

  1. Tornare in anticipo rispetto alla data di rientro lavorativa. Per evitare lo stress e l’ansia legati al rientro cercate, se possibile, di tornare con qualche giorno di anticipo rispetto all’inizio del lavoro, concedendovi almeno un giorno di “cuscinetto”. L’ideale – e se non l’avete fatto quest’anno, potrebbe essere un buon consiglio per l’anno prossimo! – sarebbe quello di fissare il ritorno al lavoro a metà settimana, così da fermarvi subito per il weekend. È un metodo efficace per riabituarsi in modo “meno traumatico” ai propri spazi e ritmi sia a casa che al lavoro. Inoltre, due o tre giorni prima di rincasare cominciate a prepararvi psicologicamente, organizzando mentalmente le attività da fare così da essere pronti a riprendere la routine senza eccessiva ansia. Tornati poi al lavoro, se la vostra professione ve lo permette, provate a organizzare il carico delle cose da fare definendo una lista delle attività da svolgere nei primi giorni e quelle che possono essere posticipate alle settimane seguenti.
  2. Mangiare bene e con i ritmi giusti. Tornare ad adattarsi alla “pausa pranzo” – con il classico panino consumato in fretta – non è sempre facile, soprattutto per il nostro stomaco, che può far fatica a riprendere il ritmo solito. Se è vero che i tempi della quotidianità ci obbligano, spesso, a dedicare meno spazio al pasto, evitate, specie i primi giorni, un pranzo frettoloso. Soprattutto, non rimanete davanti al pc ma approfittatene davvero per una pausa. Nei primi giorni del rientro si fa maggior fatica a concentrarsi e gli occhi si affaticano di più, con il rischio di creare le condizioni perché si scateni a fine giornata un fastidioso mal di testa. La pausa pranzo diventa, a maggior ragione, un momento rigenerante. Cercate, inoltre, di adottare un’alimentazione sana e leggera con un sufficiente apporto di vitamine, sali minerali e liquidi. State attenti ai condimenti eccessivi che “affaticano” l’apparato digerente e lo stomaco, accentuando i sintomi gastrointestinali che potrebbero presentarsi nella fase di “riadattamento” dopo le vacanze, quali ad esempio, gonfiore, stitichezza, acidità di stomaco. Importante è non esagerare con gli zuccheri semplici contenuti soprattutto in caramelle, dolciumi e bibite, e con i caffè. La caffeina, o altre sostanze energetiche, possono essere utilizzate in caso di necessità ma con moderazione. Infatti, queste bevande permettono di stimolare il sistema nervoso centrale e in un momento di ripartenza e ripresa del ritmo di vita consueto, potrebbero contribuire a farvi sentire più irritabili e tesi. Un frutto particolarmente consigliato è l’uva che, oltre a essere di stagione, è ricca di vitamine come la vitamina B6, la vitamina A e la vitamina C. È fondamentale, poi, fare sempre una buona colazione per poter iniziare la giornata al meglio e consumare cene leggere che favoriscono un buon riposo.
  3. Uscire, fare sport e movimento. Mens sana in corpore sano, dicevano i latini. Ponetevi l’obiettivo di rimettervi o mantenervi in forma. Per alcuni le vacanze sono un buon momento per riprendere lo sport, per altri, al contrario, un’occasione per rilassarsi anche attraverso i piaceri della tavola, con la conseguenza che settembre diventa il mese per “rientrare nei ranghi” anche sul piano alimentare. Sia come sia, sport e movimento sono un’ottima medicina anche per combattere qualunque forma di ansia e tensione, pure quelle legate alle incombenze del rientro. Iscrivetevi, quindi, in palestra o sfruttate ancora il bel tempo di settembre per andare a fare una corsa o un allenamento all’aria aperta. Infatti, in questo momento, l’attività fisica, oltre che tenervi la mente occupata dalle preoccupazioni dell’ufficio, dello studio e della routine, vi aiuterà a sentirvi anche più in forza ed energici per affrontare gli impegni e i ritmi della normalità. Fare sport significa, infatti, far aumentare il livello di endorfine che vi farà sentire più felici e sereni, a beneficio della mente e del corpo. Inoltre, un’attività fisica regolare è di grande aiuto anche per combattere tensioni e dolori muscolari. Si tratta di disturbi che soprattutto i primi giorni di lavoro e specie se dovete stare diverse ore in piedi o seduti alla scrivania, tenderanno a ricomparire come diretta conseguenza di posture prolungate e, a volte, scorrette oltre che della tensione emotiva. In tal senso, questo potrebbe essere il momento giusto per avvicinarsi allo yoga o al pilates. Possono essere praticati da persone di tutte le età ed entrambe le discipline servono a migliorare il benessere mentale e quello fisico. Infatti, oltre a tonificare i muscoli, praticare questo tipo di esercizi favorisce il rilassamento mentale.
  4. Dormire e risposare il meglio possibile. Mettetevi come impegno il ripristino della regolarità del sonno. L’insonnia è un disturbo molto frequente nei primi giorni dopo il rientro poiché bisogna riuscire ad adattarsi di nuovo ai tempi dettati dal lavoro e dalla scuola. Spesso d’estate si rimane svegli più a lungo, facendo le cosiddette “ore piccole” ed è importante, quindi, tornati a casa, andare a letto prima e impostare la sveglia ogni mattina alla stessa ora per riadattare i ritmi del sonno fino alla normalità. Qualora sia difficile cadere tra le braccia di Morfeo, non utilizzate smartphone e tablet per distrarvi e sperare di prendere sonno. La luce degli schermi, infatti, non favorisce il rilassamento, anzi tende a “svegliarci”. Meglio, quindi, leggere un libro o ascoltare della musica rilassante.
  5. Prendersi del tempo per sé. Gradualità dovrebbe essere la parola d’ordine. Così facendo eviterete di accumulare stress fin da subito vanificando in brevissimo tempo i benefici delle vacanze. Datevi del tempo prima di immergervi in pieno nei ritmi serrati della solita quotidianità: dedicate tempo ai vostri hobby, ai vostri piaceri, alle uscite, a serate di relax. Fare qualcosa di piacevole anche a casa e nei propri ambienti familiari aiuta a superare con efficacia lo stress da rientro.

I rimedi contro i sintomi dello stress da rientro

Per controllare i sintomi passeggeri dello stress da rientro, quando ovviamente questi sono di breve durata e di entità modesta, i farmaci di automedicazione possono aiutarci a ritrovare il benessere. I medicinali da banco offrono soluzioni terapeutiche efficaci e sicure per gestire al meglio piccoli fastidi di salute legati allo stress da rientro:

  • Cattiva digestione e acidità di stomaco: in questi casi possono essere utili procinetici e antiacidi per la cattiva digestione. I procinetici favoriscono la ripresa del transito dei cibi attraverso lo stomaco, oltre a contrastare nausea e vomito, mente gli antiacidi sono un utile aiuto in caso di bruciore di stomaco e reflusso gastro-esofageo.
  • Stitichezza: in caso di stitichezza occasionale possono essere di aiuto i lassativi ma mai abusarne.
  • Pancia gonfia: il gonfiore, si può sconfiggere grazie agli adsorbenti intestinali, che consento di assorbire i gas in eccesso e risolvere aerofagia e meteorismo.
  • Dolori e tensioni muscolari: fans (antinfiammatori non steroidei) per uso topico eventualmente da impiegare in caso di comparsa di tensioni cervicali e lombari.
  • Mal di testa: fans (antinfiammatori non steroidei) per uso orale.
  • Insonnia e disturbi del sonno: farmaci vegetali ad azione blandamente sedativa per regolarizzare il ritmo sonno-veglia.

Ricordatevi che è sempre necessario conservare i farmaci nel modo corretto. Evitate, quindi, forti sbalzi di temperatura e non di conservateli in un posto umido. Teneteli lontani dalla portata dei bambini. Prima di utilizzare i farmaci di automedicazione è necessario leggere con attenzione il foglietto illustrativo e, in caso di dubbio, rivolgersi al farmacista o al proprio medico di fiducia.