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Ciao, sono bollino!

Orari regolari per un sonno riposante … e per la salute

Le giornate si fanno via via più brevi, complice anche il recente abbandono dell’ora legale. Ma, sia che siate allodole abituate a svegliarvi prestissimo la mattina o che piuttosto vi comportiate da gufi, preferendo andare a dormire tardi, mai come in questo periodo è importante cercare di essere abitudinari quando si vuole cadere tra le braccia di Morfeo. Ne va della salute. L’importante non è solamente riposare per il tempo giusto, ma anche, se possibile, evitare “sbalzi” nell’ora dell’addormentamento e del risveglio.

Il motivo? Grazie a questa semplice misura preventiva si aiuta il funzionamento regolare del metabolismo, contrastando il rischio di andare incontro alle malattie dell’era moderna, dal diabete alla pressione alta passando per l’aumento del colesterolo. A dirlo è una ricerca apparsa sulla rivista scientifica Diabetes Care che conferma, una volta di più, la forza delle buone abitudini, con riferimento al sonno e al valore del buon riposo, nel prevenire tanti problemi di salute. I ricercatori hanno valutato con uno speciale strumento la qualità del riposo notturno di circa 2.000 persone, considerando sia i movimenti nel letto durante la notte sia i ritmi del sonno. Nell’indagine sono stati presi in esame anche soggetti che già presentavano la classica “pancetta”, avevano la pressione e/o la glicemia alta e superavano i limiti consigliati per quanto riguarda il livello di colesterolo e trigliceridi. L’indagine ha evidenziato un periodo di sonno simile per tutti i partecipanti, uguale a poco più di sette ore. Dati diversi, invece, sono stati rilevati con riferimento non alla durata del riposo ma alla sua qualità portando alla luce rilevanti differenze tra “gli abitudinari del riposo” e coloro, poco meno della metà dei casi, che, al contrario, modificavano l’orario in cui si recavano a letto. Proprio in questi individui si è visto che i ripetuti mutamenti nelle abitudini relative all’addormentamento hanno avuto ripercussioni sulla qualità del sonno con ripercussioni sulla salute. Se non bisogna preoccuparsi del benessere a lungo termine se si rimane intorno all’ora di variazione del momento di infilarsi sotto le lenzuola, modifiche i più significative possono avere un impatto. Addirittura, secondo lo studio, aumenterebbe di quasi il 15 per cento il rischio di andare incontro alla sindrome metabolica (ipertensione, grasso addominale e alterazioni dei lipidi nel sangue i segni più tipici) e ai conseguenti rischi.

Per questo, insomma, è meglio coricarsi sempre alla stessa ora e svegliarsi di conseguenza. Il metabolismo ringrazia e con esso l’equilibrio di tutto l’organismo. Per questo, in caso di insonnia occasionale o se andate incontro ad un periodo di alterazione dei vostri normali orari di addormentamento, non dimenticate l’aiuto dei farmaci di automedicazione a base di leggeri sedativi vegetali che aiutano a regolarizzare il ritmo sonno-veglia e rendono più facile cadere tra la braccia di Morfeo. Per le forme continuative e gravi di insonnia occorre però sempre fare riferimento al medico.