Smettere di fumare con i cerotti e altri farmaci contro il fumo
Si sa: sia per chi è un fumatore incallito, sia per chi fuma poche volte al giorno dire addio alla sigaretta è tremendamente difficile. Così, anche se tanti vorrebbero abbandonare per sempre il vizio del tabacco e con esso dire addio anche ai fastidi che esso può portare alle vie respiratorie, come la tosse, non è certo facile riuscirci davvero. Anche se sappiamo tutti quanto può essere nocivo il vizio: fumare ad esempio aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e tumori e ha un impatto importante sull’aspettativa di vita a lungo termine. Su mille ragazzi che iniziano a fumare, 250 saranno uccisi prematuramente dal fumo e solo sei invece saranno vittima di incidenti stradali. Come se non bastasse, la speranza di vita di un giovane che a venticinque anni fuma due pacchetti al giorno di sigarette, è di otto anni più breve di quella di un non fumatore.
Eppure, bisogna decidere di volersi bene e smettere il prima possibile. Per farlo, è necessario essere motivati e fermamente convinti, sapendo che è possibile trovare un valido supporto nei farmaci di automedicazione, ed in particolare dai cosiddetti disassuefanti, medicinali a base di nicotina che vengono utilizzati nella cosiddetta Terapia Nicotinica Sostitutiva (TNS). Si tratta di specialità medicinali che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto tra i farmaci essenziali a livello globale proprio perché il fumo di sigaretta ha un impatto nocivo notevole sulla salute delle persone, facilitando la comparsa di malattie gravi o croniche il cui costo sociale, sanitario ed economico ha ripercussioni importanti anche per la collettività. Facilitare l’abbandono del vizio del fumo resta quindi un obiettivo fondamentale per garantire la salute e sostenere programmi di prevenzione.
Come agisce la nicotina sull’organismo
Tecnicamente si può considerare il tabagismo una “sindrome tossica conseguente all’uso eccessivo e prolungato di tabacco”, direttamente correlata al fumo, in particolare di sigaretta. Negli oltre 3500 composti che vengono inalati quando si accende una sigaretta, responsabili di diversi effetti negativi del fumo, c’è anche la nicotina. Questa sostanza, una volta inalata, è la maggior responsabile della dipendenza “chimica” dal fumo. Infatti, la nicotina esercita un’azione diretta sui neurotrasmettitori, le sostanze che favoriscono la trasmissione dei segnali nervosi, cui si correla un senso di piacere e soprattutto il bisogno di riprodurre l’esperienza, considerata positiva dal cervello. La nicotina, inoltre, è anche responsabile degli effetti che fumare provoca a carico del cuore, con aumento dei battiti e incremento della pressione arteriosa. La dipendenza da nicotina, qualora si smetta di fumare, può dar luogo a veri e propri disturbi da carenza come insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, depressione, aumento dell’appetito e del peso corporeo, stitichezza.
Una guida ai cerotti “antifumo” e agli altri sistemi che rilasciano nicotina
Sia chiaro: il primo passo per dire addio alle sigarette è rendersi conto di quanto queste siano nocive all’organismo e scegliere, con il proprio impegno, di abbandonare il vizio. Un aiuto, una volta presa questa decisione, può venire anche da sostegni farmacologici, che hanno l’obiettivo di ridurre l’intensità (peraltro soggettiva) della dipendenza dalla nicotina.
In questo senso le linee guida del Ministero della Salute italiano raccomandano la Terapia Nicotinica Sostitutiva (TNS) attraverso l’impiego di farmaci disassuefanti di automedicazione a base di nicotina. Questi medicinali rilasciano la sostanza in modo controllato con l’obiettivo di contrastare i sintomi di astinenza, ma senza indurre in alcun modo sull’organismo i problemi legati al fumo.
La TNS può essere effettuata con l’impiego di medicinali caratterizzati da diverse modalità di somministrazione così da meglio adattarsi alle abitudini di ognuno. Esistono, infatti, cerotti che rilasciano nicotina in quantità controllata per 24 ore, liberando dalla necessità di doversi ricordare di assumere un trattamento, oppure pastiglie da sciogliere in bocca, gomme da masticare o inalatori, per chi invece preferisce controllare il desiderio di fumare al bisogno e ha necessità di “sostenere” il bisogno orale del gesto meccanico di portare la sigaretta alla bocca.
È importante, in ogni caso, ricordare che chi inizia questo trattamento deve smettere di fumare, per non “sovraccaricare” l’organismo di nicotina. E non bisogna pensare che cerotti, compresse, gomme da masticare e simili facciano il miracolo da soli. Occorre sempre aver chiaro che l’abbandono del fumo è un percorso, che va deciso e può essere aiutato anche dai centri antifumo (esistono anche farmaci su prescrizione che possono essere indicati dal medico, oltre che approcci psicologici che ci aiutano nella disassuefazione).
Sei consigli per aiutare smettere di fumare
Ci vuole forza di volontà per dire stop al fumo: ecco qualche semplice regola per aiutare chi decide di abbandonare il vizio.
- Impegnatevi ad abbandonare la sigaretta quando siete in vacanza, quando gli impegni di studio e di lavoro sono meno stressanti. Sarà più facile cominciare, per poi proseguire al ritorno.
- Non smettete a rate. Bisogna abbandonare il fumo una volta per tutte piuttosto che ridurre progressivamente il numero di sigarette. In genere così facendo i risultati sono migliori.
- Cambiate le abitudini. Bisogna evitare i momenti che si collegano al fumo, magari anche rinunciando al caffè dopo pranzo se quello per voi è il momento perfetto per accendere una sigaretta.
- Allenate gli occhi. Ci sono persone che soffrono nel vedere cose che ricordano il fumo: per limitare il disagio meglio togliere i portacenere e i pacchetti di sigarette eventualmente presenti.
- Puntate sul risparmio. La valenza economica dell’addio al fumo è importante: ad esempio, può essere utile programmare viaggi o altre attività piacevoli utilizzando quanto si risparmia non fumando.
- Fate movimento. Per chi smette è fondamentale l’attività fisica che oltre a diminuire naturalmente lo stress consente di apprezzare rapidamente il miglioramento delle prestazioni del proprio organismo, ad esempio, in termini di respiro.
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