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Niente aperitivo prima di “quei” giorni

Niente aperitivo prima di quei giorni

La stagione, si sa, invita all’aperitivo serale e al classico bicchierino della staffa dopo cena. Ma per le donne, soprattutto le più giovani, che soffrono di sindrome premestruale e, quindi, di tutti quei sintomi fastidiosi tipici dei giorni che precedono il ciclo sarebbe meglio dire addio a queste abitudini.
Esisterebbe, infatti, un rapporto diretto tra assunzione di alcol e “peso” sulla qualità della vita dei sintomi della sindrome premestruale: gli alcolici sarebbero associati al quadro sintomatologico nell’11 per cento dei casi su scala mondiale. In Europa, addirittura la percentuale arriverebbe ad aggirarsi intorno al 20 per cento.
A rilanciare l’attenzione su questa situazione è una ricerca condotta su poco meno di 50.000 donne in otto Paesi dall’equipe di Bahi Takkouche, dell’Università di Santiago di Compostela, apparsa su BMJ Open. Sia chiaro: lo studio presenta solamente un’associazione, quindi non può dare informazioni chiare sul rapporto causa-effetto tra assunzione di alcolici ed aumento dei sintomi.
Ma il consiglio che viene dagli esperti è che per le donne che “in quei giorni” presentano fastidi particolarmente intensi, sarebbe consigliabile l’astensione dall’alcol.

Ma cos’è e come si manifesta la sindrome premestruale? In modo lieve questa condizione  è diffusissima e interessa quasi otto donne su dieci, ma solo in un numero limitato di casi il quadro diventa davvero difficile da sopportare tanto da condizionare in modo pesante la vita delle donne che ne sono colpite. I sintomi possono iniziare fin dai primi cicli mestruali, ma di regola la massima intensità della sintomatologia viene segnalata nella fascia di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, soprattutto nei periodi di stress più intenso.
Più in generale,  per parlare di “vera” sindrome premestruale occorre che i disturbi si manifestino nei cinque giorni precedenti il ciclo per almeno tre mesi di fila e si concludano entro il quarto giorno dall’inizio della mestruazione.

I fastidi iniziano, infatti, la settimana prima della mestruazione, nella fase luteinica del ciclo, caratterizzata dalla elevata produzione dell’ormone progesterone, e si risolvono con l’arrivo del ciclo stesso. I disturbi possono interessare la sfera fisica e quella emotiva. I più frequenti sono cefalea, ritenzione idrica e gonfiore di mani e piedi, tensione mammaria, gonfiore addominale ed alterazioni del transito intestinale, aumento e alterazioni dell’appetito e del gusto, senso di stanchezza e fatica, problemi cutanei.
I più lamentati sintomi “psicologici” includono l’umore cupo, gli accessi di irritabilità o aggressività o di pianto ingiustificato, l’ansia, la difficoltà di concentrazione, l’insonnia. Ovviamente nelle forme più gravi, peraltro e per fortuna non frequentissime, le indicazioni di trattamento debbono venire dal ginecologo. Ma nelle manifestazioni più lievi della sindrome premestruale, come la cefalea, il gonfiore, le modificazioni del transito intestinale, il senso di stanchezza, l’insonnia passeggera, i farmaci di automedicazione possono rappresentare una valida risposta per limitare l’intensità dei disturbi e gestire la sintomatologia.
Per ogni specifico sintomo, infatti, esiste la possibilità di una risposta efficace e sicura proprio grazie a questi medicinali, ampiamente sperimentati al punto da poter essere assunti dalla persona in tutta tranquillità, seguendo ovviamente le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo.